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L'INTERVISTA
26 Dicembre 2023 - 06:54
Presidente Cassalia, diamo un segnale del settore edile per l’economia di Taranto.
Noi qui in cassa ovviamente abbiamo un termometro di quello che è il mondo dell’edilizia. Devo dire che nell’ultimo anno abbiamo celebrato i “60 anni” della nostra Cassa, quindi una Cassa storica, una Cassa solida e in quell’occasione abbiamo comunicato quelli che erano i dati di cui noi siamo in possesso: sono dati estremamente interessanti perché quest’anno la cassa ha sviluppato il suo fatturato record in termini ovviamente di raccolta, superando quota 54 milioni di massa salari recuperata. Inoltre abbiamo un numero di aziende iscritte che supera le 900 unità un numero assolutamente sostanzioso e soprattutto abbiamo un numero di lavoratori iscritti al nostro settore che supera le 5000 unità. Tutti questi sono ovviamente indicatori estremamente interessanti perché danno il segno del del settore che vive un momento di crescita legato sia agli aspetti di carattere pubblico per gli investimenti che si stanno sviluppando nel nostro territorio sia sia agli aspetti legati a tutti i “bonus fiscali”. Quindi parliamo di tutte le operazioni di rifacimento del nostro patrimonio immobiliare locale e provinciale. Questi elementi fanno sì che la prospettiva che in qualche modo guardiamo nel futuro è una prospettiva sicuramente interessante.
L’edilizia quindi, presidente, si conferma un fattore importante per l’economia di Taranto. Ricordo che già dal 1980 che l’edilizia sia sempre stata una base importante per l’economia Ionica…
Beh diciamo che l’edilizia è un motore per il nostro territorio. Certamente. Ma è un motore in generale per tutto il Paese, perché è un generatore di ricchezza per quattro volte: quindi è noto che ogni euro investito in edilizia genera poi un moltiplicatore per quattro. Consideriamo anche il tema del rifacimento del nostro Paese declinato nelle problematiche legate al dissesto idrogeologico, alle tematiche di rifacimento ed efficientamento energetico del nostro patrimonio immobiliare: questo è il tema essenziale del settore, legato anche alle grandi opere.
Quindi in questa fase noi traguardiamo il futuro immaginando una deadline nel 2026 che è un po’ la linea dei “Giochi del Mediterraneo”: fino a quel momento ci sono tutta una serie di investimenti i estremamente interessanti che atterreranno sul nostro territorio e che ovviamente danno grande fiducia al nostro settore.
Va detto anche che in qualche modo il ridimensionamento dei bonus fiscali, ovvero l’irrigidimento delle regole certamente porterà un cambiamento. Anche questo però il tema rifacimento, dell’efficientamento, della resa anche da un punto di vista statica di tutto quello che è il patrimonio cittadino provinciale è certamente l’elemento essenziale del ragionamento su cui si basa il presente ed il futuro dell’edilizia.
Considerando tutto questo scenario, quindi, possiamo prevedere un futuro abbastanza positivo?
Io me lo auguro perché chi fa il mio mestiere non può che essere un inguaribile ottimista. Me lo auguro perché chiaramente il settore ha questo trend.
Taranto e la provincia, nello specifico, vivono una serie di difficoltà che sono ancora legate ovviamente alle tematiche della grande industria dove chiaramente ci sono ancora delle grandissime difficoltà, però va detto anche che la parte di investimento pubblico che in qualche modo è stata programmata ci dà speranza, cioè fa sì che in qualche modo si possa traguardare un futuro diciamo positivo.
Tutto questo certamente Io me lo auguro e ovviamente è il mio auspicio per questi prossimi anni. Certamente la Cassa Edile, poi, naturalmente rimane a fianco dei lavoratori e a fianco del settore in toto. Beh sì come ho già detto noi siamo il termometro di tutto questo meccanismo.
Per completezza, devo dire - infine - che il nostro settore continua ad avere anche un’altra problematica che non abbiamo trattato prima che è legata al reperimento delle risorse umane. Sembra che il nostro lavoro non sia particolarmente attraente per i giovani e su questo noi come Cassa insieme agli altri enti di nostra emanazione e mi riferisco al Formedil stiamo provando a raccontare anche nelle scuole la bellezza del nostro mestiere e soprattutto le opportunità anche economiche e assistenziali che il nostro lavoro, il nostro mestiere può offrire ai giovani.
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