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Il caso
20 Gennaio 2025 - 13:00
L’ultima volta che se ne è parlato in termini di pianificazione è stato nel Piano Attuativo Regionale 2015-2019, intervento già contenuto nel Piano Attuativo 2009-2013 come intervento da assoggettare a studio di fattibilità/progettazione preliminare – attuazione prevista oltre il 2020 ma evidentemente, come da immagini satellitari, l’intervento è stato realizzato solo in parte per oltre 13 miliardi di lire come anche l’intersezione per il collegamento con la SS172 verso la SS7ter e con alcune importanti provinciali come la SP48.
L’opera è stata concepita più di venti anni fa e dell’intero tragitto, lungo poco più di 13 km, circa 6,3 km sono già stati assoggettati a procedure espropriative e in parte addirittura completati a doppia corsia per senso di marcia. Il tratto ultimato che comprende strade, ponti e complanari, giace in stato di abbandono e del resto del tracciato non si sa nulla.
In aggiunta a tutto questo, l’intervento è stato stralciato nella redazione dell’ultimo Piano Regionale dei Trasporti, cioè “sulla carta” non esiste più!
Questo perché è “mancata la comunicazione” tra Provincia di Taranto e Regione Puglia e le parziali realizzazioni compiute finora sono diventate purtroppo punti di degrado, oltre che rappresentare l’ennesimo spreco di denaro pubblico. In effetti la Regione non può continuare a programmare un intervento se non viene sostenuto dal territorio. Durante le fasi programmatiche del Piano Regionale dei Trasporti avrebbe dovuto essere il territorio difatti a spingere affinché l’opera continuasse ad essere perlomeno pianificata ma evidentemente questa “necessità” o non è stata trasmessa o non è stata recepita o entrambe.
L’opera era stata praticamente realizzata proprio nella zona più complessa, quella a ridosso della città di Statte, con i rilevati stradali già presenti in zone urbanizzate e industriali e avrebbe dovuto concludersi con il prolungamento della SS7ter che collega il Ponte Punta Penna e la tangenziale sud ma ovviamente il tratto è interdetto da barriere.
Il punto è proprio questo: chi dovrebbe portare da decenni a compimento l’opera e chi invece se n’è dimenticato rendendo vani gli investimenti fatti finora?
Eppure il valore di questa opera incompiuta va ben oltre i costi di realizzazione che, seppure faraonici, servirebbero e con urgenza a completare una infrastruttura che devia il traffico a lunga percorrenza allontanandolo dalla zona industriale di Taranto snellendo il collegamento verso la tangenziale sud di Taranto, interessata di recente da lavori di prolungamento, verso la zona a est di Taranto, verso la stazione Nasisi, anche questa interessata di recente da ingenti investimenti provenienti da vari fondi per oltre 34mln di euro e verso l’importante aeroporto “Marcello Arlotta” di Taranto.
Non ultimo prenderebbe finalmente forma il collegamento dello svincolo autostradale dell’A14 verso Taranto attraverso la SS106/SS106dir Jonica con strade extraurbane a scorrimento veloce intersecando le principali arterie stradali a ridosso della città, la SS7 Appia e la SS172.
In queste ore abbiamo trasmesso istanza sia alla Provincia di Taranto che alla Regione Puglia chiedendo l’apertura di un tavolo tecnico permanente al fine di chiarire l’attuale situazione della tangenziale Nord di Taranto, anche in ordine alle immagini andate in onda all’interno del programma televisivo “Striscia la Notizia”, e come si intenderà procedere.
Con questo intervento si chiuderebbe il collegamento veloce tra le due sponde del mar Ionio in modo sostenibile, rapido e diretto. Ad oggi è una sconfitta non raggiungere l’obiettivo di avere una mobilità più efficiente proprio a ridosso di importanti eventi per Taranto come i Giochi del Mediterraneo ma anche in considerazione della necessità di dire basta alle carenze infrastrutturali del nostro territorio.
Vanni Caragnano
Comitato Strade Sicure
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