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Furio Biagini ospite di AnteLitteram

Annalisa Adamo

Annalisa Adamo

Continuano gli incontri con esponenti della cultura e della società nell’ambito della rassegna “AnteLitteram”: giovedì, 20 ottobre, alle ore 18, presso la libreria Ubik (in via Nitti, 27) sarà la volta di Furio Biagini, autore del libro dal titolo “Torà e libertà - Studio sulle affinità elettive tra ebraismo e socialismo libertario”. Con il docente di Storia contemporanea e dell’Ebraismo presso l’Università del Salento dialogherà Annalisa Adamo. Di seguito l’intervista al presidente di “AnteLitteram”, già assessore agli Affari Generali, Ambiente e Legalità del Comune di Taranto. Perchè parlare di ebraismo e socialismo libertario a Taranto? «Mi faccia dire prima di tutto che il pensiero ebraico è ricco di spunti anarchici che si ritrovano nelle moderne utopie rivoluzionarie, soprattutto nelle tendenze libertarie e antiautoritarie, con la loro idea della assoluta libertà umana e del rifiuto di qualsiasi potere centrale autoritario. Si potrebbe compendiare il contenuto del libro di Furio Biagini, di cui parleremo il 20 ottobre prossimo presso la libreria UBIK, con la famosa frase di Thomas Jefferson: “La ribellione ai tiranni è obbedienza a Dio”. Il libro di Biagini ci consente, quindi, di mettere sul tavolo della discussione temi che il momento storico ci impongono». Ebraismo e anarchismo, risultano quindi due concezioni apparentemente opposte? «La prima una tradizione religiosa fondata sull’obbedienza della legge, la seconda una filosofia politica basata sulla libertà da ogni dominio. Tuttavia, espliciti legami sotterranei esistono tra queste due espressioni politiche, religiose e culturali. Il libro, attraverso una lettura personale che l’autore fa dei testi biblici, ne esplora le relazioni profonde. Dalla Torà fino ai fervori chassidici, l’ebraismo afferma con forza il rifiuto di ogni relazione umana basata sulla sudditanza, sulla gerarchia, nonché sulla repressione e l’oppressione». Qual è secondo lei uno degli aspetti più interessanti e salienti che si scopre affrontando questo tema? «Una delle cose che si scoprono è che l’ebraismo comporta un’adesione pratica prima ancora che teologica, perciò va da sé che non si basa sulla fede giusta ma sull’azione giusta. Una fede pragmatica imperniata sull’agire corretto che disciplina, oltre i comportamenti religiosi, il vivere sociale e i gesti quotidiani. Qualunque atto, anche il più insignificante è collegato al divino e assume un significato ed una importanza universale. Questo aspetto dell’abraismo è stato ritenuto rivoluzionario già da Max Webex nei suoi studi storici e sociologici sulle religioni». In definitiva - dice Biagini - l’intero atteggiamento dell’ebraismo verso la vita è improntato a questa idea di una futura rivoluzione politica e sociale guidata da Dio. In definitiva anche questo tema è un tema AnteLitteram che va oltre i confini della provincia? «Affrontare questo tema è prima di tutto un viaggio intellettuale, che faremo con Furio Biagini tra i pensieri dei più autorevoli Maestri, filosofi ed ebrei impegnati attivamente nel movimento rivoluzionario. Walter Benjamin, Reich Fromm, Franz Rosenzweig e Martin Buber, solo per citarne alcuni, tutti portatori di un progetto comune di trasformazione sociale che trova il suo fondamento nella tradizione ebraica, soprattutto nelle sue correnti messianiche e classidiche. In definitiva uno degli aspetti centrali della rivoluzione Chassidica ci porterà a capire come ogni uomo si fa redentore di un mondo che è il proprio. L’uomo esce dall’anonimato collettivo per divenire un soggetto nel senso più forte di questa parola. L’etica dell’azione chassidica è rivoluzionare con l’innovazione, perchè l’azione chassidica è nascita, è libertà e noi siamo nati e non condannati per essere liberi. L’azione chassidica si oppone quindi al gesto della ripetizione, sottolineando che l’uomo è un nuovo inizio, un iniziatore….un rivoluzionario. Quindi, per rispondere alla sua domanda iniziale, è un tema giustamente AnteLitteram e non è un caso che a trattarne siamo noi amanti dell’uomo, della libertà e della giustizia».
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