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Il commercialista

Si semplificano i servizi con l'Agenzia delle Entrate

Le comunicazioni anche in chat arricchiranno la procedura di collegamento con l’utenza per la risoluzione di controversie e verifiche

Agenzia delle Entrate

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Il piano previsto per consentire un approccio più remoto agli uffici di Agenzia Entrate e per alleggerire le esigenze dei contribuenti di recarsi agli sportelli territoriali, iniziato durante la pandemia da Covid19 ed estesosi negli anni successivi, sta progressivamente cambiando strumenti di funzionamento. Il canale di videochiamata, quello di contatto telefonico e quello di condivisione del desktop arricchiranno la procedura di collegamento con l’utenza per la risoluzione di controversie e verifiche.

Si aggiunga che il progetto POLIS di Poste Italiane SPA, già a partire dal primo semestre 2024, contribuirà a fornire ai cittadini alcuni servizi di Agenzia Entrate in piccoli centri che non hanno a disposizione gli uffici territoriali di prossimità erogando servizi di base quali il rilascio dei codici fiscali. Molti altri servizi sono stati già affidati al rapporto telematico con l’Agenzia Entrate ed ancora ne verranno offerti di nuovi per alleggerire il peso dell’utenza fisica negli uffici. I dipendenti presenti nelle attività di sportello potranno di conseguenza essere spostati ad altre funzioni. Ancora, è previsto il miglioramento della funzionalità dell’app IO con l’integrazione di alcune iniziative di Agenzia Entrate, messaggi informativi personalizzati o generali, argomenti fiscali di interesse e scadenze.

L’insieme di queste nuove iniziative rientra nel Piano Integrato di Attività e Organizzazione, approvato dal Comitato di Gestione dell’Agenzia e reso pubblico lo scorso 19 marzo 2024. Sarà inoltre sviluppata una forma di videochiamata con interazione, ovvero la possibilità di interagire con i funzionari di Agenzia Entrate per videochiamata ma successivamente scambiare documenti e sottoscrivere digitalmente parte degli stessi attraverso l’identità digitale SPID o la Firma Elettronica Digitale. Nel 2024 è prevista anche una nuova modalità di cooperazione tra i sistemi gestionali dei soggetti IVA ed il sistema di funzionamento precompilato dei dati di Agenzia Entrate che consentirà lo scarico automatico dei documenti precompilati, appunto, e l’acquisizione dei dati necessari alla integrazione degli stessi senza dovere intervenire sul portale WEB dell’Agenzia modificando ogni singola operazione. Dal lato della dichiarazione dei redditi precompilata, ne abbiamo parlato la scorsa settimana, ci sarà un nuovo approccio alla semplificazione mediante percorso guidato. Sempre nell’annualità in corso sarà anche implementato il software RAP che attualmente consente la registrazione di atti privati come contratti di comodato e preliminari di compravendita con possibilità di registrare anche le delibere assembleari di distribuzione degli utili societari.

E’ prevista anche una revisione dei servizi presenti all’interno del cassetto fiscale dei contribuenti con un arricchimento della tipologie dei certificati richiedibili, in primis, quello di regolarità fiscale. Nell’ambito dei versamenti invece in collaborazione con il Dipartimento per la trasformazione digitale si procederà alla progressiva dismissione del modello di pagamento F23 in favore dell’estensione dell’utilizzo del modello F24 (che consentirà, a titolo esemplificativo, anche di avvalersi dell’istituto della compensazione) nonché alla progressiva integrazione dei servizi Agenzia con quelli della piattaforma PagoPA (es. pagamento mediante avviso PagoPa). Proprio sul tema della gestione del servizio PagoPA, nei giorni scorsi una polemica rilevante è intervenuta soprattutto nel rapporto con il sistema bancario e postale. PagoPA è una società pubblica che si occupa della gestione degli incassi di pagamenti rivolti alla Pubblica Amministrazione o ad altri enti che vi si affidano.

Il monopolio eventuale nella gestione dei servizi di incasso effettuati tramite questo servizio limita purtroppo gli incassi che il sistema bancario potrebbe effettuare attraverso le commissioni che applica. La norma contenuta nel decreto Pnrr che riguarda PagoPA presenta “alcune criticità concorrenziali” e ad evidenziarlo è stata l’Antitrust nei giorni scorsi. La norma prevede l’ingresso dell’Istituto Poligrafico (fino al 51%) e di Poste Italiane (per la restante quota) nel capitale di PagoPA. Secondo l’Authority, “in una prospettiva di garanzia del mercato e dei diritti degli operatori potenzialmente interessati, l’individuazione del cessionario della quota del 49% dovrebbe avvenire ad esito di un’asta competitiva o comunque di una procedura che valuti e metta a confronto più manifestazioni di interesse”. “PagoPA si pone quale nodo pubblico dei pagamenti digitali e gode di un significativo, ‘non replicabile’ vantaggio rispetto a qualunque altra piattaforma venisse costituita dai privati”, spiega l’Antitrust, osservando che “l’articolo 20 del decreto-legge, nella misura in cui dispone l’ingresso nel capitale della società pubblica di un operatore di mercato, comporta l’attribuzione in via diretta anche a detto operatore - scelto ad libitum dal legislatore - del privilegio riconosciuto alla piattaforma, con conseguente partecipazione dello stesso alla (relativa) quota di profitti. Anche in ragione di ciò, si rende indispensabile l’adozione di modalità trasparenti e non discriminatorie per poter trasferire a un soggetto di mercato parte dei benefici connessi al godimento di un privilegio riconosciuto ex lege”.

*Dottore Commercialista
Revisore Legale

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