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La presentazione

L’importanza dei "viaggi" nei versi di Antonio Rotondo

Le poesie sono racchiuse nel libro "Nubìvago i sogni sono carillon"

Antonio Rotondo

L'autore, Antonio Rotondo

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Le poesie intrise di lirismo di Antonio Rotondo, racchiuse nella silloge dal suggestivo titolo “Nubìvago i sogni sono carillon” - pubblicata da G.C.L. edizioni -, hanno fatto il loro debutto nel corso della prima edizione del “Torneo dei Poeti” nel 2021. La gestazione di questa raffinata raccolta, giunta alla luce alla fine del 2023, è stata un processo complesso. L’autore, sino all’ultimo, ha dedicato un impegno meticoloso nel plasmare ogni verso. Un vero e proprio lavoro di labor limae.

Il nubìvago-poeta Rotondo si immerge nelle profondità dei suoi sogni, liberandosi dall’imperfezione dei sensi e delle passioni per catturare l’anima nella sua quiete. La sua opera oscilla tra il mondo onirico e la sfera dei pensieri, senza indulgere nel sentimentalismo. Al contrario, emerge come un individuo ancorato al suo tempo, sospeso tra un passato tangibile e un futuro incerto così come dichiara nella poesia “Domani” in cui dipinge un desiderio palpabile di gioia e intimità. Nei versi evoca la speranza di condividere momenti sereni con qualcuno, di cogliere la bellezza di un sorriso che si dona ai passanti ignari e di diventare l’unico destinatario di quel sorriso.

Giuseppe Perrone, prefatore del volume, per spiegare “i sogni poetici” del nostro autore chiama in causa Sigmund Freud. Il celebre padre della psicoanalisi, affermava che i sogni, in apparenza innocenti, rivelano la loro vera natura solo quando interpretati con cura. Egli sosteneva che dietro ogni scenario onirico si nasconde la soddisfazione di un desiderio, un intricato intreccio tra l’inconscio e la realtà.

E a proposito di sogni nella poesia dal titolo “Salpai” si intravede un viaggio onirico attraverso la metafora di un’impresa avventurosa su una piccola imbarcazione. L’andare alla deriva sulla barca sbilenca simboleggia la ricerca incerta e affascinante della propria strada nella vita. La sorte, personificata come un compagno di viaggio, si rivela come l’unica guida che raggiunge la destinazione desiderata a Torre Pelosa, suggerendo che talvolta è nell’inesperienza e nell’incertezza che si trova la vera direzione dei sogni.

Nelle pagine, Rotondo viaggia attraverso il contemporaneo, un mondo di contraddizioni e spietato egoismo. Con analisi lucida, guida il lettore tra immagini di dolore, sia naturali che umane. Si svela un poeta consapevole della triste realtà, forse desideroso di restare ancorato al passato, invitando i ricordi a fargli visita proprio come promette nella poesia “Aspettami”. I versi divengono un intenso dialogo tra la speranza e la preoccupazione.

Le parole dipingono un’attesa carica di ansia, attraversando la zona rossa e l’incertezza del triage e della terapia intensiva. Tuttavia, nel cuore di questa angoscia, emerge un legame indelebile: l’invito ad aspettare dall’altro lato, con la promessa di oltrepassare la linea del dolore per abbracciarsi appena possibile. È un richiamo ai ricordi, alla paziente speranza di ritrovarsi oltre le sfide e di rinnovare l’affetto nel calore di un abbraccio.

Eppure, c’è una tensione palpabile nel desiderio di essere proiettato nel futuro, sebbene la paura sia sempre in agguato. Con un amaro destino, Rotondo dipinge il quadro di un’umanità “schedata”, una prospettiva inquietante che ci costringe a confrontare le nostre colpe di “fottuto egoismo”.

Tuttavia, l’autore riconosce la necessità di attraversare il tempo presente, sottolineando che la vita è un “fragoroso andare a capo”. In questo contesto, assume una chiara posizione di uomo e cittadino, distante dai crimini dei vincitori, affermando di voler essere un “perdente” che ha donato se stesso per passato, presente e futuro incerti.

Con abile uso della parola, Rotondo guida il lettore attraverso il labirinto dei sogni e della realtà. Invita a discernere tra i due mondi, a interpretare la realtà e ad assumere un ruolo attivo nel determinare un cambiamento positivo nel mondo che abitiamo. La sua poesia diventa così un invito a riflettere, a prendere coscienza e a contribuire alla costruzione di un futuro migliore.  Non a caso la poesia di chiusura della raccolta, dal titolo “Extramondo”, è un monito: una chiamata alla riflessione su come il nostro presente possa plasmare il destino di un universo che rischia di perdersi nell’indifferenza e nell’avidità.

Venerdì, 12 gennaio, alle ore 18.00, Antonio Rotondo sarà presente al “Salotto Letterario dell’Epifania” che si svolge nel Convento dei Padri Riformati, a Pulsano (Taranto).

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