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rubrica poetica

Controverso

Le poesie scelte sono di M. R. Cuccurullo, G. Pasini e A. Bianco

Poesia del Giorno

Penna e calamaio

La rubrica settimanale "controVerso" è dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è deciso di raccogliere in questa pagina le più belle poesie che di volta in volta vorrete inviare. 

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato sul quotidiano Buonasera in edizione cartacea, digitale e online nella apposita sezione, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Taranto Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 20 versi.

Ogni settimana tre poesie, tra quelle più significative, saranno scelte, recensite e pubblicate nella rubrica "controVerso" sull'edizione cartacea e digitale del sabato e visibili online la domenica mattina dalle ore 9:00.

Altre, invece, verranno selezionate e pubblicate esclusivamente online come "Poesia del Giorno" sul sito web di Buonasera e sui canali social. 

Le tre poesie pubblicate sabato 16 marzo sono:

  • Vedrai di Maria Rita Cuccurullo di Nocera Inferiore (SA);
  • Lettera a una pagina bianca di Graziella Pasini di Quattro Castella (RE);
  • Tempi convulsi di Angela Bianco di Cagliari.

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VEDRAI

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Vedrai un solco sul mio viso,
prodigo di sogni e di ricordi,
di vita e mille affanni,
i passi e le nuove sfide.

Vedrai, vedrai, figlio mio,
argento nei capelli,
mani vissute e stanche
sopra libri da rileggere

e vedrai una lacrima di gioia
ogni volta che cercherei la mia mano
per sostenere le mie insicurezze
come quando, un tempo,
ero io a stringere la tua.

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di Maria Rita Cuccurullo di Nocera Inferiore (SA)

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Recensione


La poesia offre un'intima e commovente riflessione sulla relazione tra madre e figlio, esplorando il passare del tempo e l'evoluzione dei ruoli all'interno di questa relazione profonda. Nei versi "Vedrai un solco sul mio viso, / prodigo di sogni e di ricordi, / di vita e mille affanni, / i passi e le nuove sfide", l'autrice dipinge un ritratto delicato e suggestivo della propria esperienza di vita. Il solco sul viso diventa metafora delle esperienze accumulate nel corso degli anni, ricche di sogni realizzati e di sfide superate. L'immagine dell'argento nei capelli e delle mani vissute e stanche suggerisce il passare del tempo e l'accumularsi delle esperienze. Questi dettagli fisici diventano simboli della saggezza acquisita e della ricchezza interiore della madre. La lacrima di gioia che la madre versa ogni volta che cerca la mano del figlio per sostenerla evoca un momento di intimità e di tenerezza. Questa immagine delicata sottolinea il ciclo naturale della vita, in cui i ruoli si invertono e la madre trova conforto nel figlio che una volta ha protetto. I versi di Maria Rita Cuccurullo celebrano il legame indissolubile tra madre e figlio, offrendo una meditazione toccante sull'amore, sulla crescita e sulla continua evoluzione delle relazioni familiari nel corso del tempo.

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LETTERA A UNA PAGINA BIANCA

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Pagina cui devo un calice
di pura attenzione,
riverserò solo versi scalfiti
come marmo,
ne uscirò come polvere
di sale
al suolo sacro della parola,

ne uscirò in lacrime
un poco Cenerentola
e cercherò
l'estemporanea affiliazione
alle ripetizioni,

schernisce
quel grigiognolo tratto a matita,
scolorirà nel tempo esatto
d'una rosa piazzata tra te
e l'altra tua simile
carta assorbente.

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di Graziella Pasini di Quattro Castella (RE)

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Recensione

Nei versi "Pagina cui devo un calice / di pura attenzione", l'autrice rende omaggio alla pagina bianca come luogo sacro dove versare il proprio spirito creativo. L'immagine dei versi scalfiti come marmo suggerisce la ricerca di una bellezza intrinseca anche nella rottura della superficie apparentemente intatta. La metafora della polvere di sale al suolo sacro della parola rappresenta il processo di trasformazione e di sacrificio necessario per dare vita alla scrittura. L'uscita in lacrime, "un poco Cenerentola", rivela la vulnerabilità dell'atto creativo e il desiderio di appartenenza al mondo delle parole. La poetessa affronta con ironia e disincanto il timore delle ripetizioni, schernendo il grigiore della matita che segna la pagina e prevedendo la sua scomparsa nel tempo. Infine, l'immagine della rosa piazzata tra due pagine assorbenti suggerisce la fragilità della memoria e la transitorietà dell'esistenza umana. La poesia di Graziella Pasini è un'ode all'atto creativo e alla ricerca di significato, che esplora la complessità dell'esperienza umana attraverso immagini potenti.

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TEMPI CONVULSI

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Nell’universo dove tutto è instabile
raccogliamo sfide di tempi incerti,
convulsi e crudeli.

Viviamo le pagine del tempo
impauriti, disarmati,
oppressi dal dolore.

Nel torpore che ci blocca,
anche il cielo grigio e indolente
camuffa il pianto in un sorriso.

Nella pace di un silenzio assordante
s’alza soave la voce della quiete,

quella luce mandata per salvare l’umanità
dal proprio naufragare.

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di Angela Bianco di Cagliari

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Recensione

Nei versi iniziali, l'autrice dipinge un quadro suggestivo di un universo in cui tutto è precario e mutevole, un mondo in cui ci troviamo ad affrontare sfide che sono tanto incerte quanto crudeli. L'immagine delle pagine del tempo che viviamo con paura, disarmati e oppressi dal dolore, rafforza il tema dell'angoscia e dell'impotenza di fronte al fluire inarrestabile degli eventi. Questi versi trasmettono una sensazione di impotenza e di smarrimento di fronte alla precarietà dell'esistenza umana. Tuttavia, la poesia offre anche momenti di speranza e di consolazione. L'autrice riconosce che anche in mezzo al grigiore e alla tristezza, c'è spazio per la pace e per la quiete interiore. L'immagine della voce della quiete che si alza nella pace di un silenzio assordante offre una visione di speranza e di redenzione, suggerendo che anche nei momenti più bui, c'è sempre una luce che può guidarci verso la salvezza. La poesia di Angela Bianco riflette con profondità e sensibilità sulla condizione umana in un'epoca caratterizzata dall'instabilità e dall'incertezza. Attraverso immagini potenti e un linguaggio evocativo, l'autrice offre una meditazione toccante sull'angoscia e sulla speranza che caratterizzano la nostra esistenza.

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