Dolce, caffè e amaro: il gran finale

Il finale è la firma della serata. Dopo un pasto ricco, un sorbetto o una crema leggera rinfrescano senza appesantire; se il cuore chiede conforto, una fetta di crostata o un piccolo tortino al cioccolato fanno quello che promettono. Dividere un dessert è una bella abitudine: lascia spazio al ricordo, non al rimorso.

Il vino da dolce va scelto con delicatezza: frutta e creme amano moscati e passiti chiari serviti freddi; con il cioccolato l’accordo si fa più scuro, tra rossi dolci e passiti ambrati.

Poi arriva il caffè: crema color nocciola, profumo netto, sorso pulito. Assaggialo prima senza zucchero: quando l’estrazione è giusta, non ti verrà voglia di dolcificarlo.

L’amaro è un arrivederci, non una medicina. Gli agrumati mediterranei sono leggeri e sorridenti; le erbe balsamiche parlano a chi ama toni scuri.

In Puglia, i liquori agli agrumi o al fico d’India sono un saluto che sa di casa. Bevi un sorso d’acqua, ringrazia chi ti ha servito, dì quale piatto ti è rimasto nel cuore.

La prossima volta sarà ancora meglio, perché la tavola vive di relazioni quanto di ricette.