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rubrica poetica
06 Agosto 2024 - 23:05
La rubrica settimanale "controVerso" è dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è deciso di raccogliere in questa pagina le più belle poesie che di volta in volta vorrete inviare.
Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato sul quotidiano Buonasera in edizione cartacea, digitale e online nella apposita sezione, dovrà:
Ogni settimana tre poesie, tra quelle più significative, saranno scelte, recensite e pubblicate nella rubrica "controVerso" sull'edizione cartacea e digitale del sabato e visibili online la domenica mattina dalle ore 9:00.
Altre, invece, verranno selezionate e pubblicate esclusivamente online come "Poesia del Giorno" sul sito web di Buonasera e sui canali social.
Le tre poesie pubblicate sabato 3 agosto sono:
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Ho indossato il tuo cuore
per venire da te stasera
e mentre mi cingevi il collo
delicatamente con filo d'oro
come abbraccio di miele,
si è risvegliata in me
la memoria più vivace
e vari ricordi son balzati fuori
come impazziti per la stanza.
Ho cercato di richiamarli,
di calmarli, di zittirli,
ma tutto è stato vano.
Allorché mi sono arresa,
mi sono dovuta arrendere
e mettere da parte tutto,
la fretta, gli impegni
anche me stessa
e mi sono lasciata
pervadere dalle emozioni.
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di Sara Leo di Taranto
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Recensione
L’autrice esplora con eleganza l'intensità dei sentimenti umani attraverso immagini evocative e simboliche. L'inizio, con "Ho indossato il tuo cuore", crea un'intima connessione emotiva. Il gesto di cingere il collo con un "filo d'oro" rappresenta un abbraccio prezioso e dolce, che risveglia "la memoria più vivace". I ricordi, descritti come impazziti nella stanza, simboleggiano la tumultuosa natura delle emozioni risvegliate. La protagonista tenta invano di controllarli, fino a dover arrendersi, abbandonando fretta e impegni, lasciandosi pervadere completamente dalle emozioni. Questo atto di resa rappresenta l'accettazione della potenza travolgente dei sentimenti. Sara Leo, con un linguaggio lieve ma potente, cattura l'essenza della vulnerabilità e della bellezza delle emozioni umane, invitando il lettore a riconoscere e accogliere i propri sentimenti. La poesia offre un ritratto sincero e universale dell'esperienza intima, mostrando come le emozioni possano dominare e arricchire la nostra vita quotidiana, trasformandola in un viaggio interiore profondo e significativo.
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Su ali d’angeli
verrà l’autunno
porterà via con sé lo stigma di calura.
Sarà come se il cielo
non ci avesse già respinto tante volte.
Forse la Grazia non saprà
di preda acerba svaporata
in un frutteto a notti e nebbie.
O stregato da un pappo sulla via
il mio angelo si smarrirà tra i cardi.
E che non fu sempre sterile
il grembo di Rachele non consola,
perché filo d’ortica è il nostro passo.
di Gianni Antonio Palumbo di Molfetta (BA)
Recensione
I versi propongono immagini di transizione e riflessione esistenziale attraverso un linguaggio ricco e simbolico. L'inizio, "Su ali d’angeli verrà l’autunno", introduce un cambiamento stagionale che porta con sé una trasformazione spirituale, liberandoci dallo "stigma di calura". La sensazione di essere respinti dal cielo più volte suggerisce un'esperienza di rifiuto e ricerca di grazia, mentre l'immagine della "preda acerba svaporata" in un frutteto nebbioso propone una bellezza fugace e inaccessibile. Gianni Antonio Palumbo si interroga sul destino, riflettendo sulla possibilità che il suo angelo si smarrisca "stregato da un pappo sulla via", perdendosi tra i cardi spinosi. Questa immagine di smarrimento e incertezza sottolinea la fragilità della nostra esistenza e la difficoltà di trovare un percorso chiaro. L'allusione biblica al "grembo di Rachele" che non fu sempre sterile offre una speranza di fertilità e possibilità, ma è subito contrastata dalla realtà dura del "filo d’ortica" che rappresenta i nostri passi dolorosi e difficili. "Tra cielo e terra" esplora la tensione tra speranza e delusione, bellezza e sofferenza. L’autore usa immagini potenti e un linguaggio suggestivo per esprimere la complessità dell'esperienza umana, lasciando il lettore con un senso di riflessione profonda sulla condizione umana e sulle forze contrastanti che la modellano. La poesia, con la sua ricchezza di simboli e riferimenti, invita a una lettura attenta e meditativa, rivelando strati di significato ad ogni rilettura.
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Tempo che corri
raccogli le forme
immerse nel sole
e le rifletti così
come l'anima vuole.
"Sorridere sempre"
canta la bella canzone
sorridere oggi
e domani ancora...
Ora però
è tempo di andare...
cercarsi... ritrovarsi...
Non per tutti
estate è giochi e frutti
ma è pur sempre
stagione
che apre le porte
al domani...
E domani... è già autunno...
eclissi annunciata.
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di Rina Bello di Pulsano (TA)
Recensione
La poesia, con un tono riflessivo e contemplativo, indaga il tema del tempo che passa e delle transizioni stagionali. L'incipit, "Tempo che corri", personifica il tempo come un'entità in movimento, capace di raccogliere e riflettere le forme "immerse nel sole". L'immagine del sole rappresenta la vitalità e la luce dell'estate, mentre il consiglio di "sorridere sempre" incarna un invito a mantenere un atteggiamento positivo nonostante il cambiamento. La poesia poi introduce un senso di urgenza con "Ora però è tempo di andare...", suggerendo la necessità di introspezione e di ricerca personale. Non tutti vedono l'estate come un periodo di gioia e abbondanza; per alcuni, è solo una fase che conduce inevitabilmente a un nuovo inizio. L'idea che "domani... è già autunno" rappresenta una transizione naturale ma ineluttabile, paragonata a un'eclissi, un evento preannunciato che porta oscurità e cambiamento. Con questa metafora, Rina Bello cattura la ciclicità della vita e l'accettazione del mutamento come parte integrante del nostro cammino.
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Testata: Buonasera
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