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Taranto

Bilancio comunale e rilievi della Corte dei Conti, “Nessun dissesto, analisi riferita agli esercizi precedenti”

La consigliera comunale Bianca Boshnjaku respinge letture strumentali e tenta di chiarire la situazione contabile

Fatbardha Bianca Boshnjaku

Fatbardha Bianca Boshnjaku

TARANTO - Fare chiarezza sui rilievi della Corte dei Conti relativi al bilancio del Comune di Taranto e contrastare interpretazioni ritenute fuorvianti. È questo il senso dell’intervento della consigliera comunale Bianca Boshnjaku, che prende posizione dopo le dichiarazioni circolate in seguito alla delibera n. 180/2025 della magistratura contabile.

Secondo Boshnjaku, il documento non riguarda la gestione dell’attuale amministrazione, insediata da circa 6 mesi, ma fotografa una situazione riferita a esercizi precedenti. Utilizzare quei rilievi per alimentare polemiche sull’operato della giunta in carica viene definito scorretto e strumentale.

La consigliera ricorda il proprio ruolo di ex presidente della Commissione Bilancio nella scorsa legislatura e il lavoro svolto in costante confronto con i dirigenti comunali, evidenziando come i rilievi della Corte non certifichino alcun dissesto finanziario né una gestione irresponsabile. Si tratta, piuttosto, di osservazioni tecniche su strumenti contabili complessi, utilizzati dall’ente secondo criteri prudenziali.

Nel dettaglio, sul Fondo pluriennale vincolato non sarebbero emerse criticità significative, con residui passivi valutati su un orizzonte triennale sulla base di cronoprogrammi documentati. Per il Fondo crediti di dubbia esigibilità, la Corte avrebbe confermato la correttezza dei valori adottati, mentre l’aumento registrato nel 2024 viene interpretato come una scelta cautelativa, finalizzata a prevenire squilibri futuri e ricadute su servizi e occupazione.

Per quanto riguarda i fondi destinati al contenzioso, Boshnjaku sottolinea che il Comune ha effettuato accantonamenti spesso superiori al 50% e in alcuni casi pari al 100% dell’esposizione potenziale, a tutela della stabilità degli equilibri finanziari. Sul fronte della riscossione e dei residui, sono stati attivati controlli e monitoraggi in un contesto reso complesso da vincoli normativi, carenze di personale e tempistiche procedurali stringenti.

Un passaggio specifico riguarda gli accantonamenti BOC. La consigliera ricorda che, con la delibera di rilievi n. 66/2020, il fondo era stato quantificato in 40 milioni di euro, valore poi portato a 50 milioni nel rendiconto 2023, per garantire una tutela più duratura degli equilibri e la continuità dei servizi. In tema di pagamenti, la stessa Corte dei Conti avrebbe rilevato una gestione tempestiva e un miglioramento dei tempi medi, segno di un lavoro costante da parte degli uffici.

Boshnjaku conclude evidenziando che, in presenza di strutture finanziarie complesse e volumi elevati di entrate e spese, l’adozione di criteri prudenziali e accantonamenti mirati rappresenta una prassi consolidata. Se la Corte avesse ravvisato una gestione pericolosa o gravemente irregolare, avrebbe potuto adottare misure più incisive, ipotesi che non si sono verificate. La discussione sul bilancio, sottolinea infine, richiede serietà, competenza e correttezza, non semplificazioni polemiche.

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