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SPECIALE FESTIVITà
21 Novembre 2025 - 17:29
Il Natale a Taranto non si annuncia con gli addobbi o le luminarie, ma con un profumo, quello delle pettole (foto Carmine La Fratta)
Buonasera, visto il grande successo dello scorso anno, ripropone questa ricetta che unisce memoria, arte culinaria e identità popolare. Il Natale a Taranto non si annuncia con gli addobbi o le luminarie, ma con un profumo. È quello delle pettole, frittelle dorate che sfrigolano nell’olio caldo all’alba del 22 novembre, giorno dedicato a Santa Cecilia, patrona della musica. A raccontarcene storia, segreti e sfumature è la nostra esperta di cucina Antonia Salomone.
Questa ricetta ci conduce tra i vicoli della Città Vecchia e le cucine delle famiglie tarantine, dove si intrecciano tradizioni secolari, riti religiosi e un legame profondo con il Natale che sta per iniziare. Un viaggio fatto di emozioni, musica e memorie condivise custodite come piccoli tesori.
A Taranto la festa di Santa Cecilia è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi. Alle 03:00, quando la città è ancora immersa nel silenzio, le bande musicali iniziano il loro percorso, suonando le pastorali che da generazioni accompagnano l’alba del Natale tarantino. È in quell’ora sospesa, in cui la notte sfuma lentamente nel giorno, che dalle case comincia a diffondersi l’aroma delle pettole appena fritte. Piccole, rotonde, morbide e dorate, sono un simbolo della condivisione e del calore familiare: ogni tarantino ha il suo ricordo legato a una pettolata all’alba, alle mani infarinate della madre o della nonna, ai vassoi posati sui tavoli del portone per offrire un assaggio ai vicini.
È una tradizione viva, che attraversa il tempo e ancora oggi rappresenta uno dei momenti più emozionanti dell’anno.
La figura di Santa Cecilia è avvolta da un’aura di spiritualità e arte. Giovane martire del II secolo, affrontò la persecuzione cantando, e questo gesto la rese patrona della musica e dei musicisti.
A Taranto la sua festa assume un significato particolare, perché è il vero inizio del periodo natalizio. Le bande, che all’alba percorrono ogni quartiere, portano una musica che risveglia la città e riscalda il cuore.
Le note si mescolano al profumo delle pettole, creando un’atmosfera quasi mistica. Una magia che ogni anno si rinnova, trasformando il 22 novembre in un giorno atteso e amato.
Le pettole non sono un semplice piatto. Sono un simbolo, un racconto, un gesto d’amore.
La leggenda narra che siano nate per caso. Una donna, incantata dalle pastorali di Santa Cecilia, dimenticò l’impasto del pane, che lievitò più del previsto. Per non sprecarlo, decise di friggerlo. Da quell’errore nacque uno dei sapori più iconici del Natale pugliese.
Oggi le pettole sono preparate in ogni famiglia, in mille varianti. Dolci, con una spolverata di zucchero, oppure salate, arricchite da ingredienti che raccontano il territorio come capperi, acciughe, pomodorini e olive leccine.
Antonia Salomone ci propone la ricetta completa, in versione dolce e salata, preparabile sia con lievito madre che con lievito di birra. Una guida precisa, perfetta per chi desidera portare a tavola la tradizione più autentica del Natale tarantino.
La rubrica “Il Gusto delle Feste” non è solo cucina: è un viaggio nella memoria collettiva della Puglia. E le pettole di Santa Cecilia rappresentano perfettamente questo spirito. Sono un ponte tra passato e presente, tra cielo e terra, tra devozione e quotidianità.
Taranto, con la sua alba musicale del 22 novembre, continua a custodire uno dei riti più emozionanti del Sud Italia. E il profumo delle pettole che invade strade e case è la promessa di un Natale vissuto con autenticità.
Buonasera vi augura buon appetito e una splendida apertura della stagione natalizia. Che la musica, la tradizione e il gusto possano accompagnare ciascuno di voi in questo cammino verso le feste più attese dell’anno.
La ricetta delle pettole dolci & salate di Antonia Salomone
Ingredienti con lievito madre: 100 g di lievito madre rinfrescato - 300 g farina 0 - 200 g acqua a temperatura ambiente - 200 g latte a temperatura ambiente - 1 cucchiaino di sale - 1 cucchiaino di zucchero. Per decorare: zucchero semolato. Per la versione salata: olive leccine, olive verdi, acciughe, capperi dissalati, pomodorini a pezzetti, olio per friggere.
Ingredienti con lievito di birra: 370 g farina 0 - Mezzo cubetto di lievito di birra - 230 g acqua - 200 g latte - 1 cucchiaino di sale - 1 cucchiaino di zucchero
Procedimento: Sciogliere il lievito madre in acqua, latte e zucchero. Mescolare con una forchetta. Aggiungere farina e sale, amalgamare fino a ottenere un impasto morbido e appiccicoso. Lasciare lievitare 5 o 6 ore, finché non raddoppia. Con un cucchiaino prelevare piccole porzioni di impasto e friggerle in olio bollente. Scolare su carta assorbente. Per la versione dolce cospargere con zucchero. Per quella salata aggiungere nell’impasto gli ingredienti della farcitura prima della frittura.
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Testata: Buonasera
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