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SALUTE

La cervicalgia: cause, sintomi e trattamenti

Disturbo diffuso che trova risposta in tecniche mini-invasive e mirate: il dottor Giannini spiega come l’ozono aiuta a combattere il dolore cervicale

La cervicalgia: cause, sintomi e trattamenti

Il dottor Matteo Giannini

Tra i molti dolori che possono derivare da problematiche della colonna vertebrale, vi è anche la cervicalgia, che si manifesta nella zona del collo. Si tratta di uno dei disturbi più comuni e fastidiosi, che interessa la maggior parte della popolazione.
A spiegarlo è il dottor Matteo Giannini, specialista in neurochirurgia, chirurgia vertebrale e chirurgia mini-invasiva del rachide.

Circa due persone su tre ne soffrono, almeno una volta nella vita. Nella maggior parte dei casi, il dolore non è causato da patologie gravi e tende a risolversi spontaneamente nel tempo, senza lasciare conseguenze.

Secondo il dottor Giannini, la principale causa del dolore cervicale è la tensione muscolare, e le contratture che ne derivano sono particolarmente frequenti nella popolazione giovane. Una postura scorretta e uno stile di vita sedentario possono contribuire all’insorgenza del disturbo, influendo negativamente sulla colonna cervicale.

La cervicalgia può anche derivare da artrosi o spondilosi cervicale, conseguenze della degenerazione da usura delle articolazioni vertebrali e dei dischi intervertebrali. È una delle cause più comuni di dolore cervicale, e colpisce soprattutto persone tra i 30 e i 50 anni.

I sintomi dell’artrosi cervicale includono:

dolore e rigidità che peggiorano al mattino, dopo uno sforzo o in caso di cambiamenti climatici;

limitazione dei movimenti;

scricchiolii durante la rotazione del collo.

Raramente, aggiunge il dottor Giannini, i pazienti possono manifestare nausea, vomito o vertigini.

Quando si formano ernie discali, la compressione delle radici nervose cervicali può causare dolore irradiato al braccio, detto brachialgia. Nei casi più gravi, se è coinvolto il midollo spinale, possono comparire disturbi anche agli arti inferiori, come formicolio e difficoltà nella deambulazione.

In alcuni casi, il medico può richiedere accertamenti radiologici per identificare la causa dei sintomi. La risonanza magnetica cervicale è l’esame più accurato, ma deve essere eseguita solo su indicazione dello specialista.

Cosa fare

Il primo passo consiste nell’iniziare una terapia antinfiammatoria e nel farsi valutare da uno specialista, per escludere problematiche neurologiche.

In assenza di sofferenze nervose o midollari, si procede con un trattamento conservativo, che prevede:

la prosecuzione di una terapia farmacologica;

l’avvio di un programma fisioterapico personalizzato;

eventualmente, un ciclo di sedute di terapia infiltrativa ecoguidata con ozonoterapia.

L’ozonoterapia: l’ultima frontiera nel trattamento del dolore vertebrale

La terapia infiltrativa ecoguidata con ozono rappresenta oggi una delle tecniche più innovative ed efficaci nella cura del dolore cervico-dorso-lombare.

Il dottor Giannini spiega che l’ozono (O3) è una forma instabile dell’ossigeno, somministrata in miscela con ossigeno. Questa combinazione ha un effetto analgesico e antinfiammatorio.

L’ozono infatti inibisce la sintesi e il rilascio di prostaglandine e di altre molecole algogene, aumentando al contempo il rilascio di antagonisti delle citochine pro-infiammatorie. Ciò determina una riduzione dell’infiammazione radicolare. In alcuni casi, viene associato anche il cortisone, il più potente antinfiammatorio naturale prodotto dal nostro corpo, somministrato in formulazioni a lento rilascio con durata di 15–20 giorni.

La miscela di ossigeno e ozono è alla base della cura delle patologie articolari e artrosiche. Quando associata ad acido ialuronico e cortisone, l’azione antinfiammatoria e antidolorifica risulta ancora più efficace e duratura.

Come si esegue l’infiltrazione

L’infiltrazione consiste nell’iniezione mirata di farmaci o molecole attive in prossimità delle strutture interessate dal processo patologico (radici nervose, faccette articolari tra le vertebre, muscoli, strutture nervose).

Per massimizzare l’efficacia del trattamento, si utilizza il supporto ecografico, che consente di visualizzare con precisione le strutture anatomiche e di guidare l’ago fino all’area infiammata, evitando l’uso di radiazioni.

In base al caso clinico, il medico può somministrare ozono da solo o in combinazione con cortisone e anestetico. Il numero di iniezioni varia a seconda della patologia di base: in genere, si effettua una seduta, eventualmente ripetuta dopo 15–20 giorni, oppure un ciclo di infiltrazioni paravertebrali per ridurre ulteriormente il dolore.

La letteratura scientifica riconosce all’ozono un’efficacia terapeutica pari ad altri trattamenti, con bassa incidenza di effetti collaterali e minimo rischio di complicanze, se la tecnica è eseguita da mani esperte e nel rispetto delle linee guida.

Risultati e vantaggi

L’intervento con tecniche mirate e mini-invasive, nei casi di conflitto disco-radicolare acuto o artrosi, consente di eliminare dolore e parestesie in poche sedute, con un’efficacia del 95–98%.

In questo modo è possibile evitare o ridurre l’uso di FANS e cortisonici, favorendo la guarigione naturale senza ricorrere alla chirurgia.

Le infiltrazioni paravertebrali ecoguidate si eseguono in regime ambulatoriale, senza anestesia locale, e il paziente può tornare a casa subito dopo la seduta, evitando sforzi e attività fisica intensa per 10–15 giorni.

Grazie all’azione antinfiammatoria, analgesica e decongestionante dell’ozono, il dolore e le parestesie tendono a ridursi progressivamente fino a scomparire dopo poche sedute.

*Specialista in Neurochirurgia, Chirurgia vertebrale, Chirurgia mini-invasiva del rachide

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