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Ginosa, «dopo la sentenza su concessioni balneari si lavora su bandi-tipo»

Un lido balneare

Un lido balneare

GINOSA - La Corte di Giustizia Ue si è espressa sul ricorso dell’Autorità garante della concorrenza contro il rinnovo delle concessioni balneari applicato nel 2020 dal Comune di Ginosa, stabilendo in maniera definitiva che le stesse “non possono essere rinnovate automaticamente ma devono essere oggetto di una procedura di selezione imparziale e trasparente”. “Attendevamo questa sentenza e la recepiamo positivamente, sperando di aver contribuito a sbloccare questa annosa questione –dice il sindaco Vito Parisi – adesso bisogna avere il coraggio di lavorare ad un “bando-tipo’’, in applicazione della Bolkestein, che sia fortemente caratterizzato dall’offerta progettuale e non meramente economica, evitando così il rischio di eventuali infiltrazioni criminali. Su questo, come Comune garantiamo sin da ora la nostra piena disponibilità. Ci siamo trovati in una situazione paradossale, nella quale Ginosa, come tutti i Comuni costieri italiani, è stata lasciata in un limbo normativo dovuto all’indecisione dei vari Governi che si sono succeduti, dovendo interpretare e decidere sulla base di norme di carattere giuridico sovraordinato. Un’assurda indecisione governativa che ha portato un singolo Comune a confrontarsi nel merito di norme nazionali e comunitarie”. Alla scadenza delle concessioni ricadenti nel Comune di Ginosa, la normativa nazionale vigente del 2018 prevedeva una proroga automatica fino al 2033, per la quale l’Ue aveva sin da subito aperto una procedura d’infrazione contro l’Italia. “A causa dell’incertezza normativa sull’applicazione della Bolkestein - prosegue Parisi - abbiamo applicato le disposizioni nazionali, condizionando però i rinnovi all’eliminazione di tutti gli abusi edilizi e alla regolarizzazione delle posizioni contributive pendenti. Inoltre, come concordato con tutti i concessionari, avevamo stabilito la decadenza delle concessioni e l’assegnazione delle stesse tramite bandi al momento dell’attuazione del Piano delle Coste Comunale, nel quale abbiamo già previsto una ridistribuzione degli spazi demaniali con maggiore spiaggia libera e più servizi. Grazie a questa posizione, abbiamo dimostrato di avere le idee chiare sullo sviluppo del demanio marittimo, ripristinando una situazione di legalità e di rispetto del bene pubblico”. Ritenendo che la decisione del Comune di Ginosa violasse i principi di concorrenza e libertà di stabilimento, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha notificato un parere motivato al Tar ricordando l’obbligo di una procedura ad evidenza pubblica e rilevando che le disposizioni nazionali di proroga automatica delle concessioni dovevano essere disapplicate. “La sentenza della Corte di Giustizia Ue - conclude il sindaco - è un primo punto fermo a cui il Comune di Ginosa ha in qualche modo contribuito e che ci auguriamo possa rendere finalmente chiare le procedure di rinnovo delle concessioni balneari”.
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