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Roma

Massimo Mota alla guida di Agci “La cooperazione è il motore del benessere diffuso”. Foto e video

Il neoeletto presidente si insedia durante il Congresso nazionale e lancia un appello alla partecipazione, al dialogo politico e alla rigenerazione del mondo cooperativo

Massimo Mota eletto presidente nazionale Agci

La vita di un’associazione si regge sulla partecipazione». Con queste parole, cariche di significato, Massimo Mota ha esordito nel suo primo intervento da presidente nazionale di AGCI – Associazione Generale delle Cooperative Italiane – in occasione della seconda giornata del XXVI Congresso nazionale, tenutasi nel Teatro Eliseo a Roma, giovedì 15 maggio. Una presa di parola che ha unito riconoscenza, visione strategica e concretezza.

Nel ripercorrere il lungo percorso congressuale che ha condotto a questa tappa, Mota ha sottolineato il clima di dibattito e confronto territoriale che ha animato l’organizzazione nei mesi precedenti. «Celebriamo questo congresso – ha affermato – in un tempo segnato da mutamenti profondi, che impongono alla cooperazione una riflessione attenta ma anche la capacità di trasformare le sfide in occasioni di innovazione».

Il nuovo presidente ha insistito sul ruolo fondamentale della cooperazione come strumento per affrontare i disequilibri della società. «La cooperazione – ha spiegato – riduce le disuguaglianze, è per sua natura inclusiva e rappresenta una risposta concreta contro l’esclusione sociale. Dove c’è più cooperazione, c’è più benessere per tutti».

Tra i temi affrontati nel discorso di insediamento anche quello della denatalità cooperativa, un fenomeno preoccupante che impone all’organizzazione di interrogarsi sulle ragioni del calo e sulle trasformazioni in atto. «Siamo un’associazione di cooperative – ha detto – ed è nostro compito comprendere il perché di questa crisi, andando in profondità nei mutamenti sociali, ma anche nei nostri modelli organizzativi. La cooperazione ha senso solo se riesce a rispondere a bisogni concreti».

Mota ha ricordato come la Costituzione italiana, all’articolo 45, riconosca il valore della cooperazione, assimilabile a una “casa costruita mattone dopo mattone”, frutto di uno sforzo collettivo per raggiungere un fine comune: il benessere collettivo.

Durante il congresso sono stati richiamati diversi nodi strutturali, tra cui la necessità di una ristrutturazione interna dei settori AGCI, con particolare attenzione alla cooperazione sociale. Centrale anche il rapporto con l’Alleanza delle Cooperative Italiane, definito da Mota «una sinergia che ha sempre funzionato e che va rafforzata, soprattutto per i servizi condivisi».

Infine, il neo presidente ha rilanciato la necessità di ricostruire un dialogo costante con il mondo politico: «AGCI è un’organizzazione di rappresentanza e ha il dovere di portare proposte serie, sostenibili, chiare, continuando a svolgere il suo storico ruolo di ponte tra Legacoop e Confcooperative».

Mota ha chiuso il suo intervento con un ringraziamento sentito: «Grazie a tutti, in particolare al presidente uscente Giovanni Schiavone, per l’impegno profuso e il lavoro svolto negli anni». Un passaggio di testimone che segna l’inizio di una nuova fase per il movimento cooperativo italiano, che guarda al futuro con la forza dei suoi principi e la consapevolezza delle sue responsabilità.

Nominata, inoltre, la nuova presidenza AGCI così costituita:

Giampaolo Buonfiglio,

Cinzia Sirtoli,

Emanuele Monaci,

Giovanni Loi,

Marco Olivieri,

Alessandro Giaconi,

Massimo Ramerino,

Pina Colosimo,

Michele Cappadona,

Antonio Gitto.

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