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"Ludo Mannaro": Giovanni Guarino racconta la piaga delle scommesse

Nella parrocchia Regina Pacis di Lama l'incontro sul gioco d’azzardo patologico

Giovanni Guarino

Giovanni Guarino

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E' dedicato al gioco d’azzardo patologico l'incontro-spettacolo in programma sabato, 30 dicembre, nella parrocchia Regina Pacis di Lama: "Ludo Mannaro" - questo il titolo - vedrà Giovanni Guarino  (volto storico della compagnia teatrale Crest) cimentarsi in una narrazione attraverso la quale si intende sensibilizzare giovani e ragazzi (ma non solo) sui problemi legati al gioco d’azzardo patologico.

L'iniziativa, realizzata dal Crest in un ampio progetto promosso per il quarto anno dal Teatro Pubblico Pugliese con la Asl di Taranto, coinvolgerà anche gli operatori del SerD e del Crest che daranno vita ad un’occasione di confronto e informazione.

Grande interesse al progetto è stato rivolto dalle parrocchie e dai centri per anziani che hanno promosso la realizzazione di incontri incentrati su questo problema, rivolti ad una fascia d'età adulta

Il Crest, così, ha allargato i propri orizzonti ad altre fasce d’età oltre agli studenti delle scuole medie e degli istituti superiori, da sempre al centro delle iniziative della cooperativa teatrale: gli anziani, infatti, sono sempre più a rischio ludopatia in situazioni di precarietà sociale ed economica, nonché di fragilità delle motivazioni e dell’autostima.

L'incontro-spettacolo

In "Ludo Mannaro" Giovanni Guarino racconterà le difficoltà, i disagi e i drammi di chi finisce nel tunnel del gioco d’azzardo patologico, ritrovandosi la vita stravolta già a partire dalla fatidica "prima volta". Non è un caso che la vicenda narrata sia ambientata durante le feste natalizie, quando la tentazione del gioco si fa più forte. Protagonista è un operaio dell’ex Ilva che con i compagni di reparto acquista un biglietto del Gratta e Vinci. Ma al momento di raschiare il cartoncino, la sfortunata tuta blu, sbeffeggiata dai compagni per non aver trovato nulla sotto le caselle argentate, proverà un fortissimo sentimento di frustrazione e reagirà dandosi un’altra possibilità.

E così l’operaio, dopo aver acquistato con i colleghi un solo biglietto, comincia a rincorrere una personale rivincita, acquistando un Gratta e Vinci dopo l’altro. Riuscirà persino a vincere duemila euro. Ma proprio dopo aver trovato il tagliando fortunato si convincerà di poter grattare una vincita ancora più grossa, quella che gli cambierà la vita. Invece, sarà la vita a cambiare lui e a farlo diventare, nel giro di una sera, un ludo mannaro, un giocatore d’azzardo patologico, un gap, come vengono definiti con un acronimo gli scommettitori compulsivi malati di gioco. Un attimo e si finisce nella spirale dei debiti e dell’usura, della degenerazione delle relazioni familiari, del vittimismo e dei pensieri estremi. Ma di colpo può anche capitare la fortuna di incontrare una struttura del SerD nella quale fare un’ultima scommessa. E, come in una rappresentazione teatrale, ritrovarsi dentro una storia con un finale completamente aperto.

Inizio ore 19,30.

 

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