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Il caso
05 Giugno 2024 - 16:00
Una veduta della Città Vecchia. Sullo sfondo, il Mar Piccolo
Non accennano ad arrestarsi le polemiche riguardanti i dati deludenti della raccolta differenziata in città. A tenere banco anche i risultati di uno studio condotto dalla commissione europea sulla qualità della vita che relegano Taranto all’ultimo posto della speciale classifica.
Viggiano (Pd): «Servono fatti: servizi aggiuntivi e più risorse»
«Ritengo che la squadra di governo di questa città debba passare ai fatti, concretizzare i buoni propositi tanti annunciati e nello specifico credo che ora sia il momento di farlo nella direzione di una razionale ed efficace gestione del servizio di igiene urbana, con un occhio di riguardo alla raccolta differenziata. Più che mai ora servono i fatti e so che questo Sindaco, quando vuole, i fatti li sa fare. Ora a chiederlo è la città - afferma Francesca Viggiano, vice presidente regionale Pd Puglia - Lo dico perché non gioisco se Taranto scende nelle classifiche sulla qualità della vita. È la mia città. Non gioisco neppure se si usano classifiche positive ed articoli di giornale costruiti utilizzando una lente positiva, ma che suonano chiaramente strumentali rispetto ad una aspirazione che però non trova riscontro nella realtà. Non mi glorio se i deficit manageriali portano in caduta libera costante i dati sulla raccolta differenziata. Ancora una volta perché è la mia città.
Non mi emoziono se sento parlare di ripresa dei servizi di pulizia delle strade, perché il contratto di servizio, quello che volevamo cambiare ma che è ancora lì invariato, prevede solo lo spazzamento, manuale e meccanizzato, ma non il servizio di pulizia. Servirebbe quindi un servizio aggiuntivo, che risponda al bisogno di igiene e sanità pubblica, esigenza ancor più sentita, visto l’approssimarsi della stagione estiva. Servono anche le risorse per quel tipo di servizi. Mi auguro che ci siano, nonostante le tante spese di rappresentanza per viaggi. Mi auguro che a gestire la città ci sia gente capace e che ami questo territorio. Capace, non solo di farsi fotografare davanti ai cartoni abbandonati, ma anche di fare scelte opportune per il bene pubblico. Nelle pubbliche amministrazioni, ognuno riveste un ruolo: consiglieri ed assessori, rispettivamente, devono dare l’indirizzo politico ed assicurarsi che quell’indirizzo politico venga attuato. Ma ci deve esser un indirizzo politico, non dettato dai riconoscimenti per blindare i numeri della maggioranza. E non bastano né i buoni propositi, né i post in puro stile citiano. Si lasci da parte quindi tutto ciò che è questione di poltrone, ruoli, invidie e divisioni. La città è di tutti, ma così diventa solo occasione per pochi, per sbarcare il lunario o saziare appetiti di notorietà e protagonismo. Così non va. E non servono nemmeno le classifiche o i giornali per dircelo, la realtà è sotto gli occhi».
La lettera di Liviano al sindaco Melucci: «Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere»
«Caro sindaco, “Stiamo seminando la rinascita” ma purtroppo l’Istat e l’Eurostat, non se ne sono accorte. Infatti, come forse avrai visto, nell’indagine “Quality of life in European cities” voluta dalla commissione europea e commissionata ai due enti citati, purtroppo la nostra città è all’ultimo posto nella qualità della vita- Tutti gli indicatori registrano infatti valori molto negativi: la percezione della propria sicurezza, la qualità dell’ambiente, l’efficienza della giunta comunale. Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere - evidenzia il consigliere comunale Gianni Liviano - Da quando ci conosciamo, prima io consigliere regionale e tu sindaco e poi io consigliere comunale (candidatomi a tuo sostegno) e tu ancora sindaco, continuo a vederti convinto di essere sempre depositario di verità rilevate. Hai sempre guardato (non solo per tua responsabilità ma per le evidenti colpe di chi te lo ha consentito) alla Politica, come se fosse una sorta di azienda personale dove l’amministratore unico decide e i suoi collaboratori eseguono, dimenticando che la Politica è invece il luogo del confronto e della sintesi. Hai pensato che circondarti di signorsi, non sempre capaci, ma sempre ossequiosi, fosse la soluzione migliore. La dinamica che ti ho visto scegliere in questi anni è spesso stata la stessa: accontentare gli interlocutori per tenerli buoni. Mai un confronto di merito, ma sempre la concessione, talvolta di tipo politico, altre di tipo personale, di risposte alle aspettative dei singoli. Ti ho visto in questi anni cambiare miriadi di assessori ragionando spesso su profili non eccelsi e anteponendo i desiderata dei tuoi consiglieri comunali, con cui hai di volta in volta interloquito sulla ripartizione dei ruoli, al bene comune e alla qualità che sarebbe necessaria per costruirlo. Ti ho visto sempre fare fatica invece a parlare con chi invece ha provato a sottoporti contenuti. Questi, i contenuti, li hai ritenuti argomento riservato a te al tuo capo di gabinetto di turno. In assenza di un progetto e di un perimetro valoriale, hai di fatto realizzato per molti versi nella tua maggioranza, un mercato destinato alla sopravvivenza piuttosto che un progetto politico. Ti ho visto anche in questi anni alla permanente ricerca di referenti politici (Emiliano-Calenda-Emiliano-Renzi-Fitto-Salvini) che poi di volta in volta hai cambiato, passando dalla cultura industrialista, agli annunci ambientalisti, salvo poi tornare indietro. Sia chiaro Sindaco le tue scelte, se avessero solo un profilo personale, sarebbero fatti tuoi, ma tu sei il Sindaco di questa città e ogni tua scelta (quali assessori mettere, quali vertici alle municipalizzate, che tipo di relazioni avere con governo regionale e nazionale, come affrontare i problemi della città, come spendere le infinite risorse che stanno arrivando a Taranto) non sono solo problemi tuoi. Tutte le scelte che fai hanno delle conseguenze nella vita di tutti i cittadini della nostra città. Sarebbe troppo chiederti (dopo 7 anni che fai il Sindaco, pur senza alcun tipo di impegno socio-politico pregresso) di capire che la Politica non è il luogo degli slogan, ma dei contenuti e che in Politica non esistono i depositari di verità rivelate, ma esistono le opinioni e sui grandi temi bisogna confrontarsi e cercare soluzioni condivise?».
Turco (M5S): «I tarantini non meritano di vivere in una città abbandonata dalle istituzioni»
«È bene che a tutti i livelli istituzionali, chi di dovere, si assuma la responsabilità verso i territori più disagiati, come la Città di Taranto, in cui sembra non ci sia il diritto di essere felici. Lo sanno questo gli altri partiti che viaggiano verso le Europee, senza aver mai realmente lottato per il capoluogo ionico? E, soprattutto, la Presidente Meloni e il Ministro Fitto hanno intenzione di lavorare anche per Taranto, o la città è destinata a cadere definitivamente nel dimenticatoio del Governo? Ai posteri l’ardua sentenza, ma il Movimento 5 Stelle non ha intenzione di arretrare di un solo passo, né di arrendersi dinnanzi al quadro drammatico in cui i cittadini di Taranto sono consapevoli di ritrovarsi».
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Testata: Buonasera
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