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07 Maggio 2025 - 16:18
Una veduta di Taranto
Il tema dell'ambiente si prende la scena, nella "giornata politica" di una città, Taranto, che si appresta al voto per l'elezione del nuovo sindaco e del nuovo consiglio comunale.
Un importante segnale di sostegno è giunto oggi a Taranto, con la visita del Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, presso il comitato elettorale del candidato sindaco Luca Lazzàro. Accompagnato dall'On. Vito De Palma e dal Consigliere Regionale Massimiliano Di Cuia, il Ministro ha ribadito l'attenzione del Governo Meloni e di Forza Italia verso la candidatura di Lazzàro, ex presidente di Confagricoltura Puglia, e verso il futuro della città.
Durante l'incontro con i media, sono state affrontate le questioni cruciali legate alla transizione ecologica e allo sviluppo sostenibile del territorio. Il candidato sindaco Luca Lazzàro ha sottolineato: "Taranto ha sofferto tanto, ora servono risposte concrete, quelle che sta dando il Governo Meloni. Decarbonizzazione e chiusura delle fonti inquinanti sono punti fondamentali del nostro programma. Vogliamo riqualificare il brand Taranto, facendola diventare una capitale green. Un obiettivo raggiungibile solo con il sostegno del Governo".
Il Ministro Pichetto Fratin ha espresso pieno supporto alla candidatura di Lazzàro: "Luca conosce il territorio e ha l'autorevolezza per guidare questa città. Crede in Taranto e nel suo potenziale. La sua posizione strategica e il suo porto hub la rendono una porta sul Sud del mondo. Taranto può solo crescere". Sulla questione ambientale, Pichetto Fratin ha aggiunto: "La decarbonizzazione è fondamentale per la salute dei cittadini e per lo sviluppo futuro. Stiamo seguendo da vicino la questione ex Ilva, con l'obiettivo di creare l'impianto più moderno d'Europa. Abbiamo garantito un miliardo di euro e lavoriamo per creare le condizioni affinché Luca Lazzàro possa realizzare la sua visione per la città. L'AIA è una procedura di una commissione indipendente, confido in una soluzione positiva, che garantirebbe un futuro e la possibilità di investire il miliardo stanziato".
«L'incendio che si è verificato all'Altoforno 1 dell'ex Ilva non è solo un episodio grave in sé: è l'ennesima conferma di quanto la nostra città continui a vivere sotto il peso dell'incertezza, della paura e della precarietà, sia sul piano della sicurezza che su quello ambientale. Non è più tollerabile che Taranto venga lasciata in balìa di impianti obsoleti, pericolosi e inquinanti. E chiediamo sia fatta subito chiarezza. Ogni incidente, ogni nube, ogni sirena che risuona è un colpo inferto alla salute dei cittadini, all'ambiente, e al futuro di un'intera generazione. Serve un cambio di passo deciso. Serve una visione chiara. E noi ce l'abbiamo. La decarbonizzazione non è uno slogan, è l'unica strada percorribile, insieme alla valutazione dell'impatto sanitario. È tempo di voltare pagina con coraggio: impianti moderni, sostenibili, sicuri e compatibili con la vita e la salute. Basta soluzioni tampone, basta promesse mancate. Il futuro di Taranto passa da un'industria che rispetti le persone e il territorio. Noi non accetteremo passi indietro. Noi non permetteremo che Taranto venga ancora sacrificata. Pretenderemo rispetto. Pretenderemo verità. E costruiremo, insieme ai cittadini, una nuova visione per questa città». Così il candidato sindaco Francesco Tacente.
Sarà presentata martedì 13 maggio alle ore 19 al Bistrot Nicanto, in via Largo Blasi 2, nella città vecchia, la lista Noi Taranto a supporto della larga coalizione di ispirazione civica e moderata a sostegno del candidato sindaco Francesco Tacente.
Se qualcuno pensa che la Taranto dei prossimi dieci anni sarà identica a quella attuale, si sbaglia di grosso. Noi ci candidiamo a guidare con determinazione una transizione coraggiosa e irreversibile, che ci porterà fuori dalla dipendenza da una monocultura industriale incentrata sull'acciaio, verso un nuovo modello di sviluppo basato sulla diversificazione, sull'innovazione sostenibile e sul rispetto del territorio.
Sappiamo bene che la transizione richiede tempo, e lo diciamo con la serietà di chi non intende illudere i cittadini con promesse irrealizzabili. Ma il tempo non può e non deve diventare un alibi per restare immobili. Ogni giorno perso è un giorno sottratto al futuro di Taranto.
Il diritto alla salute non è negoziabile. Lo ribadiamo con forza: il Comune di Taranto sarà in prima linea, utilizzando ogni strumento previsto dalla legge, per difendere la salute pubblica e l'ambiente. La tutela del territorio non sarà più una subordinata. Interverremo con rigore, anche nel riesame dell'AIA, affinché le prescrizioni ambientali riflettano subito e concretamente l'urgenza di questo cambiamento.
Allo stesso modo, non possiamo ignorare i diritti dei lavoratori. Ogni lavoratore ha diritto a condizioni di lavoro sane, sicure e dignitose, come sancito dall'articolo 31 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea. È nostro dovere garantire che la transizione industriale non avvenga a scapito della sicurezza e del benessere dei lavoratori.
Non sacrificheremo mai i diritti dei tarantini sull'altare di una produzione "a ogni costo". Questo approccio, che ha segnato dolorosamente la storia della città, per noi è chiuso per sempre. Taranto merita un futuro pulito, giusto e finalmente libero da ricatti ambientali e occupazionali. A dichiararlo è Piero Bitetti.
“Non poteva esserci accoglienza più emblematica per l’inutile passerella del Ministro Pichetto Fratin a Taranto. Un incidente che ci auguriamo con tutto il cuore che non abbia fatto vittime e feriti ma che rappresenta alla perfezione il disastro che si sta compiendo a Taranto. L’incendio di questa mattina, divampato proprio nell’altoforno riattivato dai commissari AdI lo scorso ottobre, dimostra che la situazione della fabbrica è oltre ogni livello di criticità. Si tratta di un disastro che non arriva per caso, ma che è frutto della scelleratezza con cui questo Governo sta gestendo il dossier dell’ex Ilva.”
Così Ubaldo Pagano, deputato pugliese del Partito Democratico. Per la segretaria provinciale del Pd Anna Filippetti «Mentre la Commissione Europea ha inviato una nuova lettera di messa in mora all'Italia per il mancato recepimento corretto e integrale della Direttiva sulle emissioni industriali (Direttiva 2010/75/UE), e per la violazione di alcune sue disposizioni — in particolare riguardo alla gestione dello stabilimento Acciaierie d'Italia (ex Ilva) di Taranto e alla relativa autorizzazione ambientale — nell'Altoforno 1 divampano le fiamme. Lo stesso Altoforno che per il commissario straordinario di Acciaierie d'Italia rappresentava il primo passo necessario che avrebbe portato alla decarbonizzazione e all'implementazione dei forni elettrici. Fortunatamente non si registrano feriti, ma si tratta dell'ennesimo segnale evidente di una situazione ormai insostenibile. Non è accettabile che cittadini e lavoratori siano esposti quotidianamente a simili rischi.
Non è più tollerabile che la salute di un intera comunità sia subordinata al profitto cieco. Nel frattempo, la nuova AIA, presentata proprio oggi a Taranto dal Ministro Pichetto Fratin — in una coincidenza che ha il sapore di uno strano scherzo del destino — prevede l'utilizzo del carbone per altri 12 anni e non applica pienamente la Direttiva europea sulle emissioni industriali. Una scelta che vanifica il lavoro svolto dai nostri parlamentari PD come l'onorevole Pagano e del governo regionale guidato da Michele Emiliano che hanno creduto e si sono impegnati a fondo per ottenere finanziamenti destinati alla decarbonizzazione, alla conversione con forni elettrici e alla definizione di un accordo di programma.
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Testata: Buonasera
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