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Nasce a Barletta un servizio di consulenza per vittime di tortura

Un punto di riferimento per il riconoscimento e la tutela delle persone sopravvissute a trattamenti disumani e degradanti

BARLETTA - È stato presentato ufficialmente nella sede della Prefettura di Barletta Andria Trani il nuovo Servizio di consulenza per vittime di tortura, un’iniziativa sperimentale inserita nel progetto S.PR.INT.3 (Strategie, Programmi Innovativi, Interventi Multistakeholder). Finanziato dal Fondo Europeo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI) 2021-2027, il programma mira a fornire un supporto integrato e multidisciplinare ai richiedenti protezione internazionale che hanno subito violenze gravi o trattamenti inumani e degradanti.

Un servizio innovativo per la tutela dei più vulnerabili

Il nuovo dispositivo di consulenza si pone l’obiettivo di offrire un supporto specialistico alle persone che hanno vissuto esperienze traumatiche, attraverso valutazioni personalizzate, certificazioni medico-legali utili per le commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale, nonché orientamento ai servizi sanitari e sociali. L’obiettivo è garantire una continuità assistenziale, migliorando la salute psicofisica dei sopravvissuti e favorendone l’integrazione sociale.

L’iniziativa è stata accolta con particolare interesse, poiché rappresenta un passo avanti nel panorama regionale per l’identificazione tempestiva e la protezione delle vittime di tortura. Il servizio si inserisce nel quadro delle raccomandazioni nazionali, tra cui il Vademecum pubblicato nel giugno 2023 dal Ministero dell’Interno, che riconosce il diritto alla protezione e a un’accoglienza adeguata per le persone sopravvissute a trattamenti disumani. Tuttavia, l’assenza di procedure validate e strutturate rischia di compromettere il riconoscimento effettivo di tali diritti.

Un modello integrato pubblico-privato per l’assistenza

Per garantire efficacia e capillarità, il servizio di consulenza è stato pensato come un punto di riferimento per molteplici figure professionali, tra cui:

  • personale sanitario del Servizio Sanitario Nazionale;
  • operatori dei servizi territoriali e degli Enti Locali;
  • staff dei centri di accoglienza per richiedenti asilo (CAS e SAI);
  • professionisti del settore legale, tra cui avvocati e operatori legali impegnati nella tutela dei diritti dei migranti.

Un elemento distintivo dell’iniziativa è la partecipazione diretta della ASL BT, che svolge un ruolo chiave nell’implementazione del progetto. Il modello sperimentato prevede un approccio multidisciplinare, grazie alla collaborazione tra diverse figure professionali. L’équipe è composta da:

  • un medico legale della ASL BT, incaricato della valutazione clinica delle vittime;
  • uno psicologo, per il supporto psicosociale e la gestione dei traumi;
  • una mediatrice interculturale, per facilitare la comunicazione e la comprensione delle esperienze vissute dai sopravvissuti;
  • un’antropologa, esperta nel trattamento di persone che hanno subito torture e violenze.

Il team, coordinato in collaborazione con la Comunità Oasi2 San Francesco, lavora per assicurare un’assistenza completa e personalizzata alle persone vulnerabili.

Come accedere al servizio

Il servizio è aperto sia alle vittime dirette di tortura, sia a persone segnalate da Enti pubblici, organizzazioni del Terzo Settore, centri di accoglienza e professionisti del settore socio-sanitario e legale.

Chiunque abbia bisogno di informazioni o desideri fissare un appuntamento può contattare il numero 342.8140949 oppure scrivere all’indirizzo e-mail polosociale@famisprint.org.

Con questa iniziativa, la Prefettura di Barletta Andria Trani e i partner di progetto rafforzano il proprio impegno nella tutela dei diritti umani, contribuendo a costruire una rete di protezione per le persone più fragili, garantendo loro assistenza sanitaria, legale e sociale.

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