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Elegia per Falcone e Borsellino: César Brie in scena a Taranto

Lo spettacolo ripercorre la strategia criminale di Cosa Nostra nell'estate del 1992

Foto di scena di Laila Pozzo

Foto di scena di Laila Pozzo

Dettagli evento

Sabato, 29 marzo, l’auditorium TaTà al quartiere Tamburi a Taranto ospiterà una serata speciale dedicata alla memoria di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e di tutte le vittime della mafia. L’evento, parte della stagione “Periferie” della compagnia Crest, vedrà in scena l’elegia “Nel tempo che ci resta” di César Brie . Lo spettacolo, interpretato dallo stesso Brie insieme a Marco Colombo Bolla, Elena D’Agnolo, Rossella Guidotti e Donato Nubile, è il risultato di una ricerca durata due anni e ripercorre la strategia criminale di Cosa Nostra nell’estate del 1992, l’anno delle stragi di Capaci e via d’Amelio. Prima dello spettacolo, alle 19, si terrà l’incontro “Raccontare il bene”, con la partecipazione di César Brie, Remo Pezzuto (Libera) e Alessandra Romano (ANM), moderato dal giornalista Mario Diliberto. Sipario ore 21.

Foto di scena di Laila Pozzo

Lo spettacolo

La storia è ambientata in un cantiere abbandonato a Villagrazia, il luogo dal quale partì Paolo Borsellino per andare incontro alla morte. In questo cantiere un uomo fa rotolare per terra delle arance, il cui profumo toglie dalle ombre quattro figure, che appaiono all'improvviso dalle lamiere. L'uomo delle arance è Tommaso Buscetta, il pentito di mafia, le anime sono quelle di Giovanni, Francesca, Paolo e sua di moglie Agnese, l'ultima ad essersene andata, dopo aver cercato inutilmente la verità per vent'anni. Prima di lei se n'era andato il pentito che aveva fornito le chiavi a Giovanni e Paolo per capire la mafia dall'interno. Dieci anni prima della sua uscita di scena, nell'arco di due mesi, in quella sciagurata estate del 92, erano stati uccisi Giovanni e Francesca, e poi Paolo. E ora si ritrovano da morti, in un cantiere abbandonato, tra resti di macerie e lo sfondo del mare, per raccontarsi e raccontarci cos'è successo prima e cos'è accaduto dopo. Perché i morti non serbano rancore, ricordano con precisione, intrecciano fatti, accadimenti, segnali, indizi. E loro avevano visto e previsto tutto, anche la cattiveria e il tradimento.

Dopo lo spettacolo gli artisti incontreranno il pubblico nel consueto spazio-intervista condotto nel foyer dalla giornalista Marina Luzzi.

Info e prenotazioni 333.2694897. Biglietti acquistabili anche online su Vivaticket attraverso il sito <http://www.teatrocrest.it>

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