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Brindisi
14 Aprile 2025 - 15:53
BRINDISI - Partono ufficialmente i lavori per un'opera attesa da anni: l'impianto che consentirà il riutilizzo delle acque reflue provenienti dal depuratore consortile di Carovigno, destinato a irrigare i terreni agricoli della riserva naturale di Torre Guaceto. Un progetto all'avanguardia che guarda al futuro, con l'obiettivo di proteggere l'ecosistema locale e sostenere concretamente gli agricoltori.
"Questo intervento rappresenta una risposta concreta alla crisi climatica e alla crescente scarsità di risorse idriche in Puglia", ha sottolineato Serena Triggiani, assessora regionale all’Ambiente. La siccità e la riduzione delle riserve d'acqua dolce stanno mettendo a rischio l'agricoltura e la tenuta stessa degli ecosistemi pugliesi. Grazie a questo nuovo impianto, si contribuirà a ridurre la pressione sulle falde sotterranee, minacciate dal fenomeno della salinizzazione, e si proteggerà un patrimonio naturalistico riconosciuto a livello internazionale.
Il progetto, messo a punto dal Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, è stato salutato con entusiasmo anche dal presidente Rocky Malatesta, che ha parlato di "un'iniziativa epocale per la salvaguardia della riserva". Malatesta ha voluto ringraziare l’Acquedotto Pugliese, la Regione e tutti gli enti coinvolti per aver permesso di raggiungere questo importante traguardo.
La direttrice di AQP, Francesca Portincasa, ha evidenziato come il riuso delle acque trattate rappresenti "un modello virtuoso di economia circolare, capace di coniugare tutela ambientale e sviluppo agricolo". Il sistema garantirà un apporto idrico sostenibile per le colture, riducendo al tempo stesso lo stress sulla falda e promuovendo la crescita delle varietà tipiche del territorio.
Il cuore del progetto è la realizzazione di una vasca di accumulo collegata al sistema di affinamento del depuratore di Carovigno, da cui partirà una rete di distribuzione lunga circa 17,5 chilometri. I lavori dovrebbero concludersi entro ottobre 2025. La riserva, che si estende per 1.114 ettari, di cui il 70% occupato da terreni agricoli, potrà così ridurre il ricorso ai 22 pozzi attualmente in uso, riservandoli solo ad eventuali irrigazioni di emergenza.
Il riutilizzo delle acque reflue consentirà di diminuire sensibilmente gli scarichi a mare, migliorando la qualità ambientale del litorale, e di facilitare la naturale ricarica della falda, ostacolando l'avanzata del cuneo salino che minaccia di rendere i suoli inospitali.
Parallelamente, prenderà forma il progetto Universwater, finanziato dall'Unione Europea nell’ambito del programma Horizon. In collaborazione con il CNR-IRSA, il Consorzio Torre Guaceto, le aziende high-tech Sys-Man e Planetek, e AQP, l’iniziativa svilupperà una piattaforma tecnologica di monitoraggio delle risorse idriche.
Attraverso una combinazione di dati satellitari, rilevazioni geofisiche e sensori innovativi, la piattaforma aiuterà a ottimizzare l’irrigazione, monitorando le reali necessità idriche delle colture, tra cui vite da vino, olivo e ortaggi. Il progetto punta a garantire un uso efficiente delle risorse idriche, proteggendo la riserva da eventuali contaminazioni derivanti dalle attività agricole.
Con queste azioni integrate, Torre Guaceto si candida a diventare un modello di riferimento internazionale nella lotta agli effetti del cambiamento climatico, coniugando scienza, innovazione e rispetto per la natura.
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