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Taranto

Ex Ilva, nuova stoccata del Movimento Cinquestelle a Bitetti

«Mi sembra alquanto strano che Taranto, attraverso i suoi più alti rappresentanti istituzionali, nulla obietti circa i tempi strettissimi concessi alla città per presentarsi adeguatamente all'appuntamento della Conferenza dei Servizi», dice Angolano

Piero Bitetti

Piero Bitetti

La (nuova) stoccata è servita. «Se da un lato comprendo, strategicamente e politicamente, la necessità impellente del ministro Urso a chiudere al più presto la questione "Accordo di Programma" e rilascio "AIA", dall'altro mi sembra alquanto strano che Taranto, attraverso i suoi più alti rappresentanti istituzionali, nulla obietti circa i tempi strettissimi concessi alla città per presentarsi adeguatamente all'appuntamento della Conferenza dei Servizi, in programma il prossimo 10 luglio a Roma, incontro di fondamentale rilevanza e propedeuticità proprio per il rilascio dell'Autorizzazione Integrata Ambientale».

E' il Movimento Cinquestelle, tramite Annagrazia Angolano, a "chiamare" gli Enti Locali - in primis il Comune - sul caso Ilva

«Mi spiego meglio» dice Angolano. «Il parere del sindaco, così come abbiamo già più volte ribadito anche in campagna elettorale, è obbligatorio ed è considerato elemento importante nella valutazione relativa all'impatto sanitario ed ambientale della grande industria (Testo Unico Ambientale DL 152/06). Considerata, nella fattispecie, la sentenza della Corte di Giustizia Europea che pone come centrale proprio tale aspetto, investendolo di imprescindibile propedeuticità per il rilascio AIA, va da sé che la posizione del primo cittadino a riguardo assume un grado di importanza senza precedenti in materia! Per questa ragione, gli deve esser concesso tutto il tempo possibile atto a documentarsi minuziosamente, leggere attentamente il nuovo PIC (Parere Istruttorio Conclusivo) e, magari, allargare la decisione alla condivisione politica e collettiva, in maniera tale da poter permettere ad ogni forza politica di esprimersi pubblicamente attraverso, per esempio, lo strumento democratico che ogni sindaco possiede e che garantisce maggiore forza politica ad ogni azione da intraprendere per il bene della propria comunità: il Consiglio Comunale».

Continua l'esponente pentastellata: «Alla luce di tutte queste considerazioni, che reputo sensate dal punto di vista dell'abusato concetto di "democrazia partecipata", mi chiedo come mai ancora nessun altro esponente politico della maggioranza, e non solo, abbia sollevato la questione. Per tali ragioni, è necessario ed opportuno chiedere un rinvio della Conferenza di Servizi, in modo da consentire all'intero Consiglio Comunale di discutere, definire chiaramente le posizioni politiche sul tema e condividere o meno le decisioni che il Sindaco porterà al tavolo a nome della città. Ad ogni buon conto, invito ad una visione di unità di intenti, confidando nella maturità e nella lungimiranza politica di ciascuno».

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