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Mal di schiena da scrivania

Piccole abitudini che fanno una grande differenza

Perché il dolore compare quando stiamo seduti a lungo e cosa possiamo fare già oggi

Speciale Salute

Il mal di schiena da scrivania non deve essere accettato come una condizione inevitabile

Il mal di schiena, spesso percepito come un compagno indesiderato della vita d’ufficio, non è una condanna inevitabile. La verità è che stare seduti a lungo non equivale a riposare; al contrario, rappresenta un carico continuo e prolungato per la schiena, la colonna vertebrale e le articolazioni delle anche. Questo tipo di dolore, che i professionisti della salute definiscono “meccanico”, ha radici in un mix di fattori comuni: la scarsità di movimento, l’adozione di posizioni mantenute per ore e, non meno importante, lo stress. La buona notizia è che bastano alcune abitudini semplici, ma costanti, per fare una grande differenza.

Le tre leve fondamentali per la salute della schiena

Affrontare il mal di schiena da scrivania significa agire su tre fronti principali, veri e propri pilastri per il benessere della nostra colonna vertebrale:

1. Interrompere la staticità: Il nostro corpo è progettato per il movimento. Mantenere una posizione statica per un tempo prolungato compromette la circolazione sanguigna, riduce l’apporto di ossigeno e nutrienti ai tessuti e indebolisce i muscoli posturali. La soluzione è sorprendentemente semplice: alzarsi spesso. Anche un solo minuto di movimento – una breve passeggiata, qualche allungamento – può riattivare la circolazione, ossigenare i muscoli e “risvegliare” i meccanismi di supporto della schiena. Pensate a questo come a un reset per il vostro corpo.

2. Variare la postura: Non esiste una posizione “perfetta” da mantenere per ore. La rigidità posturale è uno dei maggiori nemici della schiena. Alternare tra diverse posizioni – seduto, in piedi e con brevi camminate – è cruciale per distribuire il carico su diverse strutture muscolari e scheletriche. Questo approccio dinamico previene l’affaticamento di specifici gruppi muscolari e riduce la pressione sui dischi intervertebrali. Sperimentare diverse sedute, usare sedie ergonomiche che permettano micro-movimenti o persino una palla da fitness per brevi periodi può essere utile.

3. Riorganizzare la postazione: Un ambiente di lavoro ben configurato è un alleato prezioso. Alcuni aggiustamenti, apparentemente minimi, possono avere un impatto enorme:

− Schermo all’altezza degli occhi: Permette di mantenere il collo in una posizione neutra, evitando tensioni e il fastidioso “collo a tartaruga”.

− Schiena appoggiata: Assicurarsi che la parte bassa della schiena sia ben supportata (con un cuscino lombare, se necessario) aiuta a mantenere la curvatura naturale della colonna vertebrale.

− Piedi a terra: Permette una distribuzione equilibrata del peso e stabilizza la postura.

− Borsa/zaino col peso diviso: Se portate borse o zaini pesanti, assicuratevi che il peso sia distribuito uniformemente per non creare squilibri che si riflettono sulla schiena.

Cosa cambiare da subito: piccoli gesti, grandi risultati

Non è necessario stravolgere la propria routine per iniziare a sentire i benefici. Ecco alcune abitudini facili da implementare già oggi:

• Telefonate in piedi o camminando: Invece di rimanere seduti, sfruttate le chiamate telefoniche come un’opportunità per muovervi.

• Riunioni brevi “standing”: Proponete o adottate la pratica di fare riunioni brevi in piedi. Questo non solo fa bene alla schiena, ma spesso rende le riunioni più dinamiche ed efficienti.

• Promemoria ogni 45-60 minuti: Impostate un timer o usate un’app per ricordarvi di fare pochi passi e bere un bicchiere d’acqua. L’idratazione è fondamentale anche per la salute dei dischi intervertebrali.

• Laptop? Meglio supporto + tastiera esterna: L’uso prolungato del laptop costringe spesso a piegare il collo. Un supporto che eleva lo schermo e una tastiera esterna risolvono questo problema, prevenendo il famigerato “collo a tartaruga”.

• Pausa caffè/tè attiva: Invece di rimanere seduti in sala relax, fate una breve passeggiata per prendere la vostra bevanda.

• Stretching leggero: Ogni tanto, concedetevi qualche secondo per allungare braccia, gambe e schiena.

• Scale anziché ascensore: Ogni opportunità è buona per aggiungere movimento alla giornata.

• Micro-pause: Anche alzarsi per prendere un foglio dalla stampante o parlare con un collega può contare.

Una postura corretta non è solo quella “dritta”, ma una postura dinamica, che cambia e si adatta. Imparare ad ascoltare il proprio corpo e a riconoscere i primi segnali di disagio è il primo passo per prevenire un problema più grande. Non sottovalutare l’impatto di una sedia ergonomica, ma ricorda che anche la migliore sedia non può sostituire il movimento.

Quando preoccuparsi: le “bandierine rosse”

Sebbene la maggior parte dei dolori alla schiena legati alla sedentarietà possa essere gestita con i consigli sopra descritti, esistono situazioni che richiedono un’attenzione medica immediata. Le “bandierine rosse” (red flags) indicano che potrebbe esserci un problema più serio e necessitano di una valutazione professionale:

• Dolore notturno che sveglia: Un dolore così intenso da interrompere il sonno, soprattutto se non si allevia cambiando posizione.

• Perdita di forza o sensibilità: Intorpidimento, formicolio o debolezza alle gambe o ai piedi.

• Febbre o trauma recente: Se il dolore si manifesta dopo un incidente o è accompagnato da febbre inspiegabile.

• Perdita di peso inspiegabile: Una diminuzione di peso non intenzionale associata al mal di schiena.

• Problemi alla vescica o all’intestino: Difficoltà a controllare la minzione o l’evacuazione.

In presenza di uno di questi sintomi, è fondamentale consultare un medico.

Il mal di schiena da scrivania non deve essere accettato come una condizione inevitabile. La chiave per gestirlo e prevenirlo risiede in un approccio proattivo e consapevole. Ricordate le tre mosse più efficaci: muoversi spesso, variare la postura e curare la postazione di lavoro.

Contrariamente a un’opinione diffusa, il riposo assoluto prolungato, nella maggior parte dei casi, peggiora il quadro clinico. È l’attività fisica dolce e costante, unita a piccole ma significative modifiche delle abitudini quotidiane, a fare la vera differenza. Adottando questi semplici accorgimenti, è possibile trasformare la propria postazione da fonte di dolore a un ambiente che promuove il benessere e la salute della schiena.

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