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Disistima, autostima bassa: come aumentare il senso di autoefficacia

Problema concreto ma risolvibile. L’insicurezza può essere la punta dell’iceberg

Disistima, autostima bassa: come aumentare il senso di autoefficacia

Disistima, autostima bassa: come aumentare il senso di autoefficacia

Quante volte nella vita ti capita di guardarti allo specchio per nulla soddisfatto di ciò che vedi? Quante volte hai rinunciato a provare qualcosa di nuovo perché già temevi l’insuccesso?

La bassa autostima, il mancato senso di autoefficacia riflettono l’immagine, le convinzioni e le credenze limitanti (talvolta inconsapevoli) che abbiamo su di noi. L’idea che abbiamo di noi stessi l’abbiamo ereditata dai nostri genitori. Ovvero nel corso degli anni abbiamo imparato a stare in relazione con noi stessi, così come loro si sono rapportati a noi. A volte il linguaggio interno che utilizziamo per parlarci assomiglia in modo impressionante a quello utilizzato dai nostri genitori. L’insicurezza può essere la punta dell’iceberg, sintomo più palese di una profonda e condizionante mancanza di autostima le cui radici sono molto lontane.

Come fossero i fili che legano gli arti di un burattino, la convinzione che un individuo ha di sé può variare significativamente la capacità d’interagire con il mondo.

Per quanto “te stesso” sia la persona con la quale convivi da più tempo nella vita, la conoscenza reale può essere un fatto davvero ben più complesso e relativo.

Una bassa autostima è un problema concreto, ma risolvibile. Il vero Cambiamento significa riuscire ad essere finalmente se stessi e scoprire tutte le potenzialità e l’enorme ricchezza posseduta. Nel mio lavoro, accompagno i pazienti nello scoprire tutte le risorse inespresse che non sanno di avere. Darsi valore, accettarsi e amarsi, “riparare” ferite che hanno interrotto il cammino, diventa finalmente una meta raggiungibile.

COS’È L’AUTOSTIMA?

Insieme dei giudizi valutativi che l’individuo dà di se stesso (Battistelli)

Alla base dell’autostima vi è l’idea che abbiamo di noi stessi che si costruisce giorno dopo giorno e che deriva dalle esperienze vissute, dai feedback ricevuti, dalle aspettative coltivate, dal confronto con l’ambiente circostante, ecc.. Più che una caratteristica personale, va considerata dunque più propriamente come il risultato di un processo.

PERCHÉ L’AUTOSTIMA È COSÌ DETERMINANTE PER LA NOSTRA VITA?

Le persone con alta autostima mostrano maggiore perseveranza ed intraprendenza, fatto determinante per raggiungimento degli obiettivi. Anche di fronte ad eventuali insuccessi, sono abbastanza sicuri delle proprie risorse da darsi presto ulteriori chance.

La bassa autostima, al contrario, è legata a mancanza di entusiasmo, disinteresse ed arrendevolezza. Nel bilancio tra propri difetti e pregi, sono sempre gli aspetti negativi ad avere maggior rilevanza e permangono per maggior tempo delusioni e malumori.

I tre processi fondamentali da cui deriva l’autostima:

- Lo specchio sociale, ossia i giudizi assegnati dagli altri, direttamente o indirettamente;

- Il confronto sociale, come la persona si valuta in relazione a ciò che lo circonda;

- L’autosservazione, secondo la quale ogni individuo analizza e giudica se stesso (processo fortemente influenzato dalle cosiddette distorsioni cognitive, come sovrageneralizzazioni, astrazioni selettive, pensieri dicotomici, massimizzazioni, minimizzazioni, ecc.).

Tutto qui? Ovviamente no...

TUTTA COMINCIA NELL’INFANZIA...

Nel mio studio, fin troppo spesso, sento la frase “tutta colpa della mia famiglia”, il che è una tragica semplificazione (tuttavia non troppo distante dalla realtà).

Quando siamo più piccoli e fragili, inevitabilmente, siamo spugne che assorbono tutto ciò che vi è attorno (tossicità incluse). In questo momento d’ipersensibilità ed accrescimento, la capacità di amore, accettazione, accoglimento e sostegno della famiglia così come i loro feedback positivi e negativi gettano le fondamenta dell’autostima.

Un atteggiamento freddo, distante, esigente o intermittente dei genitori, può portare con gli anni a dubitare di se stessi, di poter meritare amore, di essere “di valore”.

Al contempo, un genitore iperprotettivo e presente, può causare mancanza di autostima perché - sostituendosi al bambino in ogni compito - può impedirgli il raggiungimento dell’autonomia, emotiva e pratica. Non dimentichiamolo mai: anche i genitori sono esseri imperfetti.

…E POI ARRIVA L’ADOLESCENZA

Anche un bambino che ha avuto la fortuna di non accumulare troppe insicurezze in ambito familiare, può rischiare d’uscire demolito nell’autostima da un’adolescenza turbolenta in ambito scolastico o - come avviene ai giorni nostri - dal compulsivo accesso e confronto con i social media.

Bullismo. Senso di isolamento. Crescita e scossoni emotivi.

Come un calice di cristallo in una gabbia piena di animali, l’autostima adolescenziale è sempre pronta a cadere in mille pezzi.

Ma le cose vanno meglio con gli anni e la maturità? Questo dipende molto dall’insieme di tutte queste variabili e da come l’individuo è riuscito a difendere se stesso da ciò che ha vissuto.

FRAGILITÀ E FORZA: LA COSTRUZIONE DELL’AUTOSTIMA PER LE DONNE

Il delicato equilibrio che conduce alla costruzione dell’autostima è ancor più complesso per le donne, per natura portate a vivere le emozioni più intensamente e sottoposte a pressioni sociali impattanti.

L’autostima potrebbe manifestarsi con queste modalità:

Autostima esistenziale - Valgo perché esisto;

Autostima psicologica - Valgo perché sono;

Autostima materiale - Valgo perché ho;

Autostima sociale - Valgo perché lo dicono gli altri.

COME INCREMENTARE L’AUTOSTIMA ED IL SENSO DI AUTOEFFICACIA (E PENSARE CHE FINALMENTE MERITI DI MEGLIO!)

- Mettiti alla prova e dimostra che sei capace di problem solving!

- Impegnati in un dialogo interno positivo!

- Ascolta il tuo punto di vista ridimensionandolo in una nuova prospettiva, più relativista!

- Valorizza i tuoi punti di forza e dedicati a ciò che ti fa stare bene!

- Un passo per volta. Scegli obiettivi raggiungibili!

- Sii più clemente nei tuoi giudizi, sul mondo e su di te!

- Pratica la mindfulness regolarmente e cerca sempre nelle tue giornate motivi di gratitudine ed aspetti positivi nel tuo operato!

• Psicologa Clinica
• Business & Life Coach
IG: laura_menza_psicobenessere

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