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Bari

Al via il progetto di formazione per 300 Infermieri di Famiglia e Comunità

Un nuovo modello di assistenza territoriale per rafforzare la sanità di prossimità e migliorare la qualità delle cure

BARI – Un nuovo punto di riferimento per la salute dei cittadini prende forma con la figura dell’Infermiere di Famiglia e Comunità, un professionista che opererà a stretto contatto con pazienti e famiglie, garantendo assistenza diretta sul territorio.

Sabato mattina, presso l’auditorium “Arcobaleno”, è stato avviato il percorso formativo per i primi 100 infermieri, che acquisiranno competenze specifiche per svolgere un ruolo chiave nella rete della sanità territoriale. Ad accoglierli, il direttore generale della Asl Bari, Luigi Fruscio, che ha sottolineato l’importanza di questa nuova figura nel sistema sanitario regionale.

“La salute non si costruisce solo negli ospedali, ma ogni giorno all’interno delle comunità, tra le famiglie e accanto ai pazienti", ha dichiarato Fruscio. "L’Infermiere di Famiglia e Comunità sarà una presenza strategica, capace di garantire un’assistenza più vicina alle persone, rafforzando l’integrazione tra sanità e territorio”.

Un progetto innovativo per la sanità territoriale

L’iniziativa nasce dal Protocollo d’Intesa tra Asl Bari e OPI Bari, che ha dato vita a un Piano Formativo strutturato per preparare al meglio i professionisti del settore. Il progetto, sostenuto dalla Regione Puglia su proposta degli Ordini delle Professioni Infermieristiche, è stato finanziato nell’ambito delle recenti normative regionali e nazionali per il potenziamento della sanità di prossimità.

Il percorso prevede la formazione di 300 infermieri con un programma teorico-pratico da 220 ore, suddiviso in sei edizioni, ciascuna rivolta a 50 partecipanti. Il piano didattico comprende:

  • 100 ore di formazione frontale, suddivise in moduli
  • 100 ore di pratica sul campo, nei diversi contesti territoriali
  • 20 ore dedicate alla redazione di un project work

Le lezioni iniziali si sono svolte presso l’Ex CTO, mentre le successive saranno ospitate dal Polo Formativo “Santa Caterina da Siena” dell’Ospedale Di Venere, sede del Corso di Laurea in Infermieristica.

Il ruolo dell’Infermiere di Famiglia e Comunità

L’Infermiere di Famiglia e Comunità nasce per offrire un’assistenza più vicina e personalizzata ai cittadini, intervenendo direttamente sul territorio per rispondere alle esigenze di famiglie, anziani, pazienti cronici e persone in situazioni di vulnerabilità.

Operando in sinergia con medici di base, specialisti e altre figure sanitarie, questo nuovo professionista avrà il compito di:

  • Promuovere la prevenzione e l’educazione sanitaria
  • Monitorare le condizioni di salute dei pazienti attraverso visite a domicilio e telemedicina
  • Supportare i caregiver e i familiari nella gestione delle terapie e delle cure
  • Facilitare il coordinamento tra le diverse figure dell’assistenza territoriale

L’obiettivo è potenziare l’autonomia dei pazienti, migliorando la qualità della vita e riducendo la necessità di ospedalizzazione, attraverso un modello di assistenza che mette al centro la persona e il suo contesto sociale.

Un nuovo approccio alla sanità locale

Il modello dell’Infermiere di Famiglia e Comunità rappresenta una risposta concreta alle sfide di un sistema sanitario in evoluzione, sempre più orientato a cure accessibili e personalizzate.

"Questa figura sarà determinante per garantire una sanità moderna, efficace e vicina alle esigenze della popolazione", ha concluso Fruscio. "Investire nella formazione di questi professionisti significa costruire un futuro in cui la cura delle persone sia sempre più a misura di comunità".

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