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Il fatto
16 Dicembre 2024 - 16:57
BARI - Un colpo significativo ai traffici illeciti è stato messo a segno dai Finanzieri del II Gruppo Bari e dai Funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli nel porto della città. Grazie a una mirata analisi di rischio, sono stati sequestrati oltre 70mila articoli contraffatti nascosti in container provenienti da Turchia e Grecia.
I prodotti sequestrati, tra cui abbigliamento, borse, calzature, accessori e profumi, riportavano loghi e marchi dei più prestigiosi brand internazionali, tra cui Adidas, Gucci, Louis Vuitton, Prada e Chanel, pronti per essere immessi sul mercato come originali. La perizia condotta dai tecnici delle aziende titolari dei marchi ha confermato non solo la contraffazione, ma anche l’elevata qualità manifatturiera, che avrebbe reso difficile per i consumatori distinguere i falsi dagli originali.
Un elemento particolarmente sofisticato è stato l’uso di cartellini completi di codici QR che, una volta scansionati, rimandavano ai siti ufficiali dei marchi, aumentando la credibilità della merce e ingannando anche gli acquirenti più esperti.
Per eludere i controlli doganali, i prodotti contraffatti erano stati nascosti sotto un carico di copertura costituito da 40mila indumenti senza marchi, che sono stati successivamente devoluti a enti caritatevoli.
In un secondo container proveniente dalla Grecia, sono state rinvenute altre 8mila calzature contraffatte, riconducibili a noti marchi come Skechers, New Balance e Converse.
I risultati ottenuti evidenziano l’efficacia delle innovative metodologie di analisi del rischio adottate dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Grazie a un Protocollo d’intesa recentemente siglato tra le due istituzioni, l’analisi dei flussi commerciali è stata condotta incrociando dati su rotte, tipologie di trasporto e coerenza tra la merce dichiarata e le aziende coinvolte.
L’immissione sul mercato di prodotti contraffatti non rappresenta solo un reato, ma genera gravi danni all’economia nazionale, sottraendo risorse fiscali e praticando concorrenza sleale ai danni delle aziende che rispettano la legge e gli standard qualitativi. Inoltre, i consumatori, spesso ignari, rischiano di acquistare prodotti non sicuri, pagando talvolta anche il prezzo pieno.
Questa operazione dimostra l’importanza di una sinergia tra istituzioni nel contrasto ai traffici illeciti, a tutela della competitività delle imprese italiane e della sicurezza dei cittadini. La merce è stata sottoposta a sequestro, mentre il procedimento penale pende nella fase preliminare. Sarà il successivo contraddittorio processuale a stabilire le eventuali responsabilità degli indagati, che si presumono innocenti fino a sentenza definitiva.
Con il porto di Bari al centro delle rotte commerciali del Mediterraneo, il lavoro costante della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Dogane rappresenta un presidio fondamentale contro l’illegalità e a favore della legalità economica.
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