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Bari

Tangenti alla Asl, due condanne e otto patteggiamenti. I nomi

Chiude il processo sul presunto sistema corruttivo legato ad appalti sanitari: 4 anni e 6 mesi all’ex funzionaria Sciannimanico, 3 anni al consulente Rucci. Regione Puglia e Asl riconosciute parti civili

La sede della Procura di Bari

La sede della Procura di Bari

BARI - Si è concluso con due condanne e otto patteggiamenti il procedimento giudiziario sul presunto giro di tangenti all’interno della Asl di Bari, emerso attorno all’assegnazione di affidamenti e appalti in ambito sanitario. Il giudice per l’udienza preliminare Valeria Isabella Valenzi ha inflitto 4 anni e 6 mesi di reclusione a Concetta Sciannimanico, ex funzionaria dell’azienda sanitaria, riconosciuta colpevole di associazione per delinquere come semplice partecipe e di un episodio di corruzione.

Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal giudice, l’ex funzionaria non avrebbe avuto un ruolo di vertice nell’organizzazione, diversamente da quanto inizialmente sostenuto dalla Procura, ma avrebbe comunque preso parte al meccanismo illecito. L’inchiesta riguarda un presunto sistema di utilità illecite, tra denaro, regali e lavori di ristrutturazione, elargite in cambio di appalti, tra cui quelli relativi al reparto per i detenuti ricoverati nell’ospedale San Paolo e alla Casa della Salute di Giovinazzo.

Al termine del giudizio celebrato con rito abbreviato, è arrivata anche la condanna a 3 anni di reclusione per Giuseppe Rucci, consulente di una società operante nel settore dei prodotti medicali, coinvolto nella stessa vicenda.

Nel processo si sono costituite Regione Puglia e Asl di Bari come parti civili. I due imputati condannati dovranno risarcire i danni, che saranno quantificati in una successiva sede civile.

Il giudice ha inoltre disposto la restituzione di numerose borse di lusso sequestrate a Sciannimanico. La difesa, rappresentata dall’avvocato Gaetano Sassanelli, ha dimostrato che gli acquisti erano stati effettuati online, anche attraverso piattaforme di vendita di oggetti usati, utilizzando redditi leciti.

È stato infine ratificato il patteggiamento degli altri 8 imputati. Per gli ex funzionari Asl Nicola Sansolini e Nicola Iacobellis sono state concordate pene di 5 anni di reclusione, oltre a multe e confische. 3 anni la pena patteggiata da Paola Andriani, moglie di Iacobellis. Per i 5 imprenditori coinvolti le condanne concordate oscillano tra 3 anni e 8 mesi e 2 anni e 6 mesi: Giovanni Crisanti ha patteggiato 3 anni e 8 mesi, Ignazio Gadaleta 3 anni, Nicola Minafra 3 anni e 3 mesi, Nicola Murgolo 2 anni e 8 mesi, Cataldo Perrone 2 anni e 6 mesi.

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