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Taranto
25 Luglio 2025 - 08:00
Foto Pasquale Reo
Quale apertura dei festeggiamenti, venerdì 25 luglio, in città vecchia, sarà riaperta al culto la chiesetta di Sant'Anna. Il rito avverrà durante la santa messa delle ore 18.30 in via De Tullio presieduta dall'arcivescovo mons. Ciro Miniero, che benedirà anche i nuovi abiti della Titolare e il simulacro restaurato di San Gioacchino, che per la prima volta sarà portato in processione sabato 26, assieme ai Mamma Sant'Anna.
I lavori nella chiesetta di largo Civitanova sono stati realizzati grazie all'intervento di Formedil, commissionati dalla parrocchia della basilica cattedrale. Ce ne ha parlato l'architetto Paolo Campagna, presidente di Formedil. "Innanzitutto abbiamo scartavetrato le pareti interne, provvedendo a ritinteggiarle di giallo paglierino e, in alcuni punti, di bianco. Abbiamo anche eliminato alcune superfetazioni, nei pressi dell'altare, costituite da cornici in legno ammalorate attorno a delle nicchie che un tempo dovevano ospitare statue di santi".
Nell'intervento son stati coinvolti sei giovani migranti, selezionati tra i diciotto che hanno partecipato a un progetto formativo per operai edili, realizzato d'intesa fra Formedil, Ance e Prefettura. "I giovani che hanno lavorato in città vecchia, tra i 18 e i 24 anni, provenienti da Burkina Faso, Mali e Camerun – ha detto il dott. Claudio Capraro di Formedil che ha seguito la vicenda - sono stati impegnati nella scartavetratura e ritinteggiatura degli interni, mostrando buona volontà e attenzione alle disposizioni degli operai dell'azienda incaricata dei lavori".
Infine ha riscosso grande successo la campagna "Una sedia per Sant'Anna" in cui si chiedeva ai fedeli di acquistarne una da intitolare ai familiari o ai propri defunti: infatti tutte le sedie sono state acquistate a pochi giorni dall'uscita appello.
La festa di Mamma Sant'Anna, sabato 26 luglio, in città vecchia, costituirà occasione, durante la sosta della processione nella basilica cattedrale, per celebrare il Giubileo dei nonni, con la preghiera comunitaria guidata dall'arcivescovo mons. Ciro Miniero.
La giornata nella chiesetta a lei intitolata in largo Civitanova sarà caratterizzata dal tradizionale afflusso di fedeli, con la partecipazione alle sante messe delle ore 9, 10 e 11. Alle ore 18, per una più larga partecipazione, la celebrazione eucaristica presieduta da mons. Emanuele Ferro avrà luogo davanti alla chiesa di San Domenico. In tale circostanza si pregherà particolarmente per tutte le mamme, soprattutto quelle che sono ostacolate nella difesa della vita nascente o che trovano difficoltà nel crescere ed educare i propri figli. Al termine il celebrante impartirà la benedizione con il più piccolo tra i neonati presenti.
A seguire, muoverà la processione con i simulacri di Sant'Anna (portato a spalla dagli aderenti dell'Opera Pia Ancelle di Sant'Anna) e, per la prima volta, di San Gioacchino (portato dai confratelli dell'Addolorata).
Questo l'itinerario: via Duomo, piazza Duomo, con breve sosta in cattedrale per la preghiera comunitaria per il giubileo dei nonni, guidata dall'arcivescovo mons. Ciro Miniero. Al termine si proseguirà per via Duomo, piazza San Costantino, postierla e vico Via Nuova, via Garibaldi, piazza Fontana, via De Tullio, vico e largo Civitanova.
Una nota di festa sarà assicurata dalla partecipazione del complesso bandistico "Santa Cecilia" di Taranto diretto dal m° Giuseppe Gregucci che eseguirà marce sinfoniche durante la processione.
La chiesetta di largo Civitanova fu edificata nel 1914 dopo l'abbattimento di quella più antica (sembra già esistente nel 1200) intitolata a San Nicola in Civitanova. Nel XIX secolo, l'antico titolo mutò in S. Anna per devozione alla mamma della Madonna. Negli anni 1913-1915 l'allora rettore monsignor Solito procedette all'abbattimento dell'antica chiesa ormai pericolante e la fece ricostruire con altari in marmi policromi, stucchi alle pareti ed affreschi alla volta, opere del pittore Sampietro. La facciata è in stile romanico-pugliese con grande arco monocuspidale e piccola rosa in alto nel centro. L'interno è di un barocco grazioso. Sul soffitto è visibile l'affresco raffigurante la glorificazione di Sant'Anna, opera di artista locale. Tutt'attorno, un ricco festone di gusto barocco in cui i puttini si alternano a immagini floreali.
Sul lato destro è visibile un piccolo campanile, dal quale (si racconta) un tempo pendeva una funicella perché chiunque a qualsiasi ora della giornata, o della notte, potesse tirarla per far suonare la campana, invitando così a pregare "Mamma Sand'Anne" per una partoriente.
Si deve all'artista tarantina Nunzia Marzella, della "Bottega di San Cataldo", il restauro delle statue di San Gioacchino (padre della Madonna) e di Sant'Omobono, primo laico canonizzato, che devolveva a opere di bene il guadagno del suo lavoro di commerciante.
Il simulacro di San Gioacchino è opera dello scultore leccese Giuseppe Manzo (1894 – 1942) il quale è autore anche de "La Colonna", "Ecce Homo" e "La Cascata" della processione dei Misteri di Taranto. La statua di Sant'Omobono è invece di Salvatore Sacquegna, anche lui leccese (1877 – 1955) che ha realizzato il "Cristo all'Orto", sempre della processione dei Misteri di Taranto. In chiesa è presente anche il simulacro dell'Addolorata, di autore ancora ignoto, sulla quale la restauratrice ha eseguito alcuni ritocchi.
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