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Il rischio del commissariamento e del rinvio delle amministrative

Dalla parte della Città

Chi si candida a Sindaco aspira a rappresentare l’intera città e risponde all’intera città, senza vincoli di mandato e di partito. Non bisognerebbe mai dimenticarlo.

Dalla parte della Città
In politica bisogna dire sempre la verità. Vito Leccese non può negare che sin dalla mattina di ieri ho parlato con lui, e poi con altri autorevoli interlocutori del PD - e non solo - per cercare una soluzione unitaria. Sa bene che sino a pochi minuti prima di arrivare in piazza della Libertà ho chiesto a lui e al PD, nella sua massima espressione, di condividere la decisione di sospendere il voto delle primarie. È certamente a conoscenza del fatto che, proprio per evitare una rottura, non mi sono limitato a dire, dal palco, che non vi erano più le condizioni per andare alle urne domenica prossima, ma ho chiesto a lui di sospendere l’organizzazione del voto, di comune accordo. Negarlo, oggi, e attribuire “a Conte” ogni decisione, è semplicemente irresponsabile, prima che falso.
Ma questo è il meno. La parte più preoccupante della sua nota è quella che sorvola, leggiadra, sulla gravità della situazione in cui ci troviamo, dopo gli arresti di ieri. Marca la distanza facendo nome e cognome di uno degli indagati - come non si dovrebbe mai fare - ma fa finta di ignorare che quella stessa persona, con il suo movimento politico, doveva partecipare alle primarie. Parliamo della seconda forza del centrosinistra alle elezioni amministrative del 2019, in maggioranza al Comune e alla regione.
Chi è garantista, come me, tiene ben distinte le accuse in sede penale e le responsabilità personali dalla dimensione politica e dal dibattito pubblico. Io non distribuisco patenti anticipate di colpevolezza a nessuno, tantomeno a un movimento politico, e, per essere chiari, non ho più volte denunciato il rischio di inquinamento del voto perché sono in possesso di informazioni riservate (e coperte dal segreto professionale). Le polemiche sui voti comprati a Triggiano erano pubbliche e alcuni processi, pubblici, sono in corso da tempo. Lo stesso Sindaco di Bari ha dichiarato, pubblicamente, di aver denunciato chi offriva di comprare voti e, ieri, di non essere sorpreso dagli arresti.
Di cosa parliamo, allora? La posta in gioco non è la mia candidatura a Sindaco, nè quella di Vito Leccese, bensì il futuro della coalizione di centrosinistra e dell’intera città, che corre il rischio del commissariamento e del rinvio delle amministrative. Un minimo di prudenza, in questo momento, sarebbe d’obbligo, per tutti. Continuare a ripetere Andiamo!, senza sapere bene dove, e con chi, è un modo puerile per tentare di esorcizzare la realtà.
Un’ultima considerazione, non meno importante. Io non accetto di ridurre ogni questione ai rapporti tra il Partito Democratico e il Movimento Cinque Stelle, ai tatticismi e alla propaganda. Io non prendo ordini da nessuno. Chi si candida a Sindaco aspira a rappresentare l’intera città e risponde all’intera città, senza vincoli di mandato e di partito. Non bisognerebbe mai dimenticarlo.
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