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Natale 2025

Rincari dei voli e treni esauriti, l’allarme dei docenti fuori sede

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani denuncia l’aumento dei costi di viaggio verso il Sud in vista delle festività natalizie 2025, segnalando tariffe proibitive e collegamenti insufficienti per migliaia di insegnanti lontani dalle proprie famiglie

Un aereo in volo

Un aereo in volo

BARI - Migliaia di docenti di ruolo che lavorano lontano dalle proprie famiglie stanno affrontando costi di viaggio considerati ormai insostenibili in vista delle festività natalizie 2025. Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani ha denunciato che i prezzi applicati sulle tratte Nord-Sud hanno raggiunto livelli proibitivi, rendendo complicato per molti il rientro verso le province del Mezzogiorno.

Secondo il Coordinamento, le tariffe dei voli Ryanair per il 20 dicembre mostrano incrementi significativi. Da Milano Malpensa a Palermo il costo varia tra 175 e 220 euro, mentre per Catania si arriva tra 250 e 270 euro. Sulla rotta Milano-Bergamo-Palermo si toccano 236 euro, da Torino verso Palermo si superano 200 euro, da Pisa verso Palermo i prezzi partono da oltre 130 euro. Aumenti analoghi vengono segnalati anche per i voli diretti a Reggio Calabria, Lamezia Terme, Crotone, Cagliari e Bari.

Il Coordinamento evidenzia inoltre che la rete ferroviaria non offre un’alternativa valida. I treni ad alta velocità risultano già al completo, con disponibilità ridotte, tempi di percorrenza giudicati incompatibili con gli orari di servizio e costi che superano la capacità economica di molti insegnanti. Lo stesso scenario è previsto per il rientro di gennaio, quando i docenti dovranno sostenere nuove spese per tornare nelle sedi lavorative.

Per il CNDDU questa situazione non può essere interpretata come una semplice dinamica di mercato. L’associazione chiede un intervento pubblico che riconosca la mobilità come elemento essenziale della dignità del lavoratore, proponendo meccanismi di calmierazione delle tariffe nei periodi di maggiore mobilità. Tra le richieste figura l’istituzione di una tariffa sociale stabile per il personale scolastico fuori sede.

Il Coordinamento sollecita anche un potenziamento concreto dei collegamenti, con l’introduzione di corse straordinarie e un aumento dei posti disponibili nelle fasi critiche dell’anno scolastico. A queste misure andrebbero affiancati strumenti di compensazione economica, come contributi diretti o forme di detrazione delle spese di viaggio, per evitare che il diritto al rientro diventi un lusso.

L’appello è rivolto al Ministero dell’Istruzione e del Merito e al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ai quali viene chiesto di aprire con urgenza un tavolo permanente di confronto per monitorare l’andamento dei prezzi e garantire maggiore trasparenza sui meccanismi di formazione delle tariffe, soprattutto in relazione al dynamic pricing.

Il presidente del CNDDU, Romano Pesavento, sottolinea che non si tratta di rivendicare privilegi, ma di tutelare un principio di equità. L’organizzazione ribadisce che continuerà a monitorare la situazione e a sostenere ogni iniziativa utile affinché la mobilità resti un diritto e non si trasformi in un privilegio accessibile a pochi.

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