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Gravina in Puglia

Il ritorno del “Patriarca”: l’ulivo che ha 3mila anni trova casa in Puglia. Le foto

Dopo un esilio al Nord, l'ulivo monumentale sarà accolto nel futuro Museo degli Oli. Accanto alle sue radici, una capsula del tempo per custodire i messaggi dei giovani alla Terra

GRAVINA IN PUGLIA – Ha attraversato secoli, climi e terre lontane, ma ora è pronto a tornare a vivere nella sua terra d’origine. Si chiama “il Patriarca”, ed è un ulivo monumentale di oltre 3000 anni, originario dell’Aspromonte, che presto metterà radici in Puglia, a Gravina, per diventare il simbolo vivente del Museo degli Oli “Raguso Lab Experience”.

Dopo essere stato strappato al suo suolo natio nel 2005 e trasferito, insieme ad altri esemplari “scarsamente produttivi”, in un vivaio del Nord Italia, il Patriarca ha vissuto per anni in Emilia Romagna, dove ha resistito a stento ai rigori invernali, rischiando infine di essere abbattuto e trasformato in legna.

A salvarlo è stato l’imprenditore pugliese Antonio Raguso, che ha deciso di riportarlo a Sud, nella sua terra di origine. Il maestoso ulivo sta completando in queste ore il viaggio verso la Puglia a bordo di una nave che solca l’Adriatico. L’attracco è previsto nel porto di Bari, da cui partirà un trasporto eccezionale scortato fino a Gravina.

Qui, all’interno degli spazi in fase di allestimento del Raguso Lab, troverà nuova vita in un uliveto urbano dove sarà affiancato da ginestra, lavanda, rosmarino, olivastri e ulivi di varie cultivar. Il Patriarca sarà il cuore pulsante di un’esperienza immersiva dedicata alla cultura dell’olio e alla biodiversità italiana, che raccoglierà tutte le 539 varietà di olive presenti nel Paese.

“Vogliamo che questo luogo diventi un punto d’incontro tra tradizione e innovazione, tra natura e conoscenza, tra adulti e bambini”, spiega Antonio Raguso, ideatore del progetto. Non a caso, il museo sarà pensato anche per i più piccoli, con attività ludico-educative, laboratori interattivi, realtà virtuale e percorsi sensoriali volti a trasmettere il valore dell’olio e dell’ambiente.

Ma la rinascita del Patriarca non si ferma alla sua nuova dimora. Durante la piantumazione, nel terreno accanto alle sue radici verrà sepolta una capsula del tempo, contenente messaggi e riflessioni scritti dagli studenti dell’IISS “Galileo Galilei” di Gravina, dedicati ai temi della sostenibilità e della tutela ambientale. Una promessa da custodire per cinquant’anni, fino al giorno in cui la capsula verrà riaperta per rileggere quelle parole e scoprire se il mondo avrà saputo ascoltarle.

Un gesto simbolico che unisce memoria, natura e futuro, affidando a un albero millenario il compito di tramandare un’eredità di consapevolezza. Il Patriarca, da silenzioso testimone del tempo, diventerà così guardiano di speranze e impegni, affondando le sue radici non solo nella terra, ma nel cuore delle nuove generazioni.

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