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L'ex Ilva

"Incontro inconcludente, l'unica prospettiva è la cassa integrazione"

Il perentorio giudizio del sindacato USB dopo l'incontro che si è tenuto al ministero delle Imprese e del Made in Italy

L'incontro a Roma

L'incontro a Roma

"Unica novità la prosecuzione delle attività presso i siti di Genova e Novi Ligure. Racconigi invece continua ad essere ferma. Quello di ieri è apparso un incontro inconcludente, soprattutto per lo stabilimento di Taranto, al quale sono legati ben 18mila lavoratori e dal quale dipende l'intero equilibrio industriale del gruppo. Già questo dovrebbe bastare per imporre tavoli congiunti e unitari".

È perentorio il giudizio del Coordinamento Nazionale USB dopo il recente incontro sull'ex Ilva svoltosi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

"Abbiamo assistito ad uno scambio tra diversi livelli istituzionali che avrebbe dovuto precedere l'incontro al Mimit, così da portare soluzioni concrete ieri al tavolo, davanti a noi che rappresentiamo il dramma dei lavoratori. Non si può continuare a temporeggiare: la questione va affrontata dalla politica di petto e va scelta la strada della nazionalizzazione.  

Lo ribadiamo - si legge nella nota - nel giorno in cui, in Francia, la proposta di nazionalizzare ArcelorMittal France ha avviato il suo percorso con l'approvazione da parte della Camera dei Deputati e il prossimo passaggio al Senato. Non siamo gli unici a ritenere che questa strada è percorribile.

In questo quadro, lo stabilimento di Genova rivendica la centralità della banda stangata, cuore produttivo e strategico per il futuro dell'intero gruppo di Acciaierie d'Italia. Senza una prospettiva chiara e senza un piano industriale credibile, anche i siti di Genova, Novi e Racconigi, rischiano di essere trascinati nel declino di Taranto.  

Condividiamo con gli enti locali l'aspettativa che dallo Stato arrivi una soluzione alternativa al privato, capace di garantire continuità e sviluppo. Alla luce dell'incontro che non propone alcuna prospettiva se non quella di continuare con la cassa integrazione, vanno immaginati strumenti straordinari per la messa in sicurezza dei lavoratori. Ricordiamo ancora una volta che si parla di circa 18 mila unità con relative famiglie tra dipendenti Acciaierie d'Italia, appalto e Ilva in Amministrazione Straordinaria".

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