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14 Maggio 2023 - 06:14
Festa della mamma
Antonio Fornaro, ideatore e curatore della rubrica “Calannarie”, che questa settimana abbraccia l’arco temporale che va dal 14 al 20 maggio, farà gli approfondimenti su San Pasquale e sulla festa della mamma.
La festa della mamma Fornaro ricorda che in Italia la prima Giornata Nazionale della Madre e del Fanciullo fu celebrata il 24 dicembre 1933 e fu voluta dal Governo fascista. Per l’occasione furono premiate le madri più prolifiche d’Italia. La data era stata scelta in connessione con il Natale. La festa della mamma come viene intesa oggi è nata a metà degli anni Cinquanta con motivazioni diverse, comunque la festa fu stabilita come data da celebrarsi l’8 maggio e tale rimase dal 1959 al 2000, quando fu invece spostata alla seconda domenica di maggio. Fornaro aggiunge che la mamma è stata sempre la regina “nascosta” ed umile della casa. Lei non faceva calcoli ed accettava tutti i figli che Dio le mandava. Lei era la prima catechista e maestra dei figli. Si alzava per prima ed era l’ultima ad andare a letto e svolgeva una innumerevole serie di attività nell’ambito della casa. Era sempre presente per i bisogni e la cura dei figli. Accudiva la casa, cucinava, preparava le provviste e si prodigava anche come sarta.
Non amava ricevere riconoscimenti e doni perché considerava come veri regali la famiglia e i figli. Anche alcuni proverbi tarantini elogiano la mamma. Fornaro ne ricorda due: “Chi dice che c’è qualcuno che ama più della mamma, si inganna”, “Gli occhi della mamma sono quelli della Madonna”. La mamma di oggi quasi sempre ha un reddito, è più autonoma, si gode di più la vita, viaggia anche all’estero, fa crociere, pratica vari sport, frequenta le discoteche, i cinema e i teatri e ha un rapporto di grande apertura con i figli e spesso veste alla loro stessa maniera. Per tutto quello che fanno è doveroso l’augurio a tutte le mamme tarantine.
San Pasquale, l’inventore dello zabaione Lizzano festeggia il compatrono San Pasquale che nacque in Spagna nel 1540 e morì nel 1592. È patrono dei cuochi, delle nubili, dei pastori e dei congressi eucaristici. San Pasquale fu l’inventore dello zabaione per caso. Infatti, aveva sbagliato la dose degli ingredienti da usare e aveva sbattuto le uova e lo zucchero, allora aggiunse il vino di Cipro e chi lo assaggiò lo ritenne eccellente. Nacque così lo zabaione. A Taranto, nel Borgo umbertino, dal 1794 funziona la Chiesa di San Pasquale affidata ai frati francescani. L’attuale facciata fu rifatta all’inizio del 1900. San Pasquale è parrocchia dal 1961. Sull’altare maggiore della Chiesa campeggia un dipinto del Santo davanti all’Eucarestia.
I detti della settimana Questi i detti della settimana: “C’è chi dà e c’è chi promette”, “Abbi fortuna e gettati al mare”, “Sei brutta come il debito”, “Si dice che il debito mangia il giorno e la notte”; “E’ bene stare lontano dagli amici di buon tempo”, “Donne, somari e capre hanno tutti la stessa testa”, “A chi ha la mamma ha una banca”.
Le effemeridi Queste le effemeridi della settimana: il 15 maggio 1933 si torna ad officiare nella Cappella di San Leonardo del Castello che era stata chiusa per un lungo restauro. Il 18 maggio 1997 giunge a Taranto il corpo di Sant’Egidio. Il 20 maggio 1870 la Confraternita di San Giuseppe, fondata nel 1639, diventa arciconfraternita. Il 15 maggio 1975 si registra il crollo di vico Reale nella Città Antica di Taranto che provoca 6 vittime di cui 3 bambini.
I Santi della settimana Questa settimana si festeggiano i santi: Mattia, Isidoro, Ubaldo, Pasquale, Felice, Celestino e Berardino da Siena.
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