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Gravina in Puglia
11 Marzo 2025 - 15:18
GRAVINA IN PUGLIA – Ha attraversato secoli, climi e terre lontane, ma ora è pronto a tornare a vivere nella sua terra d’origine. Si chiama “il Patriarca”, ed è un ulivo monumentale di oltre 3000 anni, originario dell’Aspromonte, che presto metterà radici in Puglia, a Gravina, per diventare il simbolo vivente del Museo degli Oli “Raguso Lab Experience”.
Dopo essere stato strappato al suo suolo natio nel 2005 e trasferito, insieme ad altri esemplari “scarsamente produttivi”, in un vivaio del Nord Italia, il Patriarca ha vissuto per anni in Emilia Romagna, dove ha resistito a stento ai rigori invernali, rischiando infine di essere abbattuto e trasformato in legna.
A salvarlo è stato l’imprenditore pugliese Antonio Raguso, che ha deciso di riportarlo a Sud, nella sua terra di origine. Il maestoso ulivo sta completando in queste ore il viaggio verso la Puglia a bordo di una nave che solca l’Adriatico. L’attracco è previsto nel porto di Bari, da cui partirà un trasporto eccezionale scortato fino a Gravina.
Qui, all’interno degli spazi in fase di allestimento del Raguso Lab, troverà nuova vita in un uliveto urbano dove sarà affiancato da ginestra, lavanda, rosmarino, olivastri e ulivi di varie cultivar. Il Patriarca sarà il cuore pulsante di un’esperienza immersiva dedicata alla cultura dell’olio e alla biodiversità italiana, che raccoglierà tutte le 539 varietà di olive presenti nel Paese.
“Vogliamo che questo luogo diventi un punto d’incontro tra tradizione e innovazione, tra natura e conoscenza, tra adulti e bambini”, spiega Antonio Raguso, ideatore del progetto. Non a caso, il museo sarà pensato anche per i più piccoli, con attività ludico-educative, laboratori interattivi, realtà virtuale e percorsi sensoriali volti a trasmettere il valore dell’olio e dell’ambiente.
Ma la rinascita del Patriarca non si ferma alla sua nuova dimora. Durante la piantumazione, nel terreno accanto alle sue radici verrà sepolta una capsula del tempo, contenente messaggi e riflessioni scritti dagli studenti dell’IISS “Galileo Galilei” di Gravina, dedicati ai temi della sostenibilità e della tutela ambientale. Una promessa da custodire per cinquant’anni, fino al giorno in cui la capsula verrà riaperta per rileggere quelle parole e scoprire se il mondo avrà saputo ascoltarle.
Un gesto simbolico che unisce memoria, natura e futuro, affidando a un albero millenario il compito di tramandare un’eredità di consapevolezza. Il Patriarca, da silenzioso testimone del tempo, diventerà così guardiano di speranze e impegni, affondando le sue radici non solo nella terra, ma nel cuore delle nuove generazioni.
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