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risorgimento e istruzione
06 Febbraio 2024 - 16:07
Il senatore Gabrio Casati, ministro della pubblica istruzione del Regno di Piemonte
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Data di inizio 08.02.2024 - 17:00
Data di fine 08.02.2024 - 20:00
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“L’istruzione in Terra d’Otranto nel periodo risorgimentale” è il tema intorno nal quale si dibatterà giovedì, 8 febbraio, alle ore 17, nella Sala convegni dell’ex ospedale vecchio di Taranto (Padiglione SS.mo Crocifisso, 1° piano): l’appuntamento, ad ingresso libero, è il quarto inserito nel programma de “Le conversazioni del giovedì”, il ciclo di conferenze dedicato al Risorgimento italiano nel territorio ionico.
È proprio nel Risorgimento che la scuola dell’obbligo affonda le sue radici grazie a tre leggi che resero l’istruzione un diritto e al tempo stesso un dovere. La prima riforma fu la Legge Boncompagni, del 1848, primo tentativo di laicizzazione dell’ordinamento scolastico. L’istruzione veniva divisa in tre gradi: popolare, primario, tecnico o speciale, classico e universitario. Inoltre il Ministero della Pubblica Istruzione subentrò al controllo sulle scuole dei Gesuiti. Successivamente, nel 1859, entrò in vigore la Legge Casati che articolava l’istruzione elementale gratuita in due gradi (inferiore e superiore) ciascuno della durata di due anni. Per integrare la legge Casati, fu introdotta, nel 1877, la legge Coppino in cui il primo grado di scuola elementare fu aumentato da due a tre anni. È nel ’77, quindi, che la scuola elementare diventata di cinque anni. A raccontare come fosse l’istruzione durante il Risorgimento in Italia sarà Anna Maria Colaci, professore ordinario di Storia della Pedagogia all’Università del Salento a Lecce.
Introduce l’avvocato Francesco Guida. Saluti iniziali dell’assessore comunale alla cultura, Angelica Lussoso. La conferenza potrà essere seguita attraverso il canale Youtube del Comitato di Taranto dell’Istituto per la Storia del Risorgimento.
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