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Maxi truffa sui bonus edilizi, 15 misure cautelari e sequestro di 10 milioni di euro. Foto e Video

Scoperta un’organizzazione criminale che avrebbe sottratto oltre 17 milioni di euro attraverso crediti d’imposta falsi. Coinvolti 54 indagati e 8 società

Maxi truffa sui bonus edilizi, operazione a Bari: 15 misure cautelari e sequestri milionari

BARI - Nella mattinata di oggi, un’operazione congiunta dei Carabinieri e della Guardia di Finanza ha portato all’esecuzione di misure cautelari nei confronti di 15 persone, tra cui un arresto in carcere, otto ai domiciliari e sei sottoposte all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Al centro di tutto ci sarebbe l'imprenditore edile Giuseppe De Scala, di 47 anni. Coinvolti, e finiti ai domiciliari anche il padre e la madre e altri familiari e collaboratori. L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Bari, ha permesso di scoprire un articolato sistema fraudolento legato all’illecito utilizzo dei bonus edilizi.

Un’associazione dedita alla frode fiscale
Le persone coinvolte sono accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere, emissione di fatture false, riciclaggio e autoriciclaggio. Le indagini hanno evidenziato un sodalizio criminale con base a Bari e Altamura, che avrebbe presentato richieste fittizie per accedere alle agevolazioni fiscali previste per interventi edilizi mai eseguiti.

Il sistema fraudolento prevedeva l’utilizzo di società inattive o di persone fisiche prive di capacità patrimoniale, molte delle quali già gravate da precedenti di polizia. Complessivamente, sono emerse responsabilità penali per 54 persone e 8 società, con crediti d’imposta falsi accertati per un valore superiore a 17 milioni di euro.

Dalle carte prepagate ai conti correnti: il percorso dei fondi illeciti
Secondo l’accusa, i crediti d’imposta generati fraudolentemente sarebbero stati ceduti a un intermediario finanziario inconsapevole, permettendo al gruppo criminale di monetizzare oltre 13 milioni di euro. I fondi, una volta accreditati su conti correnti riconducibili agli indagati, venivano trasferiti sotto forma di pagamenti fittizi o prelevati in contanti tramite carte prepagate, rendendo difficile il tracciamento delle somme.

Un’indagine iniziata con un controllo casuale
Le prime tracce del sistema fraudolento sono emerse nel settembre del 2021, quando un controllo a Palo del Colle portò al rinvenimento di numerose carte di credito intestate a soggetti terzi. Da lì, gli approfondimenti investigativi, condotti inizialmente dai Carabinieri e successivamente dalla Guardia di Finanza per la complessità economico-finanziaria della vicenda, hanno permesso di ricostruire l’intera rete criminale.

Le attività investigative, basate su perquisizioni, analisi documentali e indagini tecniche, hanno portato al sequestro di beni e conti correnti per un valore di circa 10 milioni di euro.

Perquisizioni e impegno contro le frodi sui fondi pubblici
Circa 100 militari, tra Carabinieri e Finanzieri, sono stati impegnati nelle perquisizioni effettuate nelle sedi dei soggetti indagati e delle società coinvolte. 

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