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Giochi del Mediterraneo 2026
17 Dicembre 2025 - 18:40
Massimo Ferrarese
TARANTO – È un botta e risposta durissimo tra i vertici del Comitato Internazionale e il Commissario straordinario che sta organizzando i Giochi del Mediterraneo di Taranto.
Ad accendere i fuochi le dichiarazioni di Davide Tizzano, presidente della Confederazione internazionale dei Giochi del Mediterraneo, nel corso del Consiglio nazionale del Coni. Ma la posizione del commissario straordinario Massimo Ferrarese segna una linea netta di discontinuità rispetto alle valutazioni critiche emerse in quella sede. Alla base della replica del presidente del Comitato organizzatore c’è una smentita totale di presunti ritardi, sia sul fronte infrastrutturale sia su quello organizzativo.
Ferrarese, nella sua duplice veste di commissario di Governo per la realizzazione degli impianti e di presidente del Comitato organizzatore, ha ribadito che i lavori procedono nel pieno rispetto del cronoprogramma e che le opere saranno concluse in tempo utile per lo svolgimento dei Giochi. Un’affermazione che contrasta apertamente con le parole di Davide Tizzano, che aveva parlato di ritardi generalizzati e di un evento non organizzabile nei tempi previsti.
Secondo Ferrarese, non esistono criticità imputabili al Comitato organizzatore, né sul piano operativo né su quello gestionale. Al contrario, il commissario individua il vero nodo della questione nei rapporti con il Comitato internazionale, chiamato direttamente in causa per una serie di comportamenti che, a suo giudizio, hanno inciso negativamente sui tempi complessivi.
Nel dettaglio, Ferrarese ha spiegato che una vasta area di servizi per un costo totale di oltre 11 milioni di euro, che Tizzano considera prerogativa del Comitato internazionale, non ha potuto essere avviata né definita perché non è stata consentita al Comitato organizzatore la preventiva valutazione dei costi, necessaria per operare nel rispetto della normativa nazionale. In altre parole: il Comitato Internazionale vuole gestire queste risorse del Governo italiano come farebbe un qualsiasi privato, senza dover rispettare norme e regolamenti che disciplinano l'utilizzo di risorse pubbliche, come chiede invece il Commissario Ferrarese.
Una contrapposizione che, sempre secondo Ferrarese, avrebbe determinato un ritardo superiore a 6 mesi non per le infrastrutture ma solo per questa tipologia di servizi e non per inefficienze locali ma per vincoli esterni al perimetro decisionale del Comitato di Taranto.
Nel corso della riunione del Coni erano intervenuti anche Andrea Mancino, componente del Comitato organizzatore in quota Coni, e Luciano Buonfiglio, presidente del Coni. Mancino aveva fornito una lettura più attendista, parlando di criticità in fase di superamento e di una possibile soluzione per l’alloggio degli atleti sulle navi, mentre Buonfiglio aveva sollecitato certezze operative per garantire la piena riuscita dell’evento.
La posizione di Ferrarese, tuttavia, mira a ristabilire un quadro di certezza e responsabilità, rivendicando il lavoro svolto sul territorio e respingendo ogni ipotesi di disorganizzazione locale. Al centro della sua replica c’è la volontà di chiarire che Taranto è pronta a fare la sua parte, ma che il rispetto dei tempi e delle regole passa anche da una collaborazione leale e trasparente con il Comitato internazionale.
Una presa di posizione che sposta il baricentro del confronto e rilancia il tema della governance dei Giochi, mentre la città resta in attesa di sviluppi concreti su uno degli appuntamenti sportivi più rilevanti della sua storia recente.
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