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"MIA SALUTE"
02 Ottobre 2025 - 00:11
La dott.ssa Anna Fraccascia, il direttore sanitario e l’amministratore dell’Ambulatorio Mia Salute dott. Francesco Esposito
Quando si pensa a un ambulatorio medico, molti immaginano sale d’attesa affollate, ambienti freddi e cure standardizzate. Ma il mondo della sanità sta cambiando. Sempre più spesso si parla di ambulatorio su misura, un modello innovativo che mette davvero al centro la persona, i suoi bisogni e le sue caratteristiche uniche. Non è solo una questione di organizzazione sanitaria: significa ripensare lo spazio di cura come un luogo accogliente, umano e capace di adattarsi al singolo paziente.
Per molto tempo la medicina si è basata su protocolli standard, validi per grandi gruppi di persone. Era un approccio utile, ma inevitabilmente rischiava di trascurare le differenze individuali. Oggi, invece, il paziente viene visto come un individuo con una storia clinica, uno stile di vita e delle aspettative proprie.
Un ambulatorio su misura parte proprio da questo: riconosce che non esiste “il paziente medio”, ma esistono persone reali, ciascuna con bisogni diversi. La visita non è più un gesto veloce e impersonale, ma un momento di ascolto approfondito, in cui il medico dedica tempo alla comprensione delle specificità di chi ha davanti.
L’innovazione digitale sta contribuendo a questo cambiamento, ma in modo concreto e vicino alla vita quotidiana. Non parliamo di strumenti complessi, bensì di soluzioni semplici che rendono il percorso di cura più fluido: cartelle cliniche elettroniche condivise tra i vari professionisti, sistemi di prenotazione online, promemoria automatici per visite ed esami.
Tutto ciò non sostituisce la relazione umana, ma la rafforza. Grazie a questi strumenti, il medico ha più tempo da dedicare all’ascolto e alla cura, mentre il paziente vive un’esperienza più chiara, ordinata e senza inutili perdite di tempo.
Un aspetto fondamentale dell’ambulatorio su misura è la cura nel ridurre al minimo ogni sensazione dolorosa. Non si parla soltanto di trattamenti complessi, ma anche di quei piccoli gesti che spesso generano ansia nei pazienti, come il prelievo del sangue o una semplice iniezione.
La sensibilità del personale nell’utilizzo degli aghi, l’attenzione alla manualità, la capacità di mettere a proprio agio la persona spiegando in anticipo ciò che accadrà: sono tutti elementi che fanno la differenza. Per un bambino o per chi soffre di paura degli aghi, anche un dettaglio del genere può trasformare un’esperienza potenzialmente traumatica in un momento gestibile e sereno.
Un ambulatorio su misura non si limita quindi a garantire la correttezza clinica della cura, ma si impegna a prevenire il dolore in ogni fase, anche in quelle apparentemente minime. Così si costruisce fiducia, si riduce la paura e si rende la medicina più umana.
Un altro pilastro dell’ambulatorio su misura è l’approccio multidisciplinare. Sempre più strutture riuniscono specialisti diversi - medici, infermieri, fisioterapisti, psicologi, nutrizionisti - che lavorano insieme per costruire percorsi integrati.
Questo significa che la persona non viene vista solo attraverso la lente di una singola patologia, ma come un insieme complesso di bisogni di salute. Una presa in carico completa che va dalla prevenzione alla diagnosi, fino alla riabilitazione e al sostegno emotivo.
Un ambulatorio su misura non guarda solo alla malattia già in atto, ma dedica attenzione anche alla prevenzione. Sempre più strutture organizzano giornate dedicate a screening gratuiti, controlli di base o incontri di sensibilizzazione su corretti stili di vita. Questi momenti permettono ai cittadini di avvicinarsi alla sanità in modo proattivo, scoprendo eventuali problemi in anticipo e imparando a prendersi cura di sé ogni giorno.
La prevenzione non è un “extra”, ma parte integrante della missione di un ambulatorio che mette davvero al centro la persona.
In un ambulatorio su misura, anche il primo contatto fa la differenza. Spesso il paziente si affaccia alla struttura attraverso la segreteria: una telefonata, un’accoglienza al banco, una semplice richiesta di informazione. Per questo motivo la formazione del personale amministrativo e di front-office è parte essenziale del progetto.
Un segretario ben preparato non si limita a gestire pratiche burocratiche, ma sa comunicare con empatia, comprendere le esigenze, fornire risposte chiare e rassicuranti. La cortesia, la capacità di ascolto e la precisione nelle informazioni riducono ansia e incertezze, creando un clima positivo già dal primo approccio.
Investire nella formazione di questo personale significa rendere l’intero percorso più fluido ed efficace. Un paziente che si sente accolto fin dall’ingresso vive con maggiore serenità il prosieguo della cura e instaura un rapporto di fiducia con tutta la struttura.
L’ambulatorio su misura non è un semplice miglioramento organizzativo: rappresenta un cambio di mentalità. La cura non è più rivolta solo alla malattia, ma alla persona nella sua interezza. Questo approccio migliora la qualità della vita, favorisce la prevenzione e crea un legame più forte tra pazienti e professionisti. Investire in questo modello significa costruire una sanità più umana, sostenibile e vicina, dove i medici, il personale sanitario e la segreteria lavorano insieme per un obiettivo comune: prendersi cura delle persone in modo completo. Parlare di ambulatorio su misura vuol dire immaginare un futuro della sanità fatto di attenzione, ascolto e personalizzazione. Un luogo in cui la tecnologia semplifica, gli ambienti accolgono, le terapie non fanno paura nemmeno nei gesti più piccoli, la prevenzione è parte della quotidianità e il personale - medico, sanitario e amministrativo - collabora per offrire un percorso di cura completo. Un futuro in cui nessuno è trattato come un numero, ma come una persona unica.
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