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Taranto

Asili nido comunali, protesta delle ausiliarie: lavoro sospeso e tutele ancora incerte

Presidio durante il consiglio comunale: 65 lavoratrici denunciano la riduzione dello stipendio e chiedono il riconoscimento dell’inquadramento contrattuale

Un asilo nido (Foto d’archivio)

Un asilo nido (Foto d’archivio)

TARANTO - Le ausiliarie degli asili nido comunali di Taranto iscritte allo SLAI COBAS hanno promosso nella giornata di lunedì 29 dicembre 2025 un presidio di protesta, organizzato in concomitanza con lo svolgimento del consiglio comunale, per portare all’attenzione dell’Amministrazione la situazione legata alla sospensione natalizia del servizio.

Secondo quanto riferito dal sindacato, la chiusura delle strutture ha comportato per 65 lavoratrici l’interruzione dell’attività lavorativa, con la conseguente riduzione dello stipendio e l’assenza di certezze occupazionali. A seguito dell’iniziativa sindacale, una delegazione di ausiliarie ha avuto un confronto con il vicesindaco Mattia Giorno e con le assessore Simeone e Sterra, dal quale è emerso che il rientro in servizio è previsto per il 5 gennaio, limitatamente a 3 ore e 30 minuti dedicate a operazioni di pulizia straordinaria, dopo un periodo di chiusura delle strutture durato quasi un mese.

Una decisione che, secondo lo Slai Cobas, risulta insufficiente rispetto alle esigenze delle lavoratrici e che sarebbe stata motivata dall’Amministrazione con la carenza di risorse finanziarie.

Il sindacato individua come questione centrale e non più rinviabile quella dell’inquadramento contrattuale. Da oltre 30 anni, spiegano le rappresentanti sindacali, le ausiliarie svolgono mansioni riconducibili all’ausiliariato, ma risultano ancora inquadrate al 2° livello, non corrispondente alle attività effettivamente svolte.

Nel documento diffuso, viene inoltre richiamata la responsabilità del Comune, definita come responsabilità in solido, che comporta l’obbligo di garantire la corretta esecuzione dell’appalto e la piena regolarità delle condizioni di lavoro. Secondo lo Slai Cobas, spetta quindi all’Amministrazione comunale individuare con urgenza una soluzione concreta che riconosca la qualifica reale delle mansioni, adeguando orario di lavoro e obblighi contrattuali e normativi.

Il sindacato resta in attesa di una convocazione in tempi brevi per partecipare attivamente alla risoluzione della vertenza e ha annunciato la prosecuzione della mobilitazione fino a quando quella che definisce un’ingiustizia strutturale non verrà superata.

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