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Economia e lavoro

Così Taranto ritrova i cantieri navali

Il varo del mega yacht FB616

FB616 - Foto Francesco Manfuso

FB616 - Foto Francesco Manfuso

Il “made in Taranto” come sinonimo del lusso? Presto per dirlo. L’auspicio però è che il varo di FB616, ieri mattina, rappresenti davvero un nuovo inizio della cantieristica navale ionica: parliamo del mega yacht realizzato da maestranze locali, in acciaio ed alluminio, per Azimut Benetti. L’imbarcazione è frutto del connubio fra tre diverse società - S.G.M. S.r.l., Sea Style Company S.p.a. e Costruzioni Generali S.r.l., guidate rispettivamente da Maurizio Abbatematteo e Pasquale Di Napoli - ed è stata fabbricata in dodici mesi (180.000 le ore necessarie) da ottanta lavoratori, esperti impiegati nelle migliori pratiche di saldatura e controlli non distruttivi.

Una fascinosa barca il cui valore sarebbe da stimare in quaranta milioni di euro: cinquanta metri di lunghezza, 220 tonnellate di peso. Un gioiello del mare. Di «evento particolarmente significativo, che segna lo stacco con il passato e fotografa la straordinaria capacità di diversificazione produttiva da parte delle nostre aziende» ha parlato, riferendosi al varo, il deputato tarantino di Forza Italia Vito De Palma. «Imprese che ieri erano costrette a trasferire le attività al nord e oggi tornano qui perché, evidentemente, ci sono le condizioni adatte per operare e noi le potenzieremo con l’impegno a ridurre e semplificare ancora la burocrazia. Le nostre eccellenze locali stanno esperendo strade alternative all’industria dell’acciaio e i risultati sono più che lusinghieri: per questo, non possiamo che plaudere e sostenere la cantieristica navale che può contare sull’intraprendenza e sulle competenze dei nostri imprenditori».

Il varo dello yacht - Foto Francesco Manfuso 

Il consigliere regionale del Partito Democratico, Vincenzo Di Gregorio, ha da parte sua sottolineato l’apertura di «una nuova pagina che recupera e rilancia attività che hanno reso Taranto famosa in tutto il mondo». Ad ospitare la creazione di FB616, che adesso andrà a Livorno per la finitura e gli allestimenti, un sito storico per la nautica tarantina come i celebri ex cantieri navali Tosi, a cui S.G.M. ha dato nuova vita. Attualmente sono in costruzione all’interno del cantiere altre due mega costruzioni di 50 e 60 metri in consegna a cavallo tra il 2024 ed il 2025, che verranno varate presso i cantieri S.G.M. dando occupazione a circa 220 lavoratori del territorio tarantino. Ancora Di Gregorio evidenzia come «l’area degli ex cantieri Tosi fa parte del nostro patrimonio industriale: può essere rilanciata in chiave moderna e può diventare occasione di sviluppo per il territorio. Un esempio virtuoso di rigenerazione industriale in un contesto di pregio naturalistico. La sfida che Taranto e la Puglia devono vincere è di riuscire a tutelare e valorizzare le nostre bellezze e, al contempo, fare impresa in modo moderno, innovativo, sostenibile, nel pieno rispetto delle norme». 

A partecipare alla cerimonia di ieri mattina tra gli altri il sindaco Rinaldo Melucci, il presidente di Confindustria Taranto Salvatore Toma, il ceo della S.G.M., Maurizio Abbatematteo, il ceo di Sea Style, Pasquale Di Napoli, e l’ingegner Ferdinando Pilli per Azimut Benetti, committente di FB616.    

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