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Medimex 2023
07 Maggio 2023 - 06:58
Steve Schapiro, tra gli scatti in mostra al MArTA
Non solo musica nel ricco cartellone di eventi dell’edizione del 2023 del Medimex (progetto di Puglia Sounds, il programma della Regione Puglia per lo sviluppo del sistema musicale regionale attuato con il Teatro Pubblico Pugliese) che animerà Taranto dal 13 al 18 giugno con i concerti di Echo & the Bunnymen, Diodato, The Murder Capital, Skunk Anansie, Tom Morello e The Cult, ma anche mostre e installazioni.
La mostra
Sarà il MArTA ad ospitare dal 14 giugno al 16 luglio “Perfect Day, Lou Reed e la New York di Andy Warhol”, la mostra che a dieci anni dalla scomparsa di uno dei cantautori più crudi e al tempo stesso poetici che la scena musicale internazionale abbia mai conosciuto, ripercorre la storia del “purosangue newyorkese” attraverso 55 scatti di alcuni tra i fotografi più importanti a livello internazionale. Lou Reed Reed fa parte di quella generazione d’artisti, nati durante la Seconda Guerra Mondiale, che contribuiranno a cambiare i parametri culturali del secondo novecento, non solo quelli musicali. L’influenza dei suoi testi sul costume, infatti, avrà una portata ben più ampia e pervasiva di quello che la sua voce apparentemente apatica e monocorde e la sua chitarra abrasiva e dissonante, avrebbero mai potuto. Con i suoi Velvet Underground, fondati a metà anni Sessanta insieme al compositore John Cale, pur riscuotendo un successo commerciale limitato, rivoluzionò i dettami della musica popolare - gettando le basi per quell’estetica nichilista che anni dopo sarebbe stata ribattezzata Punk - ma soprattutto contribuì a introdurre nel mondo della cultura pop tematiche come le droghe pesanti, la bisessualità e la transessualità, l’ambiguità e il mito degli ultimi e dei diseredati ai margini della ricca società americana. Ma anche dopo lo scioglimento del gruppo Reed avrà una lunga e proficua carriera solista, segnata dall’album Transformer, prodotto da David Bowie, o Coney Island Baby, il concept album Berlin, il live Rock N Roll Animal e l’album-provocazione Metal Machine Music.
Andy Warhol
I Velvet Underground non nascono però dalla mente del solo Lou Reed, ma anche da quella di uno degli altri grandi protagonisti di questa mostra, Andy Warhol. Warhol è il “re della pop art”: non crea solo quadri, serigrafie e film ma anche opinioni, costume e spettacolo. Nel 1962 dà vita alla Factory, uno studio che è allo stesso tempo l’epicentro della scena culturale e artistica di New York e il teatro di feste all’avanguardia, oltre che il luogo in cui Warhol sperimentava le sue intuizioni e le testava sulla pelle dei suoi collaboratori, dei suoi collezionisti e dei suoi ammiratori. Il primo incontro di Andy con i Velvet Underground avviene nel 1965, al Cafè Bizarre, nel quartiere del Greenwich Village, quando il gruppo, dopo l’esibizione, viene cacciato su due piedi perché́ considerato scandaloso e volgare dagli organizzatori. Al contrario, Warhol ne rimane folgorato. Iniziano così gli anni di collaborazione alla Factory, che sarà messa a disposizione della band come sala prova. Warhol lancerà i Velvet in performance multimediali d’impatto devastante e farà loro da supervisore estetico. Produrrà il primo LP dei Velvet Underground dal titolo “The Velvet Underground and Nico”, (chiamato anche “banana album” per via dell’immagine in copertina disegnata dallo stesso Warhol) registrato nella seconda metà del ‘66 e pubblicato nel ‘67. Sarà proprio Andy a proporre ai Velvet la cantante Nico, al secolo Christa Päffgen.
La chanteuse tedesca, nata a Colonia, incarnava l’anima decadente ed europea di un gruppo musicale che vantava già radici nel vecchio continente. John Cale era infatti originario del Galles mentre Warhol nasceva negli Stati Uniti da genitori proveniente dall’odierna Slovacchia. Il sodalizio intellettuale e creativo tra Lou Reed e i Velvet Underground sarà breve, ma intenso: solo cinque anni al termine dei quali Reed lascerà il gruppo. La mostra documenterà quegli anni, il dietro le quinte, le confidenze di un mondo sfrenato e geniale e di due uomini, Reed e Warhol, che ancora oggi risultano attuali e innovativi. La mostra curata da ONO arte, che rappresenta una anteprima nazionale, comprende 55 fotografie ed è una collettiva che include le opere di alcuni tra i più importanti fotografi internazionali, da Mick Rock a Steve Schapiro, da Nat Finkelstein a Stephen Shore, passando per Ronn Spencer, Adam Ritchie e Allan Tannenbaum. Concludono il percorso espositivo alcune prime edizioni originali degli album di Reed e dei Velvet Undergorund provenienti dalla collezione di Santamaria.
Esposizione batterie
Dal 15 al 18 giugno nell’Ex Chiesetta dell’Università degli Studi di Taranto Medimex presenta “Vintage Drum Show Medimex 2023”, Antonio Di Lorenzo Drum Collection, esposizione di batterie vintage che hanno fatto la storia della musica jazz e pop rock dal 1930 agli anni 70. Partendo dalla batteria di Gene Krupa con l’Orchestra di Benny Goodman e Duke Ellington, per passare al jazz di Elvin Jones con Coltrane e arrivare alle batterie trasparenti di Bohnam con i Led Zeppelin e la mitica Ludwig di Ringo Starr e le Gretsch degli Stones o le Broadkaster di Elvis. La mostra è realizzata attraverso la collezione di Antonio Di Lorenzo e raccoglie una selezione tra oltre 150 set di batteria e più di 300 rullanti e circa 300 piatti storici e vari memorabilia, come banner vintage, antichi espositori e gadget anni 60-70 delle varie ditte di batterie dal grande effetto scenico.
Video mapping
Da giovedì 15 a domenica 18 giugno, infine, sulla facciata del Castello Aragonese il Rito, l’Idea, il Mestiere ed il Sogno, opera originale di Roberto Santoro e Blending Pixels realizzata per il Medimex, spettacolo di video mapping che coinvolgerà gli spettatori in un’esperienza audiovisiva immersiva. Modalità di accesso alle mostre i sul sito web medimex.it.
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