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COME ACCEDERE
11 Settembre 2025 - 22:41
L’accesso all’area eventi è consentito un’ora prima dell’orario programmato di inizio spettacolo.
Accanto alla ricchezza del cartellone, la macchina organizzativa impone un rispetto rigoroso delle regole. È una disciplina che tutela la qualità dell’esperienza e la sicurezza. Gli eventi serali si svolgono in Area 47 Ovest e l’accesso è consentito solo a chi possiede un biglietto a pagamento, cartaceo o digitale, convertito in braccialetto. La conversione è parte della liturgia contemporanea degli eventi: garantisce conteggi precisi, governabilità dei flussi, priorità ai posti a sedere. Avviene nella stessa giornata dello spettacolo e esclusivamente per lo spettacolo di quella giornata, senza possibilità di anticipo su date successive. Il punto dedicato è in Viale Albania e apre alle 10.30; nella sola giornata inaugurale di sabato 13 settembre l’avvio è alle 13.30. La procedura prosegue fino a esaurimento disponibilità, consegnando prima i braccialetti per posto a sedere e poi quelli per posto in piedi. È una scala di priorità semplice, trasparente, comunicata per tempo.
L’accesso all’area eventi è consentito un’ora prima dell’orario programmato di inizio spettacolo. L’ingresso Edilizia chiude alle 19.00 per la biglietteria fisica, pur consentendo l’uscita in qualsiasi momento. La biglietteria online rispetta la stessa logica di chiusura serale, con operatività fino alle 20.30. È una coreografia di orari che disegna la giornata del visitatore: mattina di scoperta negli stand, pomeriggio fra prove e soundcheck che fanno crescere l’attesa, sera di spettacolo.
C’è attenzione, giustamente, al diritto all’accessibilità. Nell’Area Eventi è riservata una zona dedicata alle persone con disabilità, con posti limitati. La prenotazione va effettuata nella medesima giornata dell’evento, scrivendo a ingressi.nfdl@gmail.com a partire dalle 10.30 e fino a esaurimento disponibilità. È un dettaglio che racconta un metodo: la Fiera interpreta la sua natura popolare come impegno a non lasciare indietro nessuno, trasformando gli obblighi in cura.
Tutte queste regole non sono fredde postille, ma la grammatica necessaria per sostenere un’economia dell’esperienza che cresce in proporzione alla fiducia. Ogni braccialetto è un microcontratto con il pubblico: la promessa di una serata ben organizzata, di una visibilità garantita, di un flusso gestito con competenza. Ogni procedura di prenotazione è un segnale di rispetto verso la comunità che la Campionaria richiama e rappresenta.
In filigrana, dietro la festa, si legge il disegno più ampio. La Fiera del Levante resta una piattaforma di relazioni mediterranee. Di giorno si discute di export, lavoro, transizione tecnologica; di sera si sperimenta quella coesione sociale che nasce dal condividere un palco. La cultura, in questa prospettiva, non è un abbellimento, ma un fattore produttivo: tiene in città i visitatori qualche ora in più, li spinge a prenotare una cena, a programmare un rientro tardivo, a tornare il giorno successivo. Il folklore non è un vezzo, è economia dell’attrattività. La programmazione serale lo dimostra con la concretezza dei calendari e con l’evidenza di piazze piene.
C’è anche una lezione antica che torna: le fiere più longeve prosperano quando sanno raccontare un territorio. In questo cartellone ci sono voci nazionali che portano notorietà e ci sono protagonisti che hanno costruito, proprio qui, la loro cifra. È un equilibrio virtuoso: il pubblico ritrova i propri riferimenti e, insieme, scopre nuovi accenti. Bari fa da teatro e da laboratorio, da marciapiede rumoroso e da platea esigente. La Fiera del Levante, come sempre, orchestra.
Alla fine, quel che resta non è soltanto l’elenco degli ospiti, ma la sensazione di un ecosistema che funziona. Le regole d’accesso non sono barriere, sono la condizione perché la festa sia di tutti. I nomi in cartellone non sono semplici richiamo, sono pezzi di una narrazione che ribadisce la centralità di una Puglia capace di accogliere e proporre, di ascoltare e condurre. La Campionaria, ancora una volta, si conferma punto di riferimento culturale ed economico. Fa ciò che le riesce meglio: mette in scena Bari e, nello stesso gesto, la proietta nel mondo.
E quando le luci si abbassano e l’Area 47 Ovest si svuota, resta nell’aria quella sensazione che conosciamo da sempre: la Fiera ha mantenuto la promessa. Ha fatto incontrare persone, ha dato un ritmo al racconto collettivo, ha trasformato il calendario in memoria condivisa. Domani si ricomincia. Perché la notte, alla Fiera del Levante, non è un fuori programma. È il programma.
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