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Taranto

Via Dante, "Affidamenti diretti e allagamenti ancora irrisolti"

Il segretario cittadino della Lega, Francesco Battista, contesta costi, metodo e dichiarazioni dell’Amministrazione sulla rotatoria

Il cantiere in via Dante

Via Dante - archivio

TARANTO - La vicenda della rotatoria di via Dante diventa terreno di scontro politico. A intervenire è Francesco Battista, segretario cittadino della Lega, che in una nota definisce quanto accaduto non una semplice criticità tecnica ma un caso che chiama in causa programmazione, gestione delle risorse pubbliche e correttezza delle informazioni fornite al Consiglio comunale.

Secondo quanto ricostruito dal dirigente politico, gli atti amministrativi raccontano una sequenza precisa. Con una determinazione dirigenziale dello scorso settembre, il Comune di Taranto ha affidato senza gara i lavori di adeguamento e potenziamento della rotatoria e del percorso ciclabile di via Dante, interventi dichiaratamente finalizzati anche alla risoluzione del problema degli allagamenti. L’importo dell’operazione ammonta a circa 80.000 euro IVA inclusa, attraverso un affidamento diretto.

Il 21 ottobre, l’assessore ai Lavori Pubblici Lucio Lonoce aveva annunciato sui social l’avvio di interventi definiti risolutivi, lasciando intendere che le risorse stanziate fossero sufficienti a chiudere definitivamente la questione degli allagamenti. Una ricostruzione che, secondo Battista, sarebbe stata smentita sia dai fatti sia dalla documentazione successiva.

Il 16 dicembre 2025, quindi prima del Consiglio comunale del 22 dicembre, è stata infatti approvata una seconda determinazione dirigenziale, ancora una volta con affidamento diretto allo stesso operatore economico. L’atto prevede ulteriori 83.000 euro per il sistema di collettamento delle acque meteoriche della stessa rotatoria.

Per il segretario della Lega si tratta di un paradosso evidente, dal momento che i lavori aggiuntivi superano per costo quelli iniziali, portando la spesa complessiva a oltre 162.000 euro, senza che sia mai stata bandita una gara pubblica. Un metodo che, pur rientrando nei limiti consentiti dal codice degli appalti, solleverebbe interrogativi sulla frammentazione degli interventi, sulla programmazione complessiva e sull’utilizzo dei fondi pubblici.

Battista ricorda inoltre che questa spesa si aggiunge ad altre centinaia di migliaia di euro già investite in passato su via Dante, quando l’assessorato ai Lavori Pubblici era guidato da Mattia Giorno, anch’egli espressione del Partito Democratico.

L’aspetto politicamente più delicato, secondo la nota, riguarda quanto accaduto pochi giorni dopo. Durante il Consiglio comunale del 22 dicembre, il sindaco Piero Bitetti ha dichiarato che il problema degli allagamenti in via Dante fosse risolto. Una affermazione che, sempre secondo Battista, sarebbe stata smentita il 25 dicembre, quando dopo una pioggia l’area si è nuovamente allagata, creando disagi e potenziali rischi per automobilisti e pedoni.

A rendere la dichiarazione ancora più controversa, viene evidenziato, è il fatto che al momento del Consiglio fosse già stata firmata la determinazione del 16 dicembre, nella quale si riconosceva formalmente che, a seguito degli ultimi eventi meteorici, il sistema di smaltimento delle acque risultava ancora inadeguato e necessitava di ulteriori interventi.

Da qui, per il segretario cittadino della Lega, si aprirebbero due ipotesi entrambe politicamente gravi: la mancata conoscenza di atti fondamentali da parte del sindaco oppure la scelta di non riferire correttamente al Consiglio comunale. In entrambi i casi, viene definito un comportamento inaccettabile.

La documentazione amministrativa, secondo Battista, smentirebbe quindi la narrazione rassicurante dell’Amministrazione. Se il problema fosse stato davvero risolto, si chiede la Lega, perché impegnare altri 83.000 euro e perché continuare a intervenire in emergenza, spezzettando i lavori e moltiplicando gli affidamenti diretti.

Per il partito, la vicenda di via Dante fotografa un’Amministrazione che interviene a rincorsa, senza una visione complessiva, minimizzando in aula consiliare criticità che invece emergono chiaramente dagli atti dirigenziali. Una situazione sulla quale, conclude Battista, qualcuno dovrà assumersi precise responsabilità politiche.

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