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Zona "Le Canne"

Il caso della spiaggia libera di Pulsano

La passerella per raggiungere l’arenile è stata divelta nel silenzio assoluto dell’amministrazione comunale

Zona "Le Canne", la passerella scomparsa

Zona "Le Canne" la passerella scomparsa

Canta Alessandro Mannarino, “Questa è una storia da raccontare, Può andare bene, può andare male, Ma non si sa qual è il finale”. Bisogna comunque raccontare la storia di una spiaggia di Pulsano, ignorando  le polemiche della direttiva Bolkestein  sugli stabilimenti balneari e sull’ultima batosta della Corte di giustizia europea che ha confermato, con sentenza, che  lo Stato, alla scadenza delle concessioni può acquisire, a titolo gratuito,  le strutture non removibili realizzate.

Il mare della Puglia viene spesso paragonato alle Maldive o ai Caraibi tanto da poter conquistare, in 24 comuni della regione, l’ambìto riconoscimento della Bandiera Blu. Nella provincia ionica il trofeo è stato assegnato a Ginosa Marina, Castellaneta Marina, Maruggio e Leporano.

Sì,  il mare è bello ma quali sono le condizioni di accoglienza?

Senza allargare lo sguardo agli 865 km. (incluse le isole Tremiti) di coste pugliesi limitiamoci a una piccola parte della Litoranea salentina  (Pulsano) con i sui suoi otto km. di spiagge che ospitano anche buoni stabilimenti balneari. La riflessione si limita alle poche spiagge libere.

Tutta  questa  costa  è diversificata:  non solo scogliere, ma anche ampi tratti  di arenili  che, a cura dei comuni, sono  affidati   a concessionari come “spiagge libere attrezzate”.

Attualmente, dopo l’ennesima  proroga della direttiva Bolkestein sulle  concessioni balneari  che l’Italia doveva applicare sin dal 2006, persiste la vecchia situazione, regolata  con legge regionale 17/2015 che stabilisce che una quota non inferiore al 60% del territorio demaniale marittimo di ogni singolo comune costiero della regione è riservata all’uso pubblico ed alla libera balneazione.

In attesa dell’applicazione della Bolkestein che obbliga all’emanazione di gare per la concessione di spazi pubblici e demaniali, persiste nel comune di Pulsano  una situazione insufficiente e inadeguata  stante le norme vigenti, fra cui la tutela del diritto di passaggio alle spiagge libere, attrezzate e non. Fra i doveri  che spettano ai comuni ci sono, oltre alla pulizia delle spiagge, le norme stabilite con ordinanze dalla Capitaneria di Porto per i comuni rivieraschi. Quanti di questi comuni, Leporano, Pulsano, Lizzano, Taranto, Torricella, Maruggio e Manduria, rispettano l’ordinanza della Capitaneria di porto?

In località Le Canne (Pulsano), ad esempio, vi sono spiagge libere difficilmente raggiungibili. Anche laddove il comune ha speso fondi pubblici,  per agevolare il percorso tra viale dei Micenei e la spiaggia libera, per realizzare una passerella per raggiungere l’arenile. La pedana realizzata anni fa con fondi regionali (vedi foto) è stata divelta nel silenzio assoluto dell’amministrazione di Pulsano, nel cui territorio ricadono  otto  km di costa salentina.

In zona Le Canne è stata concessa un’area per “spiaggia libera attrezzata”. Il concessionario, autorizzato anche per la gestione di un chiosco per bevande e gelati, curava la spiaggia con pulitrice di sabbia che raggiungeva l’arenile. La macchina utilizzava una passerella che il comune di Pulsano aveva realizzato con fondi regionali. La scomparsa di quella passerella ha reso impossibile, da anni,  la pulizia della spiaggia con mezzi meccanici e ha, di fatto,  eliminato il chioschetto, il bagno chimico e altri servizi indispensabili su spiagge libere. Ora per disabili, anziani e bambini in carrozzella è impossibile  raggiungere la spiaggia.

Non solo. Era disponibile anche una sedia job per trasportare i disabili dalla strada alla battigia.

Gli habitués di quella spiaggia libera (residenti, ospiti di alberghi e di B&B, turisti per caso e pendolari)  hanno pensato di rivolgersi al comune  per il ripristino della struttura anche con richiesta inviata con PEC.

Da anni quindi quella spiaggia libera non è accudita a norma, salvo una piccola area adibita al  fitto di ombrelloni e sedie.

Il servizio di pulizia delle spiagge libere è a carico del comune. Norma ignorata.

Eppure la stampa non ha mancato di sollecitare il comune di Pulsano a intervenire Ricordiamo  la  Gazzetta del Mezzogiorno del 16 luglio 2022 quando Arturo Guastella scriveva del “Povero  bagnante a in cerca di un lembo di spiaggia libera”. Silenzio assordante  degli amministratori!  Sullo stesso giornale chi scrive denunciava il 21 luglio 2023 “L’abbagliante bellezza degli arenili privi di accesso”.

In altri comuni della costa ionica ci sono passerelle per raggiungere senza affanni il mare. Una domanda  sorge spontanea.

Perché i comuni di Leporano, Manduria,  Maruggio, Ginosa, Castellaneta e, in parte Taranto (dove ricadono  spiagge libere), rispettano la normativa e Pulsano  no?

Naturalmente dopo queste indicazioni (oltre quelle dei privati cittadini e associazioni), come sempre accade,  sindaci e dirigenti del comune  di Pulsano  confermano e ribadiscono un comportamento omissivo della pubblica amministrazione che, con il suo silenzio a fronte delle istanze del cittadino, evita di esercitare il suo potere.

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