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Sanità

In Puglia nuovi centri per l'autismo: uno in ogni Asl

La nuova legge regionale

Michele Emiliano

Michele Emiliano

La realizzazione di sei nuovi centri sanitari dedicati a diagnosi e cura dei disturbi dello spettro autistico, uno per ogni Asl: è quanto prevede, tra le altre cose, la nuova legge regionale in tema di politica sanitaria volto a tutelare il diritto alla salute dei più deboli. Ieri il governatore Michele Emiliano ha firmato la promulgazione del provvedimento.

Decretato, inoltre, l’abbattimento delle liste d’attesa per pazienti con sindrome di Down, a favore dei quali sarà riconosciuta la classe di priorità assoluta mediante l’emanazione di specifiche linee guida. In proposito, previsto da parte della Giunta regionale un monitoraggio puntuale sullo stato di attuazione e sulla efficacia della legge mediante una relazione annuale da presentare in Consiglio regionale, come previsto dall’articolo 4 del provvedimento.

In materia di autorizzazione delle strutture sanitarie e socio-sanitarie, la legge concede una proroga di un anno per i pareri di compatibilità regionale. Circa i fabbisogni sanitari, sono previste una struttura sanitaria ogni 40.000 abitanti per la branca di oculistica, una ogni 50.000 abitanti che eroga prestazioni per una o più branche di Area chirurgica, una ogni 80.000 abitanti che eroga prestazioni per una o più branche di Area medica. Inoltre in ciascun ambito territoriale pari o superiore a 300.000 abitanti, sarà possibile attribuire/installare una PET presso strutture sanitarie private, purché in possesso dell’autorizzazione all’esercizio delle attività di Medicina nucleare. 

«Un provvedimento con cui ribadiamo la nostra attenzione verso quella parte dei cittadini pugliesi che ha bisogno di maggior tutela, cura e attenzione –  il commento del presidente della Regione Michele Emiliano e dell’assessore alla Salute Rocco Palese. – Favorire l’accesso di queste persone alle prestazioni sanitarie e sociosanitarie nel modo più rapido possibile è e resta una nostra priorità, nel contesto di un diritto alla salute realmente inclusivo e alla portata di tutti».

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