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Taranto
03 Luglio 2025 - 16:42
Ex Ilva, il pressing delle associazioni nei confronti della politica - FOTO DI REPERTORIO
«Cosa pensano i nostri Consiglieri? Tra pochi giorni i nuovi Consiglieri comunali di Taranto saranno proclamati ufficialmente, ma già ora dovrebbero sentire il peso e la responsabilità del ruolo per cui sono stati eletti. Chi sceglie di rappresentare una comunità ha il dovere di esporsi, soprattutto quando si decide del futuro della città. E allora ci chiediamo: dov'è la loro voce su ciò che sta per accadere a Taranto?
Alla luce delle recenti evoluzioni legate al possibile Accordo di Programma che dovrebbe definire il futuro del siderurgico ex Ilva, ci rivolgiamo a ciascuno dei Consiglieri e delle Consigliere per chiedere un'assunzione chiara e trasparente di responsabilità nei confronti della città che sono stati chiamati a rappresentare.
Ci saremmo aspettati una presa di posizione pubblica, chiara e netta da parte di tutti, che però – salvo poche eccezioni – fino ad ora non c'è stata. È inaccettabile che un passaggio così determinante per la salute, l'ambiente, il lavoro e il destino economico di Taranto venga portato avanti nel silenzio generale dei rappresentanti della politica locale. È inaccettabile che i cittadini non conoscano il pensiero dei propri eletti su un accordo che, di fatto, segnerà il destino della nostra comunità per i prossimi decenni.
Per questo chiediamo ai Consiglieri comunali di esprimersi pubblicamente, in modo chiaro e senza ambiguità, sui seguenti punti: Ritenete corretto che l'attuale Ministro Urso stia esercitando ogni possibile pressione per la firma dell'Accordo di Programma? Ritenete che la prosecuzione della produzione a carbone fino al 2039, o anche solo fino al 2030 come richiesto dal Presidente Emiliano, sia comunque accettabile? Siete d'accordo sull'insediamento di una nave rigassificatrice e di un nuovo impianto di dissalazione nel territorio tarantino? Vorremmo conoscere con chiarezza il vostro pensiero. La vostra posizione, in quanto rappresentanti eletti, non può restare implicita né affidata a commenti informali».
E' quanto si legge in una nota dell'associazione Giustizia per Taranto.
Sono invece Associazione Genitori Tarantini, Associazione Nazionale per la Tutela dell'Ambiente, Associazione Palazzo Ulmo, Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, Donne e Futuro per Taranto Libera, Comitato Difesa Territorio Jonico, Donne e Futuro per Taranto Libera, Itaca le botteghe del borgo antico, Movimento Giovanile Terra Jonica, Nobilissima Taranto, Sindacato Anief, Sindacato LMO, Movimento Giovanile Terra Jonica a scrivere una lettera aperta al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
Nel documento si legge, tra l'altro, «Come può pensare che un pronto soccorso e qualche medico in più possa essere una merce di scambio? Queste misure non possono e non devono essere un'elemosina: è un nostro diritto curarci e un suo dovere garantirlo. Indipendentemente dall'apertura dell'ex Ilva perché, caro Emiliano, anche se l'acciaieria dovesse chiudere oggi, noi continueremmo a pagare per chissà quanti altri anni un prezzo altissimo in termini di salute.
C'è, poi, un altro aspetto da considerare, tutt'altro che marginale: le Istituzioni politiche tutte, per il rispetto dei ruoli, dovrebbero attendere la sentenza che il tribunale di Milano dovrebbero emettere a breve, prima di assumere qualsiasi posizione in merito all'acciaieria. Questo è l'unico messaggio che Regione, Provincia e Comuni territorialmente competenti dovrebbero portare al ministro Urso».
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Testata: Buonasera
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