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Sanità
21 Gennaio 2025 - 08:24
BARI - La ASL di Bari lancia un nuovo piano di sorveglianza sanitaria per prevenire la diffusione della legionella, il batterio presente in ambienti acquatici naturali o in impianti idrici artificiali, responsabile di infezioni come la polmonite. Nel corso del 2024 sono stati effettuati 179 campionamenti sul territorio, ma per il 2025 è previsto un ulteriore potenziamento dei controlli.
Il piano, curato dal Dipartimento di Prevenzione della ASL, prevede analisi periodiche e valutazioni dei rischi, con interventi mirati nelle strutture più critiche, come le RSA e gli hotel. L’obiettivo è duplice: ridurre l’incidenza della legionellosi e abbattere il rischio di esposizione al batterio.
I numeri del contagio
Secondo l’ultimo rapporto annuale, in Italia si registra un aumento del 50% dei casi di legionellosi, con oltre l’84% dei casi definiti "comunitari", cioè senza un’origine nota. Nel territorio della Asl di Bari, nel 2024, il 70% delle infezioni si è verificato nelle abitazioni private, il 42,5% nelle strutture ricettive e il 15% nelle residenze sanitarie assistenziali.
Il piano operativo
Il programma per il 2025 è stato illustrato durante un convegno svoltosi nella sede dell’ex CTO di Bari. L’incontro, organizzato dal Dipartimento di Prevenzione e dal Coordinamento degli Spesal, ha coinvolto esperti di vari enti, tra cui l’Istituto Superiore di Sanità e l’Università di Bari. Tra i relatori principali c’erano il direttore sanitario Luigi Rossi, il direttore del Dipartimento di Prevenzione Fulvio Longo e il responsabile di Igiene Industriale Massimiliano Giuliano.
Gli interventi hanno posto l’accento sull’importanza della prevenzione e della sorveglianza attiva. Ogni segnalazione di legionellosi richiede indagini epidemiologiche per risalire al luogo dell’infezione. In caso di cluster di casi in strutture sanitarie o ricettive, le indagini ambientali diventano obbligatorie e non rinviabili, con lo scopo di individuare l’origine del contagio e pianificare adeguati interventi di bonifica.
L’importanza del rispetto delle norme
Come indicato dall’articolo 271 del Decreto Legislativo 81/08, il datore di lavoro ha l’obbligo di valutare il rischio di legionellosi in ogni sito sotto la sua responsabilità, adottando le misure preventive necessarie. Questo non solo per tutelare i lavoratori, ma anche per garantire la sicurezza degli utenti e dei pazienti, evitando così conseguenze legali e danni reputazionali.
Un impegno per il futuro
L’Organizzazione Mondiale della Sanità riconosce la legionella come il patogeno acquatico con il maggiore impatto sanitario nell’Unione Europea. Per questo, la sorveglianza nazionale sulla legionellosi prevede interventi immediati da parte delle ASL per ogni caso segnalato. A Bari, il gruppo operativo Legionella, guidato dal direttore del SISP metropolitano Francesco Nardulli, è affiancato da un team composto da un medico igienista, due tecnici della prevenzione e quattro assistenti sanitari.
Grazie a un incremento delle attività di controllo rispetto agli anni precedenti, la ASL punta a ridurre i rischi e garantire maggiore sicurezza ai cittadini.
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