La proclamazione è arrivata al termine di una giornata che ha trasformato i giardini del Castello Svevo di Barletta in un vero e proprio laboratorio artistico all’aperto, sul modello delle storiche “rue des peintres” francesi tanto amate da De Nittis.
A valutare le opere in gara è stata una giuria composta da artisti pugliesi: Agata Oliva, Giusy Caroppo, Vito Gurrado, Ricarda Guantario, Caterina Cannati Kataos, Irene Pietrafesa, Dario Agrimi e Giacomo Borgiac, sotto la presidenza di Francesco Gentile, vincitore della prima edizione del Premio. La serata di premiazione è stata condotta da Francesca Rodolfo e Domenico Bucci.
Il secondo posto è andato a Francesca Mele di Casamassima, mentre il terzo è stato assegnato a Danilo Renzulli di Roma.
L’evento ha visto la partecipazione di circa 200 artisti, arrivati anche da fuori regione, insieme a numerosi studenti delle scuole locali. A rendere ancora più suggestiva l’atmosfera ci hanno pensato le Léontine, modelle in abiti d’epoca realizzati dalla costumista Charmelle Calabrese, che hanno sfilato e posato tra le tele con eleganza e ironia, restituendo un’immagine vivente del mondo ottocentesco.
Tra schizzi di tempera, spennellate en plein air, installazioni su legno, pasta fresca artistica e giochi di luce creati dagli alberi frondosi, la giornata ha celebrato ogni forma di espressione creativa, offrendo al pubblico un viaggio sensoriale e visivo tra tecnica, passione e memoria.
A fare da cornice alla manifestazione anche la sezione Temporary Art, con opere esposte all’interno del Castello Svevo, autentico scrigno di bellezza che ha ospitato gli interventi conclusivi.
A chiudere simbolicamente la manifestazione è stata la pittrice barlettana Antonietta Fioravante Esperti, ultraottantenne madre nobile dell’arte figurativa e astratta locale, che ha fatto da madrina alla 4ª edizione. L’artista ha condiviso il suo lungo percorso creativo, ricordando anche l’influenza reciproca col marito, il pittore Gaetano Esperti, figura altrettanto legata alla scena culturale del territorio.
Barletta, ancora una volta, ha dimostrato di saper onorare la memoria di De Nittis, lasciando spazio ai talenti emergenti e celebrando la forza dell’arte che si fa viva tra la gente.