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La cerimonia

Trentuno medaglie d’onore per ricordare le vittime dei lager nazisti. Tutti i nomi e le foto

La Bat celebra il Giorno della Memoria: storie di sofferenza e dignità ritrovata

BAT - Barletta ha commemorato il Giorno della Memoria con una cerimonia carica di significato, organizzata presso l’auditorium dell’Istituto Cassandro-Fermi-Nervi. L’evento, dedicato a ricordare lo sterminio e le persecuzioni subite dal popolo ebraico e dai deportati italiani nei campi di concentramento nazisti, ha visto una partecipazione intensa e commossa.

Saluti istituzionali e l’impegno della memoria musicale
L’apertura della giornata è stata affidata agli interventi del Prefetto Silvana D’Agostino, del Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale Giuseppina Lotito e della Dirigente Scolastica dell’Istituto Annalisa Ruggeri. A seguire, Grazia Tiritiello, vicepresidente della Fondazione Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria, ha raccontato l’importante lavoro svolto dalla Fondazione negli ultimi trent’anni. La ricerca di partiture composte durante la prigionia da musicisti e direttori d’orchestra internati nei campi rappresenta un patrimonio culturale e storico unico, portato alla luce grazie al Maestro Francesco Lotoro.

Medaglie alla memoria e il coinvolgimento degli studenti
Il momento più toccante della cerimonia è stato la consegna di trentuno medaglie d’onore, conferite dal Presidente della Repubblica alla memoria di cittadini del territorio, militari e civili internati nei lager. A consegnarle sono stati il Prefetto e i sindaci dei Comuni di provenienza delle vittime. Le drammatiche vicende di gelo, fame, malattie e umiliazioni vissute da questi uomini sono state narrate dagli studenti dell’Istituto, che hanno dato voce alle sofferenze di chi ha pagato con la vita o la dignità le atrocità della guerra.

Le parole del Prefetto: un messaggio alle nuove generazioni
Nel suo discorso, il Prefetto D’Agostino ha sottolineato l’importanza di eventi come questo: “Molti cittadini di questa terra hanno vissuto sulla propria pelle le terribili conseguenze della violenza, della discriminazione e della guerra. La consegna delle medaglie è un modo per restituire loro la dignità che è stata loro tolta dalle barbarie subite. Ricordare queste storie insieme agli studenti significa trasmettere alle nuove generazioni il valore della memoria, affinché simili tragedie non si ripetano mai più”.

L’iniziativa ha lasciato un segno profondo nei partecipanti, ribadendo la necessità di mantenere vivo il ricordo di una delle pagine più buie della storia del nostro Paese.

Di seguito l’elenco dei cittadini alla cui memoria sono state conferite le medaglie d’onore: Ruggiero Dimatteo (Barletta), Francesco Disalvo (Barletta), Michele Doronzo (Barletta), Riccardo Chieppa (Andria), Corrado Di Lernia (Trani), Domenico Farano (Trani), Domenico Pagano (Trani), Tommaso Pilato (Trani), Giuseppe Sciscioli (Trani), Giovanni Leuci (Bisceglie), Mauro Losciale (Bisceglie), Giuseppe Stanca (Bisceglie), Tommaso Barbera (Canosa di Puglia), Giuseppe Angiulo (Minervino Murge), Mario Balice (Minervino Murge), Nicola Balice (Minervino Murge), Luigi Carlone (Minervino Murge), Gaetano

Chinelli (Minervino Murge), Raffaele Ciani (Minervino Murge), Michele Conese (Minervino Murge), Libero D’Abbene (Minervino Murge), Pietro D’Ambrosio (Minervino Murge), Raimondo D’Aniello (Minervino Murge), Pasquale D’Avenia (Minervino Murge), Antonio D’Eliso (Minervino Murge), Vincenzo De Dominicis (Minervino Murge), Michele Di Noia (Minervino Murge), Vincenzo Isolato (Minervino Murge), Giovanni Mastropasqua (Minervino Murge), Francesco Savino (Minervino Murge) e Domenico Pellegrini (San Ferdinando di Puglia).  

 

  1. Medaglia d’Onore alla memoria di Ruggiero Dimatteo (Barletta)

Primo dei sette figli di Vincenzo Dimatteo e Filomena Piazzolla, nacque a Barletta il 14 settembre 1913.  Dopo aver svolto il servizio militare, il 25 marzo del 1940 venne richiamato alle armi ed arruolato con il 51° RGT Artiglieria Divisione SIENA e partecipò alle campagne sul fronte Greco-Albanese del ‘40-‘41. Nel 1942 venne inviato sull’isola di Creta dove fu fatto prigioniero dai Tedeschi.  Il 30 maggio del ‘45 venne liberato dagli Alleati e fatto rientrare in Italia approdando al Centro Alloggio “TUKEN” di Taranto.

Rientrato a Barletta, riprese l’attività di contadino, si sposò ed ebbe 5 figli.

La sua vita lavorativa proseguì presso l’Azienda Vinicola “Alvisi” fino al pensionamento.

Dopo una lunga malattia, si è spento il 19 febbraio 2000 all’età di 87 anni.

La Medaglia d’Onore consegnata al figlio Mario Ruggiero Dimatteo, dal Prefetto di Barletta Andria Trani Silvana D’Agostino e dal Sindaco di Barletta dott. Cosimo Damiano Cannito

 

  1. Medaglia d’Onore alla memoria di Francesco Disalvo (Barletta)

Nacque a Barletta il 2 gennaio 1916

Il 9 settembre del 1939 si imbarcò a Bari per raggiungere Rodi e unirsi al glorioso 9° Reggimento Fanteria, pronto a partecipare alla Campagna nel Mediterraneo-Egeo.

La sua vita cambiò tragicamente nel settembre ‘43, quando fu catturato dalle truppe tedesche durante un cruento scontro e deportato in un campo di prigionia in Ucraina. Lì, tra gelo, fame, malattie e condizioni igieniche disumane, assistette impotente alla morte di innumerevoli compagni. Alla figlia Rosa raccontò il tormento di quei giorni, segnati dal freddo tagliente e dalla sofferenza di chi moriva per stenti, senza più speranza.

La sua resistenza fu eroica. Liberato il 14 ottobre ‘44 dalle truppe russe, intraprese il lungo viaggio verso casa, finalmente rimpatriato il 1° ottobre 1945.

La Medaglia d’Onore consegnata alla figlia Rosa Disalvo, dal Prefetto e dal Sindaco di Barletta

 

  1. Medaglia d’Onore alla memoria di Michele Doronzo (Barletta)

Studente universitario presso la facoltà di Matematica e Fisica dell’Università di Roma, venne chiamato coattivamente alle armi il 1 dicembre 1941.

Inquadrato nell’11° Reggimento Genio di stanza a Udine, venne catturato dai tedeschi il 12 settembre ‘43 e trasferito a Bolzano, dove gli venne chiesto di aderire alla nascente Repubblica Sociale Italiana per continuare a combattere a fianco delle truppe tedesche. A seguito del suo diniego, venne trasferito in Germania in carri bestiame, ammalandosi di malaria durante il percorso.

Internato nel Campo di prigionia 83 di Wietzendorf, venne liberato dalle truppe anglo-americane il 10 aprile ‘45, dopo indicibili sofferenze fisiche e psicologiche.

Rientrato a Barletta il 28 agosto ‘45, riprese gli studi laureandosi in Matematica e Fisica il 27 marzo 1947 presso l’Università di Roma.

Dedicò l’intera vita all’insegnamento e trasmise ai propri studenti, oltre i saperi disciplinari, la memoria degli eventi vissuti nel periodo bellico.

La Medaglia d’Onore consegnata al figlio Roberto Doronzo, dal Prefetto ‘ e dal Sindaco di Barletta

 

  1. Medaglia d’Onore alla memoria di Riccardo Chieppa (Andria)

Nato ad Andria il 24 aprile 1913, di umile famiglia, frequentò la scuola fino alla terza elementare, per poi dedicarsi al lavoro in campagna. Successivamente frequentò la scuola serale conseguendo la licenza di quinta elementare.

Nel maggio del 1940 venne richiamato alle armi; Il 10 settembre ‘43 venne fatto prigioniero dai tedeschi.

Rievocando le sue esperienze di guerra, riferì di essere stato catturato in Grecia e trasportato con gli altri commilitoni nei campi di concentramento in Germania e impiegato in una fabbrica.

Raccontò delle disumane condizioni di vita in quei luoghi in cui si pativa freddo e fame.

Fu salvato dall’arrivo degli americani quando aveva ormai quasi esaurito le speranze di sopravvivenza; ricordò di come in quell’occasione il cielo si fosse oscurato per la presenza di numerosi aerei che, tra l’altro, paracadutavano anche pacchi contenenti cibo e vestiario.

Tornato a casa, dovette riadattarsi alla vita civile. Presentò domanda di assunzione sia ai Vigili urbani che alle Guardie Campestri di Andria, dove svolse il lavoro con grande professionalità ed impegno sino al giorno della sua pensione.

La Medaglia d’Onore consegnata al nipote Riccardo Miccoli, dal Prefetto e dal Sindaco di Andria, Avv. Giovanna Bruno

 

  1. Medaglia d’Onore alla memoria di Corrado Di Lernia (Trani)

Nacque a Trani  l’8 luglio 1920 da una famiglia benestante di proprietari terrieri.

Chiamato alle armi il 10 gennaio 1941, venne assegnato al settore di copertura Guardia alla Frontiera nell’arma di Fanteria per un periodo di istruzione come recluta.

Partì per la Campagna d’Albania il 18 giugno ‘43. All’indomani dell’armistizio, venne fatto prigioniero il 10 settembre dello stesso anno a Tirana e deportato in Germania.

La Croce Rossa Internazionale di Ginevra avvisò i suoi genitori che Corrado era giunto nello Stalag di Dortmund il 20 novembre 1943.

Costretto al lavoro coatto in quanto non collaborazionista, lavorò presso una fabbrica di armi belliche ad Horde, vicino a Dortmund. Dopo circa due anni di stenti tra i fili spinati, il 6 giugno ‘45 venne finalmente liberato dalle truppe angloamericane. In Italia, però, ci arrivò a piedi e con mezzi di fortuna solo il 19 settembre, presentandosi al distretto militare di Barletta.

Si è spento il 18 marzo 1995, all’età di 75 anni.

La Medaglia d’Onore consegnata alla figlia Andreina Di Lernia, dal Prefetto e dall’Assessore del Comune di Trani dott.ssa Lucia De Mari

 

  1. Medaglia d’Onore alla memoria di Domenico Farano (Trani)

Nacque a Trani il 9 settembre 1924.

Fu soldato presso il sesto reggimento di artiglieria ippotrainato, fu catturato dai tedeschi presso il deposito munizioni San Marco di Gorizia sul fronte italiano il 13 settembre ‘43.

Fatto prigioniero, fu deportato e internato nel campo di concentramento di Luckenwalde nello Stalag 3A, a 52 chilometri a sud di Berlino, e a Duisburg, nel Land della Renania settentrionale - Vestfalia.

Fu liberato il 31 marzo 1945 dalle truppe alleate e fece rientro in Italia il 26 novembre 1945.

La Medaglia d’Onore consegnata al figlio Giuseppe Farano, dal Prefetto e dall’Assessore del Comune di Trani

 

  1. Medaglia d’Onore alla memoria di Domenico Pagano (Trani)

Nacque a Trani il 13 settembre 1923.

Soldato di leva del Distretto Militare di Barletta, venne lasciato in congedo illimitato provvisorio, ma venne chiamato alle armi il 12 gennaio 1943 in territorio di guerra.

Partito per la Grecia via terra il 15 marzo, venne quindi trasferito a Tebe.

Ricoverato all’ospedale da campo, venne catturato dai Tedeschi e internato in Germania il 9 settembre ‘43.

Rientrato in Italia e presentatosi al Distretto Militare di Barletta l’8 ottobre 1945, venne posto in licenza straordinaria in attesa di reimpiego e successivamente ricollocato in concedo illimitato.

Considerato a tutti gli effetti prigioniero di guerra, gli venne concessa la Croce al Merito di Guerra il 1° ottobre 1951.

La Medaglia d’Onore consegnata al figlio Francesco Pagano, dal Prefetto e dall’Assessore del Comune di Trani

 

  1. Medaglia d’Onore alla memoria di Tommaso Pilato (Trani)

Nato a Corato il 13 gennaio 1920, partecipò alle operazioni di guerra svoltesi alla frontiera greco-albanese con il 26° centro automobilistico. Catturato dalle Forze armate tedesche, fu tradotto in Germania e internato nel campo di concentramento Stalag XI B.

Ad aprile del ‘45 venne liberato dalle truppe americane e rimpatriato nel luglio dello stesso anno.

Nel ‘47 si arruolò nel Corpo delle Guardie della Polizia di Stato e prestò servizio presso le Questure di Padova e Bari; frequentò il corso allievi sottufficiali presso la scuola di Caserta e venne destinato, come sottufficiale, presso il reparto celere di Trani fino al 1969, per poi passare al Commissariato di Andria e successivamente al Commissariato di Trani.

Fu collocato in pensione nel 1980 con il grado di Maresciallo.

La Medaglia d’Onore consegnata al figlio Cataldo Pilato, dal Prefetto ‘ e dall’Assessore del Comune di Trani ‘

 

  1. Medaglia d’Onore alla memoria di Giuseppe Sciscioli (Trani)

Nato a Corato il 16 agosto 1921, nei giorni successivi alla proclamazione dell’armistizio dell’8 settembre ‘43 venne catturato e deportato in territorio germanico, in qualità di combattente della seconda guerra mondiale.

Dapprima considerato prigioniero di guerra, in seguito internato militare e infine lavoratore civile, nel corso della sua vita ha raramente raccontato qualcosa del brutto periodo vissuto in guerra.

Tanta era la sofferenza sul suo volto quando, il giorno del suo ottantesimo compleanno, ha ricordato ai nipoti le condizioni disumane di lavoro, la mancanza d’igiene, gli stenti causati dallo scarso cibo fornito, le vessazioni e gli abusi subiti durante il lunghissimo stato di cattività trascorso. 

Diceva: “mi sono salvato grazie anche al fatto di essere stato un caffettiere e un pasticciere” poiché, lavorando in cucina, ebbe modo di procurarsi degli avanzi di cibo.

E’ venuto a mancare il 29 dicembre 2016, all’età di 95 anni.

La Medaglia d’Onore consegnata al pronipote Valerio Dell’Accio, dal Prefetto e dall’Assessore del Comune di Trani

 

  1. Medaglia d’Onore alla memoria di Giovanni Leuci (Bisceglie)

Nacque a Bisceglie il 20 ottobre 1919.

Il 9 settembre 1943 venne catturato a Pola (territorio croato), fatto prigioniero dai Nazisti e rinchiuso nel campo di concentramento di STALAG 3B FURSTENBERG, ai confini con la Polonia.

Ai nipoti raccontò le cattiverie subite dai soldati italiani da parte dei soldati tedeschi.

Costretti ai lavori forzati, dormivano in gabbie e dopo una giornata di lavoro il loro pranzo era un pezzo di pane.  Un evento in particolare lo aveva segnato psicologicamente: un giorno un nazista lo trovò a rovistare nella spazzatura alla ricerca di bucce di patate, e lo aggredì con percosse; provò a reagire, ma fu duramente picchiato. Tuttavia, grazie ad un altro nazista, riuscì a scampare a morte certa.

Liberato dai russi l'8 maggio 1945, a 26 anni, tornò a Bisceglie, pesando 33 kg.

Pesante fu il trauma psicologico riportato da questa esperienza, al punto da non voler assolutamente guardare film sulla seconda guerra mondiale, la cui visione gli provocava una profonda crisi di pianto.

La Medaglia d’Onore consegnata al pronipote Giacomo Leuci, dal Prefetto e dal Sindaco di Bisceglie Avv. Angelantonio Angarano

 

  1. Medaglia d’Onore alla memoria di Mauro Losciale (Bisceglie)

Nato a Bisceglie il 4 gennaio 1916, di lui si ricordano i seguenti eventi e racconti

Richiamato alle armi, nonostante fosse in congedo illimitato, ad ottobre 1940, in seguito alla dichiarazione di stato di guerra, venne trattenuto a Corinto in Grecia.

Disarmato dai Tedeschi, fu condotto in Germania, nel campo di internamento STALAG IV B, vicino DRESDA, ai confini con la Polonia.

Le guardie tedesche con disprezzo lo chiamavano "badogliano". Ogni giorno all'appello e alla domanda di aderire alla repubblica di Salò opponeva un secco rifiuto. I suoi NO peggioravano le condizioni di lavoro e riducevano le razioni del già pessimo e insufficiente cibo. Durante la prigionia fu costretto a vestire la stessa divisa estiva che indossava il giorno della cattura, del tutto inadatta all’inverno tedesco

A maggio 1945 fu liberato dalle Forze Armate Russe e ad agosto 1945 rientrò in Italia.

La Medaglia d’Onore consegnata alla figlia Isabella Losciale, dal Prefetto e dal Sindaco di Bisceglie

 

  1. Medaglia d’Onore alla memoria di Giuseppe Stanca (Bisceglie)

Nato a Soleto il 5 gennaio 1922, il 6 giugno 1942 venne destinato al 1° Centro Automobilistico - Divisione Cagliari, Autoreparto, in Grecia.

Catturato dai nazifascisti l’8 settembre ‘43, a seguito dei fatti d’armi di Tripolis (Grecia), fu deportato in Germania. Come tutti i commilitoni soffrì la fame e il freddo.

Venne liberato il 15 aprile del 1945 dalle Forze Armate Americane e rimpatriò il 26 luglio 1945.

I familiari custodiscono le lettere spedite dai lager e quelle ricevute, oltre ad altri documenti dell’epoca.

È deceduto a Bisceglie il 13 agosto 1998 all’età di 76 anni.

La Medaglia d’Onore consegnata al figlio Carmelo Stanca, dal Prefetto e dal Sindaco di Bisceglie

 

  1. Medaglia d’Onore alla memoria di Tomasso Bàrbera (Canosa di Puglia)

Nato a Minervino Murge il 3 maggio 1924, seguì sin da piccolo gli insegnamenti di suo padre Donato, uomo di grande levatura morale e intellettuale e profondamente anti regime, tanto da opporsi alla richiesta di tesserarsi al partito fascista: una scelta che avrebbe cambiato drammaticamente le sorti proprie e dei suoi congiunti.

Le vicende tragiche che colpirono i suoi affetti più cari, in un periodo storico così difficile e di indigenza per gli oppositori del regime, costrinsero Bàrbera a lavorare nelle cave di pietra per aiutare la famiglia.

Si arruolò all’età di 18 anni. Fatto prigioniero, fu deportato in Germania nel campo di lavoro BAD SULZA. L’esperienza della guerra e dell’internamento in giovane età lo segnarono profondamente. Dopo la guerra lavorò come vigile urbano e poi come impiegato comunale, rimanendo sempre coerente con i valori trasmessigli dal padre.

E’ morto il 2 gennaio 1997, all’età di 72 anni.

La Medaglia d’Onore consegnata al figlio Donato Bàrbera, dal Prefetto e dal Sindaco di Canosa di Puglia, dott. Vito Malcangio

 

  1. Medaglia d’Onore alla memoria di Giuseppe Angiulo (Minervino Murge)

Nato a Minervino Murge il 18 marzo 1914, fu chiamato alle armi il 1° aprile 1935 e inviato in congedo illimitato provvisorio il 25 luglio 1936

Richiamato alle armi per motivi bellici nel ‘42, partì per la Dalmazia.

A seguito degli avvenimenti sopraggiunti all’armistizio dell’8 settembre ‘43, venne catturato dai tedeschi e condotto in Germania, dove fu avviato al lavoro coatto.

Liberato dalle Forze Alleate nella primavera del ‘45, giunse in Italia il 28 settembre dello stesso anno, per proseguire successivamente con mezzi di fortuna il suo viaggio fino a Minervino Murge, dove giunse con grave decadimento fisico.

Del periodo della guerra raccontava di come la notte, di nascosto, lui e i suoi compagni di prigionia uscissero dalle baracche per frugare nell'immondizia in cerca di cibo; talvolta una signora tedesca, per la quale nutriva profonda gratitudine, gli forniva di nascosto un po’ di cibo.

Si è spento a Torino il 23 ottobre 1978 a seguito dei postumi di una malattia al fegato contratta durante il periodo bellico.

La Medaglia d’Onore consegnata al Presidente dell’Anpi di Minervino Murge Giuseppe Chiodo dal Prefetto e dal Sindaco di Minervino Murge Prof.ssa Maria Laura Mancini

 

  1. Medaglia d’Onore alla memoria di Mario Balice (Minervino Murge)

Nato a Minervino Murge il 17 febbraio 1924, fu Soldato del 59° Reggimento Artiglieria; il 10 settembre 1940, a Vercelli, fu fatto prigioniero dai Tedeschi.

Deportato ed internato negli Stalag di Mühlberg e Hartmannsdorf, fu costretto al lavoro coatto.

Liberato il 9 maggio 1945 dalle truppe sovietiche e rimpatriato il 17 agosto del medesimo anno, tornò a casa debilitato, pesando circa 38 chili.

Dopo la liberazione riprese il suo lavoro di bracciante, mise su famiglia ed ebbe ben 7 figli.

Non parlò molto delle sue vicende di guerra, quasi a voler nascondere ai figli le pene patite durante la prigionia.

È deceduto a Minervino Murge il 27 maggio del 2016, all’età di 92 anni.

La Medaglia d’Onore consegnata alla figlia Maria Incoronata Balice dal Prefetto e dal Sindaco di Minervino Murge

 

  1. Medaglia d’Onore alla memoria di Nicola Balice (Minervino Murge)

Nacque a Minervino Murge il 5 settembre 1922.

Arruolato nella 9^ Compagnia Sussistenza, partì per la zona di guerra in Grecia il 27 luglio 1943.

Fatto prigioniero dai Tedeschi a Tripolis in Grecia, venne deportato in Germania e poi liberato il 4 maggio ‘45. Fu rimpatriato nel Distretto militare di Barletta il 3 settembre del medesimo anno.

Ha lasciato alcuni racconti dei mesi di prigionia, scritti con matita su carta intestata del lager, molto intensi e struggenti. 

A lungo reticente sulla drammatica esperienza vissuta in Germania, cominciò a raccontare qualcosa in tarda età, come ad esempio le ripetute adunate dei tedeschi durante le quali si chiedeva ai soldati italiani di aderire all’esercito della Repubblica Sociale; in pochi accettavano, e a coloro che rifiutavano venivano inferte privazioni come la riduzione della razione del cibo, la sottrazione di indumenti e scarpe; privazioni che durante i freddi inverni tedeschi, esponevano a gravi sofferenze.

Si è spento a Minervino Murge l’11 agosto del 2013.

Fu decorato con Croce al merito di guerra

La Medaglia d’Onore consegnata al figlio Francesco Balice dal Prefetto e dal Sindaco di Minervino Murge

 

  1. Medaglia d’Onore alla memoria di Luigi Carlone (Minervino Murge)

Nacque a Minervino Murge 2 febbraio 1912; prestò servizio di leva a Casale Monferrato. Richiamato alle armi nel 1938, fu subito inviato in Grecia.

Ad Atene venne fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre ‘43. Tradotto in Germania, dopo un lungo peregrinare attraverso vari Campi di concentramento, approdò definitivamente in un Campo ai confini con l’Olanda, dove venne mandato a scavare carbone in una miniera.

Rientrato in Italia il 14 novembre del 1945, dopo 7 lunghi anni lontano dalla famiglia, riprese il suo lavoro di bracciante, mise su famiglia ed ebbe ben 5 figli.

Con figli, nipoti e conoscenti, è stato prodigo nel raccontare quanto patito durante la guerra e la prigionia.

E’ deceduto a Minervino Murge il 21 aprile 2014 all’età di 102 anni.

La Medaglia d’Onore consegnata al nipote Luigi Carlone dal Prefetto e dal Sindaco di Minervino Murge

 

  1. Medaglia d’Onore alla memoria di Gaetano Chinelli (Minervino Murge)

Nato a Minervino Murge il 7 aprile del 1922, non se ne conoscono la data di morte, né il luogo di sepoltura. Agricoltore come suo padre, interruppe la sua istruzione alla quinta elementare.

Dal foglio matricolare che la famiglia è riuscita a reperire solo nel 2023 si legge che il 24 giugno 1942 risulta “Partito per l’Albania ed imbarcatosi a Bari, sbarcato a Valona in data 26 giugno 1942; nella stessa data è riportato nella 26a Compagnia di Sanità P.M. 22. In data 8 settembre 1943 fu catturato dai tedeschi e condotto in Germania”.

Nel corso dei due anni la famiglia ricevette circa cinquanta lettere. Anche nella sua ultima lettera, datata 31 agosto 1943, cercò di tranquillizzare i genitori; lamentava solo la mancanza di notizie da parte loro, ipotizzando che fossero dovute a ritardi del servizio postale.

Probabilmente il tenore delle sue lettere era condizionato da una parte dalla censura a cui erano sottoposte le lettere che i soldati inviavano dal fronte, dall’altra dal desiderio di tranquillizzare la famiglia, soprattutto la madre. Una volta inviò anche un piccolo souvenir, un fazzoletto, che i familiari hanno conservato gelosamente.

Dopo quest’ultima lettera i familiari non ebbero più notizie del figlio.

Scrissero invano al Ministero della Guerra ed in seguito al Ministero della Difesa, fino a quando ricevettero un verbale di irreperibilità.

Si ipotizzò che, come molti soldati di stanza in Albania, fosse stato inviato a combattere in Russia ed ivi disperso.

Il 19 maggio 1944 venne dichiarato disperso e di lui non si sono mai sapute né la data di morte né il luogo di sepoltura.

La Medaglia d’Onore consegnata alla sorella Rosa Chinelli dal Prefetto e dal Sindaco di Minervino Murge

 

  1. Medaglia d’Onore alla memoria di Raffaele Ciani (Minervino Murge)

Nacque a Minervino Murge il 5 aprile 1918. Richiamato alle armi il 10 gennaio ‘41, partì per la campagna di Russia nel dicembre dello stesso anno. Dopo molti mesi passati in vari ospedali da campo sul fronte russo, rientrò all’ospedale militare di Castelfranco Veneto il 14 aprile 1943.

Il 9 settembre dello stesso anno fu imprigionato dai tedeschi a Verona e deportato in Germania. Liberato l’8 maggio ‘45, giunse in Italia il 24 settembre, mise su famiglia ed ebbe 3 figli e ritornando alla sua attività di maestro scalpellino, mestiere che esercitò fino all’età del pensionamento.

Ha lasciato un ampio resoconto scritto sulle attività belliche.

I momenti più felici ricordati erano quelli in cui le guardie del campo si diedero alla fuga davanti all’avanzare delle forze armate alleate, con donne tedesche a soccorrere i prigionieri italiani aiutandoli a fuggire dal campo di concentramento.

Si è spento a Minervino il 10 febbraio 2002 all’età di 84 anni.

Fu decorato con Croce al Merito di Guerra e insignito del Distintivo d’onore per i patrioti Volontari della Libertà.

La Medaglia d’Onore consegnata al figlio Donato Ciani dal Prefetto  e dal Sindaco di Minervino Murge

 

  1. Medaglia d’Onore alla memoria di Michele Conese (Minervino Murge)

Nacque a Minervino Murge il 3 aprile 1915; soldato di leva in congedo illimitato, il 31 marzo 1940 venne richiamato alle armi e inviato in territorio di guerra in Grecia dove giunse il 29 maggio.

Il 12 settembre ‘43, sbandato e senza ordini da parte del comando dell’Esercito, fu fatto prigioniero dall’esercito tedesco e tradotto in Germania. Liberato dagli Alleati il 4 aprile ‘45, giunse a casa il 27 agosto dello stesso anno a piedi e con mezzi di fortuna.

Schivo e riservato, ritornò alla sua attività di muratore e mise su famiglia.

È morto nella sua città natale il 22 agosto 1984, all’età di 69 anni.

La Medaglia d’Onore consegnata alla nipote Marilisa Conese dal Prefetto e dal Sindaco di Minervino Murge

 

  1. Medaglia d’Onore alla memoria di Libero D’Abbene (Minervino Murge)

Nacque a Minervino Murge il 4 gennaio 1916.  

Soldato di leva, fu più volte posto in congedo e richiamato alle armi fino al 1940.

Fu fatto prigioniero dai tedeschi e tradotto nel campo di concentramento di Sillen.

Liberato dalle forze armate alleate, giunse in Italia il 23 agosto 1945 passando per il centro alloggio IMI di Verona.

A testimonianza della sua prigionia ci sono due lettere scritte dal Campo Stammlager in cui raccomanda alla moglie di prendersi cura del figlio e di stare tranquilla perché, appena terminata la guerra, sarebbe tornato a casa.

Dopo il suo ritorno, riprese l’attività di bracciante, ebbe 4 figli e scelse il silenzio su ciò che aveva patito durante la prigionia. Tra i documenti custoditi dalla famiglia, oltre alle lettere dal campo, vi è la dichiarazione resa presso il Banco di Napoli per giustificare la richiesta del cambio di valuta.

Quando il figlio maggiore, alla ricerca di un lavoro, gli comunicò l’intenzione di emigrare in Germania, Libero ebbe uno scatto di rabbia dicendo: “vai ovunque, ma non in Germania”.

Si è spento a Minervino Murge il 25 agosto 2000, all’età di 84 anni.

La Medaglia d’Onore consegnata alla figlia Maria Luigi D’Abbene dal Prefetto e dal Sindaco di Minervino Murge

 

  1. Medaglia d’Onore alla memoria di Pietro D’Ambrosio (Minervino Murge)

Il figlio Gioacchino d’Ambrosio comunica di essere a conoscenza di notizie frammentate, in quanto suo padre è stato molto restìo a raccontare la sua esperienza militare.

Esiste giusto una foto con didascalia da cui si evince che faceva parte dei “Dragoni del re”, un corpo militare del Regno d’Italia.

Durante l’Armistizio gli fu chiesto per chi parteggiasse ed egli rispose di voler rimane fedele al re d’Italia e, pertanto, venne fatto prigioniero.

In un’occasione ha raccontato di essere stato internato in due campi di concentramento dove, per sfamarsi, era costretto a recuperare dai rifiuti bucce di patate o altri residui di cibo.

Ha raccontato, inoltre, del volantinaggio eseguito dalle forze alleate con cui si dava l’avviso di imminenti bombardamenti, durante uno dei quali si creò una breccia nel recinto ed egli insieme agli altri prigionieri, riuscì a fuggire.

Fu molto difficile per lui raggiungere la casa dei genitori i quali, date le condizioni fisiche in cui arrivò, fecero fatica a riconoscerlo.

La Medaglia d’Onore consegnata al nipote Pier Carlo D’Ambrosio dal Prefetto  e dal Sindaco di Minervino Murge

 

  1. Medaglia d’Onore alla memoria di Raimondo D’Aniello (Minervino Murge)

Nacque a Minervino Murge il 29 agosto 1907.

Quello che si sa di lui deriva dai racconti fatti a figli e nipoti.

Dai suoi racconti e dalla scheda pervenuta in Prefettura si evince che fu catturato dai tedeschi e internato almeno in tre STALAG.

Come tutti gli internati, soffrì la fame e il freddo; per sopravvivere fu costretto a mangiare bucce di patate che raccoglieva dalla spazzatura e condivideva con un compagno di cella.

Raccontò di aver fatto tanta strada a piedi per raggiungere la propria casa (dalla Siberia o dai Balcani, non si hanno notizie precise), dove si ricongiunse con sua moglie e sua figlia che non aveva visto nascere.

La Medaglia d’Onore consegnata al genero Giovanni Lenoci dal Prefetto e dal Sindaco di Minervino Murge

 

  1. Medaglia d’Onore alla memoria di Pasquale D’Avenia (Minervino Murge)

Nacque a Minervino Murge il 3 settembre 1913; fu militare dall’11 giugno 1935 al 24 agosto 1937.

Richiamato alle armi il 5 aprile del ‘39 e aggregato alla Compagnia Sussistenza, partì per l’Albania l’8 aprile dello stesso anno.

L’8 settembre ‘43 si trovava nei Balcani quando venne fatto prigioniero dai tedeschi, condotto in Germania e costretto al lavoro coatto.

Il 30 ottobre del ‘45 venne rimpatriato nel Centro di raccolta prigionieri di Verona.

Tornato a Minervino Murge, lavorò come vetturino su veicoli trainati da cavalli e successivamente sui primi autobus.

Persona schiva e riservata, ebbe 3 figli ma non raccontò mai le vicende della prigionia, volendo così rimuovere la pagina più triste della sua esistenza e rimarginare la profonda ferita di quella drammatica esperienza.

È deceduto a Minervino il 31 gennaio del 2002.

La Medaglia d’Onore consegnata al nipote Pasquale D’Avenia dal Prefetto e dal Sindaco di Minervino Murge

 

  1. Medaglia d’Onore alla memoria di Antonio D’Eliso (Minervino Murge)

Nacque a Minervino Murge il 3 aprile 1920.

Chiamato alle armi il 1° febbraio 1940, venne imbarcato con destinazione Rodi, in Grecia.

Fatto prigioniero dai Tedeschi fin dal 12 settembre ‘43, venne deportato in un campo di concentramento polacco.

Liberato l’8 maggio ‘45 dalle forze dell’Armata Sovietica, venne aiutato da una ragazza polacca a sottrarsi alla ferocia dei soldati tedeschi in ritirata, in cambio della promessa di portarla con sé in Italia.

Giunto a Minervino Murge, sposò la donna che lo aveva salvato.

È deceduto prematuramente l’8 dicembre 1975, all’età di 55 anni.

È stato decorato con Croce al Merito di Guerra.

La Medaglia d’Onore consegnata al nipote Vincenzo Ciani dal Prefetto e dal Sindaco di Minervino Murge

 

  1. Medaglia d’Onore alla memoria di Vincenzo De Dominicis (Minervino Murge)

Nacque a Minervino Murge l’11 marzo 1920

Contadino, fu chiamato alle armi il 17 marzo 1940 e inviato in Albania dichiarata territorio di guerra il 26 dicembre dello stesso anno.

Al momento dell’armistizio fu fatto prigioniero dai tedeschi e trasferito in Germania presso il Campo VI G.

A maggio del 1945, liberato dalle forze armate alleate, giunse in Italia il 15 agosto 1945 attraverso il centro alloggio IMI di Verona.

Al ritorno dalla prigionia riprese la sua attività di bracciante, mise su famiglia ed ebbe tre figlie alle quali non raccontò mai nulla delle sofferenze subite durante la prigionia.

Fu decorato con Croce al Merito di Guerra e con Croce al Merito per Internamento in Germania.

È deceduto a Minervino Murge il 2 gennaio 2002, all’età di 82 anni.

La Medaglia d’Onore consegnata al nipote Gaetano Lomuscio dal Prefetto e dal Sindaco di Minervino Murge

 

  1. Medaglia d’Onore alla memoria di Michele Di Noia (Minervino Murge)

Nacque a Minervino Murge l’11 marzo 1921.

Arruolato il 9 gennaio 1941, venne imbarcato per il fronte di guerra il 23 dicembre dello stesso anno con destinazione Rodi.

Fu fatto prigioniero dai tedeschi e deportato in Germania.

Rientrato a Minervino Murge il 3 luglio ‘45, gli venne conferita la Croce al Merito di Guerra.

Persona umile e riservata, riprese il suo lavoro di bracciante, si sposò ed ebbe 4 figli ai quali non parlerà mai della sua prigionia per risparmiare loro il racconto delle sofferenze e delle privazioni di cui era stato oggetto.

L’unica cosa raccontata ai figli fu il fatto che al ritorno dalla guerra pesava meno di 40 chili.

Si è Spento a Minervino Murge il 13 aprile 2008, all’età di 87 anni.

La Medaglia d’Onore consegnata al figlio Tommaso Di Noia dal Prefetto e dal Sindaco di Minervino Murge

 

  1. Medaglia d’Onore alla memoria di Vincenzo Isolato (Minervino Murge)

Nacque a Minervino Murge il 27 gennaio 1921.

Arruolato volontario il 1° dicembre 1939, non ne è nota la località della cattura avvenuta dopo l’armistizio dell’8 settembre ‘43.

Caporale maggiore, quando venne catturato dai tedeschi e condotto in Germania, fu costretto al lavoro coatto in agricoltura. Durante la prigionia rifiutò ripetutamente di aderire alla Repubblica Sociale fascista; contemporaneamente un suo fratello, Isolato Antonio classe, anch’egli militare, sottrattosi alla cattura da parte dei tedeschi, aderì alla Resistenza e divenne partigiano nelle formazioni “Garibaldi” in Piemonte con il nome di battaglia AMILCARE.

Liberato nella primavera del ‘45, rientrò in Italia attraverso il Centro Accoglienza IMI di Verona il 31 luglio.

Ebbe 5 figli a cui raccontò la vita di stenti e fame patita durante la prigionia. Ricordava spesso che al ritorno in patria pesava meno di 40 chili ed era pieno di pidocchi e altri parassiti.

E’ deceduto a Minervino Murge il 29 marzo 1986, all’età di 65 anni.

La Medaglia d’Onore consegnata al figlio Donato Isolato dal Prefetto d e dal Sindaco di Minervino Murge

 

  1. Medaglia d’Onore alla memoria di Giovanni Mastropasqua (Minervino Murge)

Nacque a Minervino Murge il 7 novembre 1923.

Ricevuta la chiamata alle armi, il 5 aprile ‘43 venne destinato in Albania con il grado di Caporale di fanteria. Durante la permanenza su tale fronte di guerra fu ripetutamente ospedalizzato nell‘ospedale militare di Corizza per “scabbia “e altre patologie endemiche.

All’atto dell’armistizio, fu fatto prigioniero dai tedeschi, deportato in Germania e destinato allo Stalag III D presso Berlino.

Molti dei prigionieri venivano assegnati ai distaccamenti di lavoro costituiti all’interno del campo, portati a Berlino per spostare macerie e prestare soccorso alla popolazione civile tedesca martoriata dai bombardamenti alleati.

Dopo la caduta di Berlino e la resa della Germania, Mastropasqua tornò al proprio paese con vari mezzi di fortuna.

Sposato e con tre figli, svolse diversi lavori, guidò la sezione locale di un sindacato e, infine, fu impiegato presso il Comune di Minervino Murge in qualità di messo centralinista.

Nel giugno del 1979, all’età di 59 anni, morì in ospedale a causa di un infarto e di complicanze renali (un rene durante la prigionia si era completamente atrofizzato).

La Medaglia d’Onore consegnata al figlio Giuseppe Mastropasqua dal Prefetto ‘ e dal Sindaco di Minervino Murge

 

  1. Medaglia d’Onore alla memoria di Francesco Savino (Minervino Murge)

Nacque a Minervino Murge il 4 marzo 1920.

Arruolato nel 1940 come soldato artigliere, partì per il territorio dichiarato in stato di guerra il 4 giugno 1940. Rientrato in Italia, venne trasferito presso il Comando Carabinieri di Bari come Carabiniere Ausiliario nel ‘42.

Sbandato dopo gli eventi dell’8 settembre 1943, il 14 dello stesso mese fu catturato dai tedeschi e deportato in Germania in campo di concentramento.

Liberato dalle truppe inglesi il 3 maggio 1945, giunse a Minervino l’8 ottobre dello stesso anno.

Ritornato al suo mestiere di bracciante, si dedicò alla famiglia a cui non raccontò mai della sua prigionia in Germania.

È deceduto a Minervino Murge il 13 dicembre 1986, all’età di 66 anni.

La Medaglia d’Onore consegnata al figlio Michele Savino dal Prefetto e dal Sindaco di Minervino Murge

 

  1. Medaglia d’Onore alla memoria di Domenico Pellegrini (San Ferdinando di Puglia)

Nacque a Ruvo di Puglia il 13 giugno 1924.

Di mestiere contadino, si trovava in congedo illimitato provvisorio, quando il 30 agosto 1943 venne richiamato alle armi per mobilitazione presso il Reggimento Fanteria Carristi.

Il 10 settembre 1943, all’indomani dell’Armistizio, venne fatto prigioniero dalle forze di occupazione tedesche. Deportato in Germania e rinchiuso nel campo di concentramento di Ludwigsburg come Internato Militare Italiano, come tutti gli internati fu costretto a lavorare in maniera coatta e in condizioni disumane nell’industria bellica tedesca.

Dopo la liberazione da parte delle truppe alleate, l’8 maggio 1945 venne rimpatriato e tornò nella sua città natia dove nel 1949 sposò Rosa con la quale ebbe 6 figli.

Durante il corso della sua vita lavorò nei campi e poi come guardia campestre sino al giorno della sua pensione. È deceduto il 14 luglio 2001 a San Ferdinando di Puglia, all’età di 77 anni.

La Medaglia d’Onore consegnata alla figlia Maria Pellegrini dal Prefetto e dal Commissario Straordinario di San Ferdinando di Puglia Dott. Sergio Mazzia

 

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