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La sfida di Danieli & C. Officine Meccaniche

Ilva green, la multinazionale rilancia: "Noi ci siamo"

La partita per il preridotto dopo la decisione del Tar

Acciaierie d'Italia

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La vittoria davanti ai giudici amministrativi ha riaperto una gara che sembrava chiusa. E ora la multinazionale friulana Danieli rilancia la sfida su Taranto per un business potenzialmente enorme: rendere l'ex Ilva "pulita" tramite la tecnologia del cosiddetto "preridotto".

“Dopo che il Tar si è espresso favorevolmente alle nostre motivazioni, siamo in attesa del nuovo bando e saremo felici di offrire le nostre soluzioni e cercare di convincere il cliente del perché dovrebbe usarle” ha dichiarato infatti Giacomo Mareschi Danieli, ceo di Danieli & C. spa, a margine della presentazione nella sede del gruppo a Buttrio, a Udine, del Danieli InnovAction Meeting giunto alla quinta edizione.

Era stato il tribunale amministrativo pugliese, lo scorso aprile, ad accogliere il ricorso di Danieli annullando l’aggiudicazione a favore di Paul Wurth e l’intera procedura selettiva avviata da Dri d'Italia spa per l’affidamento dell’appalto per la realizzazione a Taranto dell’impianto per la produzione del preridotto o Dri (Direct Reduced Iron) da 2 milioni di tonnellate annue, del valore di circa 1 miliardo di euro.

“Ci ripresenteremo con le nostre soluzioni – ha aggiunto Giacomo Mareschi Danieli, come riportato dall''Ansa, – che, ne siamo convinti, sono le migliori, e siamo motivati a cooperare per questo progetto che è molto strategico per l’Italia".

L'azienda è uno dei leader a livello mondiale nella produzione di impianti siderurgici, con particolare distacco nel settore dei prodotti lunghi, del cui mercato mondiale detiene oltre il 90% di quota.

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