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L'intervento

Boccia a muso duro: «La destra smetta di strumentalizzare le istituzioni». Le foto

Il presidente dei Senatori Pd era a Bari al banchetto per la raccolta firme per i referendum promossi dalla Cgil, tra cui quello per abolire il Jobs Act

BARI - "Questa firma parla al futuro, nel senso che è una firma che dice a gran voce che ci vuole giustizia sociale a maggior ragione oggi al tempo della società aperta, digitale, che paradossalmente crea anche lavori nuovi, ma poi ci sono oltre 4 milioni di lavoratori poveri che pur lavorando sono poveri".
 
Così Francesco Boccia, presidente dei senatori PD, a Bari al banchetto per la raccolta firme per i referendum promossi dalla Cgil, tra cui quello per abolire il Jobs Act.
 
"E poi c'è una disoccupazione drammatica - prosegue Boccia - di persone che non riescono per ragioni di studi, età e per le loro esperienze a trovare un lavoro. Firmare è un atto di impegno verso il futuro del mondo del lavoro, lo dico a quei compagni di partito che pur avendo votato il Jobs act oggi sentono il peso di quel voto. Non devono sentirsi responsabili perché la guida del Pd era sbagliata e la storia di questi dieci anni l'ha dimostrato. Io non lo votai e per me è più semplice oggi essere qui, ma non ho mai criticato chi segui' le indicazioni di partito, come si fa in una comunità. Quello fu un passaggio storico doloroso, ma non dobbiamo tornarci più su, oggi guardiamo avanti e costruiamo insieme questa storia nuova che lega con forza il pd al mondo del lavoro e alle stesse battaglie dei lavoratori. Oggi il Pd si batte per il salario minimo e con il ddl Schlein per una nuova sanità pubblica. Era mio dovere per le posizioni assunte dieci anni fa, sostenere questa raccolta firme organizzata dalla Cgil, perché per me oggi rappresenta un nuovo passo in avanti e non indietro. Anche la battaglia che Elly Schlein sta facendo con la sanità pubblica, con il rafforzamento dell'intervento dello Stato per garantire i diritti universali, si sposa perfettamente con questo lungo cammino di una nuova agenda sociale che bisogna sostenere. Servono tante firme e dobbiamo aiutare chi le raccoglie". 
 
PUGLIA: BOCCIA, DESTRA SMETTA DI STRUMENTALIZZARE LE ISTITUZIONI
"Voglio fare un appello alla destra: la smettano di utilizzare le istituzioni. Ho trovato indecenti e vergognose le azioni e le parole fatte dal vicepresidente della commissione antimafia D'Attis che ha utilizzato la commissione come se fosse cosa sua. La commissione antimafia è una commissione di inchiesta bicamerale scolpita dentro le nostre regole fondamentali che non va toccata. Invece è stata utilizzata per ragioni elettorali contro Bari, contro la Puglia. Io mi auguro che con l'audizione di ieri sia finita questa brutta pagina di storia politica che la destra ha alimentato. Siamo oggi in giro con Vito Leccese e le cinque nostre presidenti candidate dei Municipi che rappresentano una bella proposta che facciamo a tutta la città di Bari. Noi pensiamo al futuro dopo aver dato alla città di Bari tutto quello che potevamo e con Vito Leccese proveremo, in continuità con Antonio Decaro, a costruire nella Bari tutte le cose che i baresi e le baresi si aspettano: dal rafforzamento dei servizi all'impegno sul lavoro, passando per l'impegno per l'ambiente". "Davvero - ha evidenziato - io mi auguro che la destra ci sfidi sul piano dei contenuti e che non continui a denigrare Bari e la Puglia per provare a vincere la campagna elettorale. Sfidiamoci sulle cose da fare, poi i baresi ci diranno se Decaro in questi dieci anni e Emiliano nei precedenti hanno cambiato Bari trasformandola come noi pensiamo. Loro da destra ci dicano cosa intende fare Romito, perché io a parte gli insulti alla città da parte dei loro maggiori esponenti baresi e nelle istituzioni a partire da D'Attis e Sisto, non ho ancora capito cosa hanno intenzione di fare sulla città di Bari e sul suo futuro".
 
PD: BOCCIA, SCHLEIN HA CAMBIATO IL PROFILO CULTURALE DEL PARTITO
"Elly Schlein ha profondamente cambiato il profilo culturale del partito spostandolo su temi sociali, su temi che oggi fanno la differenza rispetto alle profonde trasformazioni sociali. Ha fatto diventare il lavoro centrale nella proposta politica del partito democratico così come l'intervento dello Stato sulla tutela dei diritti universali, a partire dalla salute oggi priorità massima fino a ridisegnare una moderna idea di scuola pubblica. Non capisco a volte la sorpresa per la svolta imposta dalla segretaria Schlein ha semplicemente attuato la piattaforma del congresso vinto un anno fa, dicendo con chiarezza che le battaglie sui diritti, sull'ambiente, sulla transizione ecologica e sul rafforzamento dell'Europa attraverso la difesa comune, il debito comune, fisco comune e welfare comune erano un punto fermo di una visione sociale in Europa completamente diversa dalle destre. E su lavoro e imprese diversa anche rispetto al partito democratico del passato. Ecco perché oggi c'è anche nel dibattito politico nazionale un confronto netto tra due visioni diverse di Italia e di società tra Elly Schlein e Giorgia Meloni: da una parte la destra conservatrice e nazionalista che non crede nell'Europa con una visione regressiva sui diritti, e questo ci preoccupa non poco, con la chiusura sempre più marcata anche tra i confini nazionali; dall'altra la visione sociale e progressista di un mondo aperto, al tempo della società digitale, spesso senza confini e che fa dei diritti sociali, civili e umani un punto fermo del nuovo Pd". 
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