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01 Ottobre 2024 - 07:00
Approvato il Piano Strutturale di Bilancio, si prepara la manovra 2025
Lo scorso 27 settembre il Consiglio dei Ministri ha approvato una serie importante di interventi, alcuni che hanno attinenza con questioni di economia, altri indirettamente con essi ma che coinvolgeranno la vita dei cittadini.
Il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha illustrato il Piano Strutturale di Bilancio adottato con i dati aggiornati alla luce delle revisioni di contabilità nazionale rilasciate dall’Istat lo scorso 23 settembre e dopo il confronto con le parti sociali avvenuto mercoledì scorso. Approvato poi anche il decreto con disposizioni urgenti in materia di contrasto all’aggressione di sanitari nell’esercizio delle loro funzioni. Rinviato per “ulteriori approfondimenti” il via libera al decreto legge di riforma delle regole per i flussi di migranti.
Il Ministro dell’Economia stima la crescita della spesa primaria attorno all’1,5% per i prossimi sette anni e questo sarebbe un dato positivo rispetto alle attese prefissate dal Governo. Significa che le spese dello Stato cresceranno fino a quella percentuale almeno secondo le attese e avranno questo andamento: 1,3% nel 2025; 1,6% nel 2026; 1,9% nel 2027; 1,7% nel 2028; 1,5% nel 2029; 1,1% nel 2030 e 1,2% nel 2031. Le stime sul rapporto deficit/pil che ricordiamo essere un parametro concordato con l’Unione Europea e che misura il rapporto tra il disavanzo generato dal Bilancio dello Stato ogni anno e il prodotto interno lordo, tornerà, secondo le previsioni, a scendere sotto la soglia del 3%. In particolare il Governo conta di portare il rapporto al 3,3% nel 2025 e al 2,8% nel 2026 per uscire dalla procedura di infrazione. Più complessa è la questione della riduzione del debito pubblico.
L’accumularsi di deficit ogni anno, cioè di maggiori spese dello Stato rispetto all’incasso delle imposte, finisce per ingrandire il debito pubblico con il quale lo Stato si finanzia. E’ noto lo sfondamento della soglia dei 3 mila miliardi di euro da qualche anno. Secondo le stime di ISTAT e Banca d’Italia, il rapporto tra debito pubblico e PIL scenderà progressivamente solo a fine 2027 per effetto dell’accumularsi dei crediti fiscali da bonus edilizi introdotti a partire dal 2020 e si assesterà via via dal 137,3% al 133,6%. Il Piano contiene un rilevante insieme di riforme e investimenti, di cui alcune in continuità con il PNRR. Ciò conferma la determinazione del governo a lavorare per il miglioramento della competitività dell’economia italiana, promuovendo una crescita sostenibile e il contrasto al declino demografico.
Al contempo si conferma il sostegno al potere d’acquisto delle retribuzioni e l’impegno all’attuazione della legge delega di riforma del fisco, compresa l’intensificazione dello sforzo di recupero del gettito fiscale. Il documento verrà presentato al Parlamento nelle prossime ore. Novità importanti sono state approvate in materia di tutela del personale sanitario a seguito delle recenti aggressioni occorse negli ospedali italiani. Il decreto di soli cinque articoli nasce dall’allarme susciato dal “notevole incremento degli episodi di violenza fisica o verbale - sottolinea la relazione illustrativa - ad opera dei soggetti che accedono alle strutture di assistenza, ivi inclusi i pazienti stessi, che hanno reso sempre più insostenibili le condizioni di lavoro dei professionisti sanitari”. Il decreto all’articolo 1 aggiorna il codice penale (l’articolo 635) prevedendo una pena aggravata per il reato di danneggiamento “all’interno o nelle pertinenze di strutture sanitarie o socio-sanitarie residenziali o semiresidenziali, pubbliche o private”: il testo prevede che chi “distrugge, disperde, deteriora o rende, in tutto o in parte, inservibili cose ivi esistenti o comunque destinate al servizio sanitario e socio sanitario, è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa fino a 10mila euro”.
Il decreto estende poi le fattispecie di arresto obbligatorio in flagranza previsto dall’articolo 380 del codice di procedura penale ricomprendendo anche quelle condotte che “si concretizzano in atti di violenza che cagionano lesioni personali ai professioni sanitari o che producono danni ai beni mobili e immobili destinati all’assistenza sanitaria con la conseguente compromissione del servizio pubblico erogato delle strutture”, avverte ancora la relazione illustrativa. Il decreto modifica anche l’articolo 382-bis del codice di procedura penale introducendo “l’applicabilità dell’arresto in flagranza differita nei casi di delitti non colposi per i quali sia stabilito l’arresto in flagranza”. L’arresto differito (entro 48 ore) per le aggressioni ai sanitari scatterà tutte le volte in cui “non sia possibile procedere immediatamente all’arresto dei soggetti comunque identificati - continua la relazione - mediante la consultazione di documentazione videofotografica o altra documentazione legittimamente ottenuta da dispositivi o documentazione informatica o telematica”. In pratica si potrà ricorrere anche ai video e alle foto registrate con dei semplici smartphone. L’arresto in flagranza differito vieni già oggi utilizzato per i reati di violenza contro le donne, di violenza domestica o per i reati commessi nelle manifestazioni sportive come le partite di calcio.
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