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Imprese Femminili, disponibili ancora 15 milioni di euro di finanziamenti

Le imprese possono richiedere il finanziamento per realizzare nuove iniziative o ampliare, diversificare o trasformare le attività esistenti

Imprenditoria femminile - pc

Imprenditoria femminile

Sono disponibili ancora 15 milioni di euro di finanziamenti destinati ad incentivare le im­prese femminili con contributi a fondo per­duto e finanziamenti agevolati nella misura “ON-Imprese a Tasso Zero” da richiedere al Ministe­ro delle Imprese e del Made in Italy. Lo comunica lo stesso dicastero nei giorni scorsi attraverso il proprio sito internet istituzionale chiarendo che la misura si rivolge anche ai giovani imprenditori indipendente­mente dal loro sesso.

Tramite il portale di Invitalia, la società ministeria­le che fornisce supporto alla richiesta di incentivi, si può ancora fare domanda per accedere ai contributi a fondo perduto e a finanziamenti agevolati a tasso zero fino al 90% delle spese ammissibili.

La misura è regolata da un precedente decreto del MISE - oggi divenuto MIMIT - del 4 dicembre 2020 e poi via via rifinanziato per circa 100 milioni di euro in totale attingendo ai fondi del PNRR. Con riguardo alla quota riservata alle imprese femminili, il Mi­nistero chiarisce che l’accesso ai contributi è riservato alle micro e piccole imprese costituite da non più di 60 mesi e in cui la compagine societaria sia composta, per oltre la metà numerica dei soci e quote di parteci­pazione, da donne di età compresa tra i 18 e i 35 anni e da persone fisiche che intendano costituire una nuova impresa. Quali sono le attività incentivabili: la produ­zione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli, la forni­tura di servizi alle imprese e alle persone, compresi quelli afferenti l’innovazione sociale, il commercio di beni e servizi, il turismo incluse le attività turistico culturali finalizzate a valorizzare la fruizione del pa­trimonio culturale, ambientale e paesaggistico, non­ché le attività volte al miglioramento dei servizi per la ricettività e accoglienza. Le agevolazioni spettanti saranno erogate nella forma di finanziamenti agevolati a tasso zero, per un massimo di 10 anni e di un contri­buto a fondo perduto, fino al 90 per cento della spe­sa ammissibile, pari a 1.500.000 euro per le imprese costituite da non più di 36 mesi e di 3.000.000 euro per le imprese costituite da più di 36 mesi e fino ad un massimo di 60 mesi. Cosa finanzia la misura? Le imprese possono richiedere il finanziamento per rea­lizzare nuove iniziative o ampliare, diversificare o tra­sformare le attività esistenti. La copertura delle spese ammissibili può arrivare al 90% da rimborsare in 10 anni. Non sono richieste garanzie in caso di finanzia­menti inferiori a 250 mila euro; è prevista invece la garanzia sotto forma di privilegio speciale per i finan­ziamenti superiori a 250 mila euro. È sempre richiesta l’ipoteca per i progetti di investimento che prevedono l’acquisto di un immobile. I piani di impresa devono essere avviati successivamente alla presentazione della domanda e devono essere conclusi entro 24 mesi dal­la data di stipula del contratto di finanziamento. Sono previste due linee di finanziamento con programmi di spesa e regime di aiuti diversi, a seconda che le im­prese siano costituite da non più di 3 anni oppure da almeno 3 e non più di 5 anni. Le imprese costituite da non più di 3 anni possono presentare progetti di investimento fino a 1,5 milioni di euro per realizza­re nuove iniziative o sviluppare attività esistenti nei settori manifatturiero, servizi, commercio e turismo. La copertura delle spese ammissibili può arrivare al 90% da rimborsare in 10 anni. Possono accedere ad un mix di finanziamento a tasso zero e contributo a fondo perduto che non può superare il limite del 20% della spesa ammissibile. Le imprese possono richiede­re anche un contributo per la copertura delle esigenze di capitale circolante collegate alle spese per materie prime e servizi necessari allo svolgimento dell’attività d’impresa. Il contributo può arrivare fino al 20% delle spese di investimento.

Alcuni esempi di spese del piano d’impresa: opere murarie e assimilate (30% investimento ammissibile), macchinari, impianti e attrezzature, programmi infor­matici e servizi per l’ICT, brevetti, licenze e marchi, consulenze specialistiche (5% investimento ammissi­bile), spese connesse alla stipula del contratto di finan­ziamento, spese per la costituzione della società. Le imprese costituite da almeno 3 anni e da non più di 5 possono presentare progetti che prevedono spese per investimento fino a 3 milioni di euro per realizzare nuove iniziative o ampliare, diversificare o trasforma­re attività esistenti, nei settori manifatturiero, servizi, commercio e turismo. Le agevolazioni consistono nel mix di tasso zero e fondo perduto, che non può supera­re il limite del 15% della spesa ammissibile.

Alcuni esempi di spese del piano d’impresa: Acqui­sto di immobili solo nel settore turistico (40% investi­mento ammissibile), opere murarie e assimilate (30% investimento ammissibile), macchinari, impianti e at­trezzature, programmi informatici, brevetti, licenze e marchi.

Dottore Commercialista
Revisore Legale

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